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Caos Rimini F.C.

Rimini FC, prima conferenza della Building. Che rileva anche il centro Gaiofana

In foto: Un momento della conferenza stampa
Un momento della conferenza stampa
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura 16 min
Ven 5 Set 2025 16:00 ~ ultimo agg. 20:05
Tempo di lettura 16 min

È il giorno della presentazione agli organi d'informazione della nuova proprietà del Rimini F.C., la Building Company. Nuova, non nuovissima, visto che l'annuncio dell'acquisizione del club biancorosso dalla precedente proprietà risale ai primi di agosto, un mese fa. E si è trattato di un mese parecchio intenso, in cui sono successe già tante, troppe cose, e nel quale è montata la protesta dei tifosi.

Per questo motivo ai giornalisti invitati è stato chiesto di non divulgare luogo e ora della conferenza stampa, poi svolta in un albergo di Miramare, per motivi di ordine pubblico, e di non trasmettere la presentazione in diretta. Due richieste piuttosto inusuali nel mondo dello sport.

Giusy Scarcella, presidente della Building Company, ha respinto al mittente tutte le accuse arrivate nelle ultime settimane dagli ultras del Rimini, confermando di avere presentato querele nei confronti di chi ritiene l’abbia diffamata.
Sul centro sportivo della Gaiofana la Scarcella ha detto di averlo rilevato dalla Responsible, di avere firmato un contratto preliminare e di essere pronta al completamento e alla gestione della struttura.
"Se non ci fossi stata io oggi forse qui non si parlerebbe di calcio". "Non sono il prestanome di nessuno, deve ancora nascere chi mi può comandare: queste alcune delle frasi della Scarcella". Al tavolo anche l’amministratore unico Valerio Perini e il presidente Esperito Siniscalchi e Demetrio Satriano, ex direttore sportivo del Chieti. Luca Nember resta direttore sportivo, confermato l’ingresso di Stefano Giammarioli. 
Al momento nessuna certezza per la gara di domenica con la Ternana, prevista al Romeo Neri che però al momento non è nella disponibilità della società. Oggi pomeriggio era prevista una nuova riunione del gruppo operativo per la sicurezza. Dopo l’addio del tecnico Braglia, sulla panchina biancorossa ci sarà D’Alesio.
Annunciato un ricorso contro gli undici punti di penalizzazione. Dalla società nuova rassicurazioni sul pagamento della fidejussioni e di quanto dovuto all’ex presidente Rota. Sul settore giovanile, la Scarcella intende scrivere una lettera ai genitori. 

Giusy Anna Scarcella, proprietaria unica della Building Company e del Rimini F.C. "Con l'accordo del Rimini F.C. c'è l'accordo per il centro sportivo della Gaiofana, per cui tra le prossime settimane si dovrebbe concretizzare. Mi occupo di energie rinnovabili e vendiamo impianti fotovoltaici. Siamo stati attenzionati da una grande società parastatale e accreditati come tecnical partner. Abbiamo quindi la fortuna di avere un portafoglio servizi che possiamo utilizzare per un rapporto di servizio tra l'ente ed il cliente finale. Perché a Rimini: prima di tutto perché c'è un progetto importante che è il centro sportivo, per far pubblicità alla mia azienda e per fare business. Il più grande fornitore è di Bologna, abbiamo una dipendente che è di Rimini, è la nostra responsabile di produzione. Avevo una sede a Riccione. La proprietà dell'ufficio ha lasciato le insegne e i miei non si sono preoccupati di toglierle. Una volta che ho liquidato il mio ex socio ho chiuso l'ufficio ma non ho licenziato la mia dipendente, con l'idea di aprire un ufficio a Rimini. Abbiamo la possibilità di riempire la Romagna di pannelli, ma qui c'è la visibilità della Rimini Calcio".

"Io penso che la Building avrà una crescita esponenziale nel prossimo anno, nel 2026, perché abbiamo lavorato sodo in questi anni e nel 2026 avremo i benefici, il Rimini F.C. avrà dei grossi benefici perché cresceremo di pari passo. Il Rimini non è stato acquisito da una società, ma dalla mia società, che è la Building Company. La crescita sarà di pari passo. Io dico sempre: mio figlio, la mia famiglia, la Building e ora dico il Rimini FC. Per il ruolo che ricoprirò è prendermene cura. Io intervengo solo se necessario".

Valerio Perini, amministratore unico: "Non siamo comparsi oggi a Rimini. Eravamo già presenti come sponsor di una società di calcio, il Misano".

