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+2,3% sul 2023

In crescita il turismo della riviera. Nel 2024 superati 27 milioni di presenze

In foto: la Riviera romagnola
la Riviera romagnola
di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Mer 29 Gen 2025 16:19 ~ ultimo agg. 9 Giu 09:27
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Il 2024 si è chiuso con un segno positivo per il turismo dell’Emilia-Romagna. È quanto risulta dai dati provvisori Istat raccolti ed elaborati dall’Ufficio statistica regionale nel periodo gennaio-dicembre. Le località balneari, a livello numerico, rappresentano quasi il 70% del totale: 27,4 milioni di presenze sulle 40,5 complessive, 6 milioni di arrivi sugli 11,8 milioni di tutta la regione. Due dati entrambi in crescita sul 2023:  +2,3% gli arrivi, +2,8 le presenze. Le località costiere hanno visto anche l’aumento dei turisti stranieri (+8,3% e +7,8%), anche se con percentuali di crescita inferiori alla media regionale che segna un +9,2% degli arrivi (3.537.387) e un +9,8% dei pernottamenti (12.171.605) dall’estero. Aumenti più contenuti per gli italiani, che rappresentano comunque il 70% del movimento turistico complessivo: +0,2% gli arrivi, +1,1% le presenze.

Se la riviera continua a fare la parte del leone segni più si rilevano anche per le città d’arte con 3,7 milioni di arrivi (+2,9%) e 8 milioni di presenze (+6,8%). Il 2024 conferma l’attrattività delle località collinari (+7,8% gli arrivi e + 5,5 % le presenze sul 2023) e appenniniche (+4,3%, + 2,3%). In ripresa sullo scorso anno le località termali con +2,1% gli arrivi e +5,2% le presenze.

I Dati regionali sono complessivamente positivi anche rispetto al periodo pre-pandemico. Il confronto con il 2019, l’anno boom del turismo emiliano-romagnolo, evidenzia infatti un +1,6% per gli arrivi e un +0,5% per le presenze, considerando sia il turismo interno che quello dall’estero. Da sottolineare la fortissima crescita del turismo dall’estero: +13,3% e +14,7% arrivi e presenze. Così come il successo delle città d’arte (+5,6% gli arrivi e +16,9% le presenze) e delle località collinari (+19,5% e + 14,1%). Mentre resta negativo il bilancio pre-pandemico (-5,5% gli arrivi, -2,2% le presenze) per l’Appennino e le località termali (-13,5% gli arrivi, -13,8% le presenze).

Questi dati descrivono il potenziale e l’attrattività dell’Emilia-Romagna, frutto di una strategia integrata pubblico-privato – affermano il presidente, Michele de Pascale, e l’assessora regionale al Turismo, commercio e sport, Roberta Frisoni-. Un risultato positivo che va ricondotto alla qualità dell’offerta complessiva, alla professionalità degli operatori, alla capacità di investire per innovare e qualificare, alla collaborazione con i territori. È chiaro però che questi dati non riflettono le difficoltà di un settore alle prese con inflazione, aumento dei costi delle materie prime ed energetiche, la redditività stesse delle imprese. Temi che abbiamo ben presente e che vogliamo affrontare insieme, lavorando al fianco degli operatori, delle Destinazioni turistiche, di Apt e di tutti gli enti pubblici e privati. Così come vogliamo continuare a promuovere la destagionalizzazione e implementare l’accessibilità del nostro territorio dai mercati internazionali, sia quelli consolidati, sia quelli che stanno dimostrando di avere sempre più interesse nella nostra destinazione. Da qui la necessità, più volte richiamata, di ragionare anche su una strategia integrata del nostro sistema aeroportuale regionale e sul potenziamento dei collegamenti ferroviari”.

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