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Secondo Turno Eliminatorio

Coppa Italia Serie C: Lumezzane-Rimini, la vigilia di Antonio Buscè

In foto: Antonio Buscè, allenatore del Rimini F.C.
Antonio Buscè, allenatore del Rimini F.C.
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura 5 min
Ven 16 Ago 2024 11:40 ~ ultimo agg. 1 Giu 19:56
Tempo di lettura 5 min

Superato il primo turno eliminatorio della Coppa Italia di Serie C grazie al successo di misura di sabato sera al “Romeo Neri” con l’Arzignano Valchiampo (gol partita di Langella al 34′ del secondo tempo), il Rimini, per il secondo turno eliminatorio, va a far visita al Lumezzane, che domenica ha battuto 1-0 l’Union Clodiense grazie alla rete di Malotti al 41′.

Si gioca sabato sera (17 agosto) alle ore 21:00 allo stadio comunale “Tullio Saleri”.

“Affrontiamo una squadra tosta, una squadra con giocatori importanti, che l’anno scorso ha fatto un buonissimo campionato, se non erro sono arrivati settimi-ottavi – attacca l’allenatore del Rimini F.C., Antonio Buscè alla vigilia -, con una buona struttura, buone idee, quindi siamo consapevoli di affrontare una partita molto difficile, è normale che tutte le partite vanno affrontate con la voglia di portare a casa l’obiettivo. Quindi noi faremo sempre questo: Coppa Italia e non, bisogna sempre andare a giocare le partite con quella positività, essere propositivi, per conquistare la posta in palio piena. Questa deve essere la mentalità che ci accompagna. Non vuol dire essere presuntuosi: credo che anche a calcio balilla se facciamo una sfida io contro di te nessuno dei due vuole perdere. Questa è la base di tutto”.

Gorelli rientra dalla squalifica. “Rientra Matteo, resta fuori Cernigoi ancora. A parte gli infortunati, che stanno recuperando, Lombardi e Rosini, gli altri sono tutti disponibili. Abbiamo recuperato Longobardi da una contusione, è due-tre giorni che si allena con la squadra, rientra Megelaitis. Quindi abbiamo quasi tutti a disposizione”.

Come sta la squadra? “Giorno per giorno i ragazzi riescono ad essere più puliti, nella corsa, a livello di lucidità mentale – continua l’allenatore, per il quale sarà partita da ex (giocò nel Lumezzane dal 1999 al 2002, in C1, prima si spiccare il volo per Empoli e la Serie A) -. Più passano i giorni più si riescono a smaltire i carichi di lavoro delle quattro settimane di preparazione, non siamo ancora al massimo, questo va detto, ma credo che nessuna squadra ora sia al massimo della condizione fisica e mentale. Però più passano i giorni più giochiamo e più i ragazzi iniziano ad avere una condizione fisica accettabile. È normale che bisogna avere qualcosa in più domani, bisogna alzare un po’ l’asticella proprio sotto quell’aspetto, “violentarsi” anche a volte nella fatica e nella stanchezza perché ci sta, questo è un periodo in cui bisogna lavorare su questo e portare i ragazzi fra qualche settimana a essere non dico al top, ma vicino alla condizione fisica migliore”.

Cosa le è piaciuto di più e cosa meno nelle due uscite con Sambenedettese e Arzignano Valchiampo? “La squadra può migliorare sempre, io posso migliorare sempre. Sotto questo aspetto non ci poniamo dei limiti perché altrimenti si diventa: “so fare tutto, sto bene così, va bene così”. Non esiste. Questa è una cosa che non ci deve assolutamente accompagnare. Dobbiamo migliorare in tutto: gestione palla in certi momenti della partita, l’intensità giusta quando c’è da mettere l’intensità, rallentare quando bisogna invece rallentare. Negli ultimi 20-25 metri nelle due uscite è mancata un po’ la lucidità, la brillantezza nell’ultimo passaggio, lì bisogna fare la differenza perché ci arriviamo spesso. Bisogna avere più qualità quando abbiamo la possibilità di poter fare quest’ultimo passaggio. Sono tutte componenti che vanno sempre migliorate, rettificate giorno per giorno. Al migliorarsi non c’è mai fine. Poi è normale: alzare un po’ più i ritmi, quando perdiamo palla bisogna riaggredire subito l’avversario, ora magari lo fai per un tot di tempo, tra un mese avrai più forza sulle gambe, più benzina, ed è normale che sarà più facile per i giocatori poter fare tutto ciò”.

Ci sarà qualche avvicendamento rispetto al primo turno di Coppa Italia? “Non perché non ci sto pensando, non mi faccio questo problema fino all’ultimo. Nel senso che ho ancora un giorno e mezzo per decidere 4-5 situazioni, sicuramente farò girare qualcuno perché è giusto che sia così, è normale, bisogna provare un po’ tutti in determinati ruoli. Da parte mia è la normalità, se devo cambiare 5-6 giocatori non ho problemi a farlo, sempre con il buon senso. Sicuramente domani vedremo un’altra formazione rispetto all’ultima, ma questo anche per tenere tutti sul pezzo. A me non piace che i giocatori si sentano un po’ appagati o magari tranquilli del posto, titolari, oppure magari qualcuno si senta già escluso, assolutamente no. Sarebbe un problema grave. Altrimenti avremmo fatto una rosa di 16-17 giocatori. Abbiamo una rosa di 23-24 giocatori, qualcuno è fuori, deve recuperare da qualche acciacco, ma questa è una cosa che ci accompagnerà tutto l’anno”.

Sul mercato. “Ci sono dinamiche un po’ particolari in quest’ultimo scorcio di mercato, la società se ritiene opportuno nei vari confronti con me mettere dentro giocatori che alzino l’asticella al club bene, altrimenti se dobbiamo prendere giocatori solo per fare numero assolutamente no. Credo che il direttore Di Battista abbia già individuato qualcuno per dare una mano a una rosa che è già una buona rosa. È normale che se ci fosse la possibilità di arrivare a delle situazioni importanti ben vengano”.

Chi passerà il turno tra Rimini e Lumezzane affronterà la vincente del confronto tra Atalanta Under 23 e L.R. Vicenza.

Coppa Italia Serie C: Lumezzane-Rimini, la vigilia di Antonio Buscè

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