Scarcella, in riferimento alle accuse arrivate nelle scorse settimane: "Non ho idea di chi sia Pulcinella, ma loro, però un volto non c'è, altrimenti mi farei fare una domanda. Qui Pulcinella non ne possono esistere. Ho deciso di essere una donna libera e indipendente. Perini è la mia persona di fiducia. Deve ancora nascere quello che mi deve comandare, non potrei mai essere il prestanome di nessuno. Chi mi conosce, sa il mio vissuto, ha collaborato con me nei 14 anni di carriera, lavoro, sacrifici che abbiamo fatto, che ci hanno permesso di essere oggi qui. Io non accetto che qualcuno possa pensare che io sia la testa di legno di qualcuno. Tant'è che ho querelato chi lo ha detto, l'ho detto e l'ho fatto. Chi ha detto che sono una testa di legno, una mafiosa, una camorrista e chi ha offeso in maniera sgradevole me e mio figlio".

Sul centro sportivo. "Ho firmato un contratto preliminare. Subentriamo nel completamento e nella gestione della struttura. Ci tengo a precisare che io vengo da Carate Brianza, che sappiamo bene di chi è. È un posto dove i giovani, ma anche noi mamme, mio figlio ha giocato anche a calcio lì, hanno un punto di ritrovo, si fa l'aperitivo, si gioca a padel, ha messo una piscina. Ha fatto un bel lavoro. Questo per me, a prescindere che ci sia dietro del business o no, avere un centro sportivo che fa star bene i giovani mi piace. Questo è un gran centro sportivo. Ha un impianto da due megawatt, c'è la possibilità di ampliarlo. È inevitabile che io lo faccia".

A quando risalgono i rapporti di conoscenza tra voi e la famiglia Di Salvo-Petracca?. "Con la famiglia c'è stata una conoscenza attorno a giugno. Per la parte sportiva dobbiamo rimandare al direttore sportivo, che in questo momento in carica è Luca Nember. Abbiamo Stefano Giammarioli con cui siamo in fase di contrattualizzazione. Lui arriva tramite una conoscenza di Siniscalchi, poi è calmo, pacato, molto riflessivo. Ha una bella storia. Ho imparato che nel calcio un giorno uno è bravissimo, un giorno non è più bravo. Per me è una persona squisita, sarà la bussola del nostro progetto perché è una persona molto moderata, educata. Abbiamo Tamai che è in fase di definizione per il settore giovanile. Stiamo correndo, stiamo facendo l'impossibile perché il progetto possa iniziare. Da oggi possiamo dire che inizierà qualcosa, per fare bene perché non possiamo permetterci di fare nient'altro".

Domenica si gioca allo stadio? "Alle 17 abbiamo la riunione col GOS dove sarà presente la dottoressa Moni, che abbiamo chiamato più volte, come il sindaco. L'unica persona che risponde è l'assessore Lari, che non può dare risposte certe, ma è l'unico che ha risposto a quelle che sono le nostre problematiche. Noi abbiamo pagato tutto. Loro hanno detto inizialmente che la richiesta non era stata presentata, abbiamo girato una pec a Lari, lui ha detto che non avevamo pagato delle scadenze ed era stata rifiutata. Abbiamo dato evidenza del tutto e l'assessore si è reso disponibile a trovare la soluzione. Oggi vedremo cosa ci dirà la dottoressa Moni, e ci auguriamo che lo stadio venga aperto non alla Building Company ma al Rimini. Se non si giocano due partite sapete cosa succede. Penso che diventi un problema di tutta la città. Abbiamo chiesto la presenza di uno del Comune ma avevano una conferenza. Noi abbiamo pagato e pagheremo tutto quello che c'è da pagare, ma chiederemo supporto al Comune".

"Col mister è stata fatta una risoluzione consensuale, da entrambe le parti. Domenica in panchina andrà D'Alesio. A me è una persona che piace molto, è un ragazzo eccezionale che si è reso subito disponibile dal primo giorno che siamo venuti a Rimini. Siccome siamo molto riconoscenti alle persone che si spendono per la causa noi abbiamo piena fiducia in mister D'Alesio. Poi deciderà Nember".

