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una disciplina in crescita

ASD Shinden Dojo. A Rimini il seminario Internazionale di Karate Kyokushinkai

di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Lun 23 Set 2024 14:55 ~ ultimo agg. 7 Giu 10:26
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Si è svolto lo scorso fine settimana a Marebello, all’altezza della spiaggia libera del bagno 107 e attigua palestra, con il patrocinio del Comune di Rimini e il sostegno del Rotary Club Mare Nostrum, il III Seminario Internazionale di Karate Kyokushinkai, diretto ed organizzato dal Sensei Giuseppe Palumbo, Presidente della A.S.D. SHINDEN DOJO DI RIMINI che pone le basi per un ambizioso progetto basato su Sport ed Inclusività.

Da sempre lo Shinden Dojo di Rimini, è impegnato a promuovere il Karate, disciplina che sta per essere riconosciuta dall’Unesco come patrimonio culturale dell’umanità.
Nella sua declinazione di Karate Kyokushinkai, questa disciplina prevede anche il combattimento a pieno contatto – spiegano i promotori riminesi – che reca in sé profondi e radicati ideali di educazione, rispetto ed umiltà.
Al seminario hanno aderito più di 160 atleti provenienti da tutto il mondo.
Ospiti d’onore, Shihan Wakiuchi (7° Dan ed allievo diretto del fondatore dello Stile Kyokushinkai) e il pluripremiato nonché quarto posto mondiale Senpai Antonio Tusseau.
E’ nel contesto della crescita e dello sviluppo di una propria solida personalità che lo Shinden Dojodi Rimini si sta muovendo in questi anni, proponendo un percorso di miglioramento per tutti gli atleti della sua “famiglia” ed una strada, una via alternativa, anche per coloro che per svariati motivi presentano limitazioni fisiche e psichiche.
Sensei Giuseppe Palumbo non ha mai dato peso alle limitazioni o alle “diversità” e si è sempre mostrato aperto ad insegnare il Kyokushinkai e l’autodifesa a chiunque ne dimostrasse la volontà.
È il caso, tra gli altri, di Luigi Novellino, fisioterapista, affetto da una grave ipovisione genetica che, con grinta e determinazione, grazie al Dojo di Rimini ha raggiunto due volte il gradino più alto del podio in importanti competizioni nazionali.
All’interno del Dojo (in giapponese “luogo della via, del percorso”) si allenano anche diversi bambini affetti da disturbi del comportamento e da altre disabilità che in poco tempo hanno ottenuto risultati insperati e sono già diventati piccoli guerrieri disciplinati e consapevoli.
L’ambizione e la voglia di ingrandire questa famiglia ha portato il Dojo a collaborare con il Rotary Club che ha mostrato grande interesse verso i principi di inclusione dimostrati dal Sensei e dal suo gruppo. Proprio in tal senso sta prendendo forma un grande progetto che vuole diffondere l’insegnamento della disciplina del Karate e renderla ancora più inclusiva.
“Con la propria forza di volontà si possono superare le difficoltà, le avversità e al momento giusto superare i propri limiti imparando l’arte del Kyokushinkai e la difesa personale. E’ un impegno, è una promessa, è un sogno che può prendere forma: per alcuni di loro una missione. Le risorse richieste sono tante, sia economiche che logistiche: una palestra adeguata, accessibile e fruibile da tutti, sia in termini di preparazione e formazione degli istruttori che del piano di insegnamento. Siamo certi che presto sentiremo parlare di loro”.

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