D'Alesio: "Ce la siamo giocata alla pari". E su quanto accaduto a fine gara...


Le dichiarazioni al termine di Rimini-Arezzo 0-1 (leggi notizia).
Flavio Giampieretti, viceallenatore dell'Arezzo. "Sicuramente una partita tosta, equilibrata, forse noi abbiamo creato qualcosina in più, però sapevamo di incontrare una squadra che nonostante le difficoltà sta facendo un bellissimo campionato. Siamo contenti di questa vittoria sofferta, ma bella".
Dove l'ha vinta l'Arezzo? "L'Arezzo penso l'abbia vinta nelle dinamiche di gruppo perché siamo arrivati con qualche defezione, chi ha giocato si è fatto trovare pronto: penso a Perrotta, a Cianci. Poi è entrato Varela, che ha rosto l'equilibrio".
Decisivi i cambi, con Varela, autore del gol partita, subentrato nella ripresa. "Questo è successo già altre volte e dimostra il valore di questa squadra, che quando vai a fare i cambi il gioco non ne risente e ne trae benefici".
Cos'è successo subito dopo il triplice fischio? "Anche a me lo hanno raccontato; c'è stata qualche scaramuccia, Pattarella è stato espulso. Non so di preciso cosa sia successo".
Filippo D'Alesio, allenatore del Rimini. "Credo che ad oggi ci siamo giocati questa partita contro una squadra forte, contro una squadra che aveva perso solo una partita, ce la siamo giocata penso alla pari, anzi delle volte secondo me anche meglio noi. Dopo l'episodio del gol sono d'accordo che forse avremmo potuto spingere un po' di più, ma siccome mancava tempo non dovevamo avere fretta, come abbiamo fatto in altre situazioni, come con la Ternana o con il Pontedera. Tu la partita la devi invece mantenere sempre sull'1-0 perché hai ancora 20 minuti più il recupero, e di conseguenza non devi sbilanciarti, devi mantenere l'equilibrio. Per di più loro ad un certo punto si sono messi a cinque, noi avevamo una superiorità dietro, e di conseguenza dovevamo costruire sempre con questo tre contro due a ricercare la superiorità per farli uscire. Di conseguenza non serviva buttare palla su perché avremmo fatto il loro gioco. Cercavamo di aggirarli per poi disordinarli, da lì è nata l'occasione di D'Agostino, è stato bravo il loro giocatore a togliergli la palla a pochi metri dalla porta, altrimenti ce l'avremmo fatta. Era un po' quello il piano, quello di tenere botta, di rimanere sull'1-0 e portarla verso la fine. La prestazione di oggi va a confermare il concetto di costanza della prestazione. Io sono veramente sereno dentro di me nel momento in cui vedo questi ragazzi fare prestazioni del genere. Sono sicuro che con questo atteggiamento, con questa mentalità, con questa attenzione ai dettagli e con questo spirito, adesso dobbiamo tenere ancora un po' botta perché comunque sono partite toste, e sicuramente siamo in una condizione ancora non perfetta, ma appena passerà quest'ultima burrasca diventeremo una squadra veramente temibile per tutti. Oggi noi eravamo gli ultimi in classifica contro i primi in classifica, non lo so quanta differenza c'era. Io voglio solo lavorare con questi ragazzi perché per me sono speciali, sono i giocatori più forti che potevo sperare".
Indubbiamente, se n'è avuta conferma anche oggi, manca qualcosa in attacco. "Assolutamente, lo sappiamo. Ci siamo aggiustati in tutti i reparti, anche con l'arrivo di Bassoli, che ci darà esperienza e ci darà la possibilità, o a partita in corso o dall'inizio, anche di cambiare. Ci dà tanto Alessandro, come ci ha dato Falasco. Si sono uniti subito con il gruppo. In mezzo al campo con Leoncini, con il rientro di Fiorini, con la guarigione di Gemello, secondo me abbiamo un centrocampo forte. Davanti abbiamo solo D'Agostini e Capac, che sono due ragazzi che danno l'anima, l'unica cosa è che sono solo loro due in questo momento, più i ragazzi che entrano, come Rubino, danno l'anima. Naturalmente serve sicuramente un po' di spessore che ci può dare anche qualcosa in più in quelle palle sporche, come oggi sono capitate, le avremmo potute buttare dentro. Però io dico sempre: la società sa, la società so comunque che l'impegno ce lo sta mettendo per cercare di aggiustare la situazione. Di conseguenza viviamo il presente. Con quello che abbiamo dobbiamo cercare di fare sempre meglio. E già mantenere questa costanza nelle prestazioni è tanto, io credo che questi ragazzi facciano qualcosa d'incredibile. Il risultato, l'ho sempre detto, viene l'importante è avere la continuità di queste prestazioni e di questo atteggiamento".