Ancora la Scarcella: "Sul Comune voglio aggiungere una cosa. Con il sindaco non c'è stata una discussione. Chiedo scusa al primo cittadino perché bisogna portare rispetto. Il perché c'è stato questo confronto acceso è perché in questo momento io sono molto sotto pressione, e questo mio essere sotto pressione mi porta a volte ad essere stanca di giustificare e di dire che sono una brava persona e che la mia è un'azienda valida. Questa cosa inizia a disturbarmi. Capisco che l'arrabbiatura del sindaco nei miei confronti è per il settore giovanile. Io chiedo umilmente scusa ai ragazzi e alle famiglie perché in quel caso non ho controllato. Non più tardi di sabato ho dato disposizioni ai miei collaboratori e purtroppo a loro insindacabile giudizio non sono state iscritte l'under 13 e l'under 14. Gli ho chiesto cosa si può fare, mi ha detto lavorare sodo per riprendere. La prima squadra è importante, ma per me il cuore è il settore giovanile. Loro sono già arrivati, i giovani sono quelli che bisogna accompagnare in questo percorso. E quindi io essendo una mamma. Qualcuna mi ha scritto personalmente, qualcuna mi ha anche ringraziato. Io sono molto dispiaciuta a questo, ho sbagliato, ho delegato e non ho controllato. Queste cose, tipo andiamo sotto casa, a me disturbano, quando si parla di me, di mio figlio, della mia famiglia e dei miei collaboratori. Se qualcuno mi dice qualcosa io continuerò a commentare perché io non ho paura, non ho paura di difendermi. Faccio impresa, lo faccio da sola da due anni, ma sono da 14 anni nel settore, sono stata amministratrice di una società. Ho uno storico. Se può interessarvi fino ad ora ho messo quasi un milione".

Esperito Siniscalchi, presidente Rimini F.C. "Noi siamo arrivati a metà agosto e appena siamo arrivati nessuno ci ha dato pazienza. Abbiamo un progetto da qua a tre anni, a medio termine. Dato che la proprietà non è esperta del mestiere la priorità è stato da dove partire. Da oggi stiamo creando questo organigramma, ci stiamo attorniando da professionisti di spessore, lo vogliamo fare anche per ripulire le immagini, per far capire che noi siamo qua per fare le cose in maniera costruttiva. Se una società fosse venuta qua con questo intento non ci sarebbero stati dei problemi ai quali siamo stati impreparati. Dateci la possibilità di lavorare con serietà e vedrete i risultati piano piano. Non penso che qualche altra società sia venuta a prendersi questa patata bollente, noi combattiamo e il nostro obiettivo è vincere questa guerra".

Scarcella: "Parigi lo abbiamo ceduto a 15mila euro. Perché? Quando io sono arrivata avevamo una squadra, compreso tutto lo staff tecnico, di cadaveri, che erano tristi, non volevano stare a Rimini. Perché erano stufi. Loro si erano già mossi per andare via. Langella l'ho autorizzato io via messaggio. La volontà dei ragazzi era di andare e non di rimanere. Sono andati via perché sono voluti andare via. Non avevano più piacere a stare qui. Io ho avuto un incontro con loro il giorno prima della partita con Pesaro. Mi sono seduta e loro mi hanno fatto tutte le domande del caso".

Demetrio Sartiano, club manager Rimini F.C. "Quando si arriva in una società ci sono dei budget che possono migliorativi o peggiorativi. Ha fatto la domanda: perché la proprietà è venuta a Rimini? Mi trovi un presidente di Serie A, di Serie B e di Serie C che non abbia interesse. Io tanto tante società per il nostro gruppo. Le proprietà italiane hanno una mentalità di calcio retrograda. Non possiamo affrontare delle spese se non sono lungimiranti. Non lanciamo giovani. Il nostro gruppo è quello che vuole fare. Avere un settore giovanile importante, che è l'anima del calcio. Lo abbiamo visto per anni. Io facevo parte del Torino Calcio, sono anni che non si costruisce più. Noi, come direttori, siamo fautori di creare posti di lavoro. Dobbiamo portare immagine, economicità. Se non c'è questa collaborazione non si può fare. Io non sono il direttore generale. Per me non è importante il ruolo, è importante che domani mattina ci alziamo e ci mettiamo l'impegno, riportiamo in una situazione di regolarità, cercare di rifondare il settore giovanile che è l'anima. Abbiamo la fortuna di collaborare con un gruppo estero, si può scambiare le culture. Parliamo di un gruppo arabo. Non siamo qui per divertici, siamo qui per lavorare. Vogliamo proseguire un progetto, che diventa nuovo con Giusy Anna Scarcella. Ritorno ai giocatori: oggi il mondo non ce l'hanno i giocatori, ma i procuratori. Perché dobbiamo inveire contro una persona che avrà degli interessi, ma è normale. Se portiamo qua l'emirato arabo viene perché Rimini è un centro dove può investire in alberghi e perché ci sarà un luogo dove si potrà fare calcio, un centro sportivo. Noi ringraziamo se ci sarà questa collaborazione. Io ho bisogno della casa, come abbiamo bisogno del "Romeo Neri". Può essere anche un beneficio per il comune".

Scarcella. "Se giocheremo domenica vuol dire che ci saranno i giocatori per giocare perché di certo non si può giocare con le scimmie. Stiamo provvedendo per i tesseramenti".

