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Misano, Simoncelli leader in campo e tecnico dei baby: "Vi spiego il mio futuro"

In foto: Daniele Simoncelli assieme ad alcuni suoi ragazzi della squadra dei 2014
Daniele Simoncelli assieme ad alcuni suoi ragazzi della squadra dei 2014
di Icaro Sport   
Tempo di lettura 4 min
Mar 30 Dic 2025 13:19 ~ ultimo agg. 13:24
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Daniele Simoncelli, classe 1989, lei al Misano gioca in prima squadra e allena nel settore giovanile. Cosa prevede il suo dopo carriera?

“Conto di rimanere nell’ambiente del calcio, ho il patentino Uefa B e mi piacerebbe seguire come formatore l’attività giovanile. Sto studiando per questo obiettivo. Alla Correggese allenavo gli Allievi; per sette, otto anni ho lavorato al fianco di Adrian Ricchiuti e di Francesco Scotti nel loro camp estivo, quest’anno seguo al Misano il gruppo dei 2014 dell’Attività di Base - giocano a nove - assieme ai compagni di squadra Pecci e Kolpakov. Le altre squadre sono i 2013 e i 2015 di cui si occupano Omar Zanotti e Marco Villanova e 2016 di Gaetano Dradi. A seguire Piccoli Amici e Primi Calci”.

Qual è la sua filosofia e quella del club?

“Abbiamo un gruppo di 23 bambini che ruotiamo di volta in volta nelle due squadre iscritte in due gironi diversi. Si allenano tutti assieme ed essendo noi in tre come istruttori possiamo dividerli per piccoli gruppi e lavorare così su un numero maggiore di esercitazioni. Cerchiamo di proporre più nozioni possibili sulla tecnica, che curiamo in modo particolare: il tutto con spirito di grande divertimento e leggerezza. Cerchiamo soprattutto di trasmettere dei valori cardine di ogni disciplina sportiva: il concetto di gruppo, la correttezza del comportamento in campo e fuori, il rispetto dell’avversario, la capacità di accettare la sconfitta. Al Misano c’ è un forte senso di appartenenza: i ragazzi seguono le gesta della prima squadra, alcuni fanno i raccattapalle. Siamo una grande famiglia. Il risultato? È in secondo piano come deve essere a questi livelli: lo guardano i ragazzi perché aumenta la loro autostima. Noi tecnici, invece, abbiamo come bussola il miglioramento tecnico e nei ragazzi vi assicuro che nei ragazzi vi assicuro che è costante e diverso anche in relazione alla loro struttura fisica. Per questo motivo il lavoro del mister di settore giovanile è più gratificante”.

Simoncelli, veniamo alla prima squadra. Riuscirà il Misano, leader al giro di boa con +2 sulla Savignanese, a salire in Eccellenza?

“Lavoriamo per quello, siamo a metà dell’opera, ma lontani dalla meta. Dobbiamo continuare a lavorare a testa bassa come stiamo facendo e a crescere. Per il momento sono soddisfatto, abbiamo migliorato il trend esterno della scorsa stagione – 18 punti, nessun avversario ha fatto meglio di noi -. Come sempre i giochi si faranno a marzo. Dopo che l’Eccellenza ci è sfuggita la scorsa stagione in cui sul finire abbiamo pagato a caro prezzo infortuni e squalifiche, conto di mettere in bacheca il mio quarto salto di categoria dopo quelli con Barletta (C2-C1), Rodengo Saiano (D-C2) e Rimini (D-C)”.

Sarà un duello Misano-Savignanese la lotta per il primo posto?

“No. Il Misano se la dovrà vedere con la Savignanese, ma anche con il Cervia, che ha giocatori di esperienza ed una guida capace ed esperta come Bernacci; con il Bakia, che ci ha costretto al pareggio in casa. Anche il Riccione alla fine darà fastidio. Ricordo che nella stagione scorsa il Santarcangelo a fine andata sembrava lontano ed invece…”.

Il ruolo in campo di Simoncelli qual è ora?

“Sono un centrocampista avanzato, ma poiché non abbiamo un modulo particolare in quanto giochiamo un calcio di posizione, con continue rotazioni e gli inserimenti negli spazi che si aprono, il mio ruolo cambia nel corso della partita come del resto quello dei compagni. È una piacevole novità trovare alla mia età un allenatore capace di metterti curiosità, entusiasmo e voglia di imparare, la benzina giusta per alimentare il motore di un giocatore di 36 anni come il sottoscritto”.

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