La sensazione dopo otto partite è che manchi poco. Questo la fa più arrabbiare o le dà più motivazioni? "Innanzitutto questa squadra io la considero da Terni, con Terni non eravamo ancora così collaudati. Quindi le prime partite io le scarterei a prescindere, vedrei il nostro campionato dalla partita con la Ternana. Dico solo che abbiamo fatto anche qualcosa in più di quello che in questo momento siamo, ma stiamo diventando qualcosa di molto, di molto, di molto forte. Il rammarico non c'è perché in questo momento abbiamo fatto di più di quello che tutti si aspettavano. La cosa che non dobbiamo sbagliare è che adesso abbiamo partite veramente toste, e se non dovessero arrivare i risultati non ci dobbiamo disunire, tutti, perché il lavoro arriverà nel tempo. Di questa cosa io non sono sicuro, di più, perché quando vedo questi ragazzi allenarsi, come interpretano le partite, la capacità che hanno di leggere. Oggi per cinque minuti, quando loro si sono spostati con un altro modulo, saremmo potuti andare in difficoltà, è bastata una parola. Queste sono cose che mi lasciano ben sperare perché c'è un gruppo su cui lavorare, un gruppo duttile, un gruppo umile. Io non ho rammarico, io sono serenissimo. Se oggi avessimo vinto rubando la partita, sì molti sarebbero contenti, però se non ci fosse stata la prestazione, se non ci fosse stato il coraggio, se non ci fosse stata l'identità, la voglia di correre, la voglia di aiutarsi, quelli sono i segnali che noi dobbiamo prendere. In questo momento dobbiamo avere la pazienza perché siamo partiti tardi, e di conseguenza stiamo già facendo tanto".
Falasco ha giocato tantissimi palloni. "Dentro avevamo un tre contro tre, lo sapevamo, mentre sui nostri quinti bassi sapevamo che loro avrebbero fatto fatica ad arrivare con i terzini. Poi Nico è un giocatore che ha grande coraggio quando gioca, vuole la palla, ha un piede incredibile, è un leader tecnico e di conseguenza veniva con più facilità. Naturalmente da quel lato Pattarello non riusciva spesso a ballare tra Longobardi e Falasco. Avremmo potuto farlo anche più volte, forse con qualche giocata a muro, però le idee c'erano, i ragazzi in campo se ne sono resi conto. Significa che dobbiamo continuare su questa strada, a riconoscere quelli che possono essere i vantaggi. Per il resto, dentro era difficile passare, noi sapevamo che saremmo dovuti passare per fuori".
Paradossalmente adesso iniziano ad essere tanti i giocatori che si stanno allenando ai suoi ordini. Questo può diventare un problema? "Un pochino temo perché io ho un grande rispetto e considerazione per i ragazzi, da un punto di vista anche umano. Per gli altri ragazzi io posso dire loro che la mia considerazione umana ci sarà sempre, ma nel momento in cui ci sono 26 giocatori purtroppo sei staranno fuori. In questo momento devo tutelare qualità dentro la seduta. Per la gestione dei vari centrocampisti, dove stiamo parlando di giocatori che potrebbero essere tutti titolari, io sono più per trovare una quadra iniziale, avere lo zoccolo duro e poi cambiare, però sono anche pronto a dare il cambio. Significa che chi sta dietro lui merita. A partita in corsa a volte si è più importanti di quando si parte titolare. Leoncini si è fatto trovare pronto. Poi se uno ha degli atteggiamenti sbagliati durante l'allenamento fa un favore al mister. Nel momento in cui un giocatore soffre una panchina o una non presenza, io cerco d'essere d'aiuto. Mi dispiace tanto, fa veramente male quando i nostri ragazzi, gli avversari dicono parole come falliti o a gennaio dovete morire. Sono parole che questi ragazzi non meritano. Se questi ragazzi che hanno detto queste cose sapessero cosa abbiamo passato. Non fa niente che abbiamo perso una partita, noi dobbiamo portare avanti questi valori umani, nessuno deve provare a dire qualcosa a loro perché sono eccezionali".
A fine gara invece la Curva Est ha cantato: "orgogliosi di voi". "Non ne ho parlato, che dire? Fa venire i brividi andare lì sotto, anch'io sono voluto andare. Ho deciso di andare con loro vista la sconfitta. In questo momento dobbiamo diventare un tutt'uno, so che la curva sta dando il suo contributo e vederli lì ci fa ben sperare. Penso che ai ragazzi serve. Penso siamo stati anche bravi noi con il nostro atteggiamento a farci apprezzare. Grazie alla curva, penso che possiamo continuare insieme".
Alessandro Bassoli, difensore Rimini F.C., annunciato solo in giornata e che ha subito esordito con la maglia a scacchi, partendo dalla panchina. "Io sono molto carico, sono due settimane che sono qua con i ragazzi, appena c'è stata l'occasione il mister mi ha buttato dentro. Sono molto emozionato di essere entrato. Penso che una squadra giovane come la nostra giocarsela con la prima vuol dire avere buone sensazioni".
Non è facile da un punto di vista del contesto, perché questa scelta? "Passione, la passione per questo sport, la passione per il campo. Io prima di venire qua mi allenavo a casa da solo. Appena mi ha chiamato Giammarioli ho detto sì, in questa grande piazza, mi ritengo fortunato ad essere qua. Non conoscevo i compagni ed il mister, ho trovato una bella atmosfera, sono proprio contento di essere qua".
Come sta a livello fisico? "Sto bene, una situazione del genere mi era già capitata. Prima di andare alla Spal venivo da una situazione analoga. Mi sono allenato tutti i giorni mattina e pomeriggio, adesso devo rifiatare.
Cosa sente di poter dare un giocatore esperto come lei a questo Rimini così giovane? Tra l'altro ho scoperto di essere il più vecchio della squadra, è la prima volta che mi capita in 20 anni che gioco a calcio. Ci sono ragazzi che vanno aiutati, penso di poter dare un buon contributo da questo punto di vista, possono arrivare in alto".
Qual è la posizione che predilige in campo? "A livello di caratteristiche penso di poter fare il braccetto, nella difesa a quattro il centrale mancino in quella a tre sia il centrale che il braccetto di sinistra".