"Io sono convinta che faremo bene. Ci sono dei ragazzi che facevano parte della squadra per me strapagati. Io sono una parsimoniosa. Per quanto mi riguarda, visto che i soldi sono miei, se devo spendere soldi guardo dalla carta igienica al giocatore. Minima spesa massima resa. Arriveranno anche altri giocatori. Faremo l'impossibile per affrontare il campionato nel migliore dei modi. Io sono convinta che se fosse arrivata Giusy Anna Scarcella, io non sono Bennett, se Bennett esiste, lo scopriremo solo vivendo. Io ho seminato per raccogliere. Il fallimento è tecnicamente impossibile, per fallimento intendo la retrocessione".

È vero che ci sarà una sponsorizzazione di Responsible? "Sì, per un milione di euro. È già stata fatturata".

Fideiussione e Rota erano due cardini, soprattutto la fideiussione. Perché non è stata depositata? "Non abbiamo rispettato una scadenza se io ho un'intenzione di stare su quel budget, per l'extra-budget. La fideiussione sta arrivando in ritardo rispetto alla nostra volontà perché i primi di agosto, prima che facessi il bonifico per il pagamento degli stipendi, non è che fossi meno sicura di acquistare il Rimini, ma non c'era il tempo. In accordi con la vecchia proprietà io avrei dovuto sostituire le fideiussioni a settembre. Nella settimana di Ferragosto è stato ritirato il collaterale della vecchia proprietà, quindi io ho dovuto sostituirla prima. Per noi è stata una doccia fredda. La situazione era disastrosa. Per la questione Rota, da un decreto ingiuntivo o un debito un sequestro di quote è arrivato dal mattino alla sera. Da verifiche che stiamo facendo è emerso che Rota ha fatto questo decreto ingiuntivo nei confronti del Rimini F.C., ma c'erano due fatture di società campane per 750mila euro, Rota non si è mosso di un millimetro. Però al Rimini F.C. sì. Perché a loro no e a me si?".

Come intende risolverla? "Pagando. La Di Salvo l'ha potuto vendere a me. Pagheremo noi Rota. Avevamo chiesto le rate com'è giusto che sia".

Come pensare di ricostruire la fiducia con i tifosi? "Cosa lamentano i tifosi di Giusy Anna Scarcella? Giusy Anna Scarcella è un prestanome, vi sembro un prestanome? Il Rimini è di tutti voi, però il sedere è mio e comando io. Per quanto riguarda il logo ne ho parlato con Icaro e l'ho fatto. Vogliono Tamai e l'ho preso. Non sono il prestanome di nessuno perché io sono la proprietaria della Building. Se a Rimini non si conosce, mi conoscono migliaia di clienti. Poi che la mia è una lavanderia. Lavanderia perché ho fatturato e l'anno prima ho fatturato meno, ma non era mia la società l'anno prima. Se non ci fossi stata io oggi forse qui non si parlerebbe di calcio. Fatemi lavorare e fatemi dimostrare che ho delle buone intenzioni. Io sono questa, faccio quello che sento di fare, non quello che mi dicono di fare. In tanti adesso sono arrabbiati con me per il settore giovanile, chiedo scusa davvero. Scriverò una lettera ai genitori, voglio dare la giusta attenzione alla squadra femminile, il mister è squisito. La mia attenzione sarà tutta lì, voglio essere presente. Io come faccio a convincerli che non sono una cattiva persona. Come faccio a dimostrarlo?"

https://www.icaroplay.it/programmi/integrale-presentazione-dirigenza-rimini-calcio-le-interviste/

Luca Nember: "Io non mi sono mai dimesso, io ho detto che rinunciavo all'incarico perché avevo subito un'aggressione e questo mi ha dato un po' fastidio a livello personale perché pronti via c'è stato uno sparare a salve. Sono sempre stato a fianco della società. Sono arrivati nel calcio da poco tempo, forse è mancata la comunicazione da parte della società, mi metto anch'io in primis. Chiedo scusa a nome personale, d'ora in poi saremo a disposizione perché la mancanza d'informazione crea confusione. I tifosi qua fuori hanno modo di esprimersi, ci mancherebbe, capisco la loro preoccupazione. Nessuno mi ha aggredito: il giorno del mercato un ragazzo mi ha avvicinato e mi ha lanciato un euro, ma non è stato un gesto cattivo. Io non ce l'ho con i giornalisti. Ho un carattere un po' brusco. A me piace lavorare e non parlare molto. Ho letto tante cose brutte ed ero un po' arrabbiato".

Farete ricorso contro gli 11 punti di penalizzazione? "Sì, lo faremo".

Nember: "Stasera uscirà la rosa. La necessità per la società è renderli tutti disponibili. Poi stiamo guardando per fare il mercato degli svincolati. Parigi aveva squadre molto blasonate. La scelta del ragazzo è di andare via. Chiamate Langella. Cinque giocatori volevano andarsene".

 

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