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A Santarcangelo un solo posto

Servizio Civile Universale: fondi tagliati e posti vacanti

di Stefano Rossini   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
sab 24 feb 2024 16:08 ~ ultimo agg. 4 mar 09:42
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A pochi giorni dalla chiusura del bando del servizio civile universale, la sindaca di Santarcangelo, Alice Parma, interviene sul tema dei fondi tagliati per queste attività.

“In Emilia-Romagna sono state finanziate poco più del 60% delle progettazioni proposte, con una perdita di centinaia di posti dedicati alla valorizzazione e tutela del patrimonio artistico-culturale e dell’ambiente, all’educazione e promozione culturale proposte da enti pubblici, associazioni e Università” afferma la sindaca. “Un taglio che in Provincia di Rimini ha comportato la riduzione di 70 posizioni in ambito culturale, che per Santarcangelo significa la perdita degli storici progetti in biblioteca Baldini (tre posti) e presso i Musei comunali (due posti), oltre alle cinque posizioni complessive tra Santarcangelo dei Teatri e Motus, a cui si aggiungono diversi posti tagliati nel territorio dell’Unione di Comuni Valmarecchia”.

L’occasione del suo intervento è stato il saluto di benvenuto e buon lavoro a Lucrezia Di Grappa, 25 anni, che da fine 2023 ha preso servizio presso lo Sportello al Cittadino come facilitatrice per l’utilizzo dei servizi online nell’ambito del Servizio civile digitale.

“Nel 2024, infatti – prosegue Alice Parma – Lucrezia sarà l’unica giovane impegnata a Santarcangelo con il Servizio civile, dal momento che tutti gli altri posti disponibili non sono stati finanziati a causa di una consistente riduzione di risorse a livello nazionale. Il Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale ha stanziato fondi per 52mila posizioni a fronte delle 71mila dello scorso anno, mentre il prossimo bando, atteso per fine 2024, si preannuncia ancora più ridotto con appena 20mila posizioni finanziate allo stato attuale”.

Poche settimane fa, un’inchiesta sul settimanale Buone Notizie del Corriere della sera, segnalava come i fondi per il servizio civile fossero sufficienti a coprire poco più di 52mila posti nel 2024 a fronte di 71mila e 500
del 2023. L’ultima legge di stabilità, ha messo a bilancio per SCU 143 milioni di euro, questo significa che, se non ci saranno adeguamenti o aggiunte, nel 2025 i posti disponibili sarebbero circa 22mila.

Di contro, i progetti e le domande aumentano. Tanto che al dipartimento delle politiche giovanili sono arrivati da tutta Italia progetti in grado di accogliere 80mila giovani. Facendo i conti della serva, rimangono 30mila posti vacanti. Progetti che non vedranno la luce. Tutto questo senza considerare il mancato investimento per la comunicazione dei progetti e della filosofia del servizio civile, possibilità che, spesso, i ragazzi tra i 18 e i 28 anni, i destinatari di questa attività, neanche conoscono. Sul canale youtube del Dipartimento di Politiche giovanili e Servizio Civile, il video dello spot del bando 2023 – che dura poco più di 30 secondi – ha avuto meno di 6mila visualizzazioni, ed è probabile che molte siano dovute alle associazioni e agli enti che lo hanno condiviso, non certo ai tanti ragazzi a cui è rivolto.

E mentre enti, associazioni e società civile continuano a lanciare l’allarme di un volontariato che difficilmente attrae i più giovani – appelli a cui si aggiungono quelli del capo dello stato – e mentre i ragazzi che escono dall’anno di servizio civile siano entuasiasti delll’esperienza, la politica decide di ignorare questo patrimonio e di non investire su una visione solidale e comunitaria della società.

“Siamo di fronte a tagli di un’entità tale da allontanare radicalmente l’obiettivo di rendere il Servizio civile davvero ‘universale’, togliendo a molti i giovani l’opportunità di prestare il proprio tempo e impegno a un servizio di inestimabile valore formativo in favore della comunità, del territorio e del bene comune. Da parte nostra, con il fondamentale supporto dell’associazione Arci Servizio Civile di Rimini, continueremo a proporre i nostri progetti in ambito culturale e digitale – conclude la sindaca di Santarcangelo – ma è chiaro che occorre un cambio di passo a livello centrale per restituire al Servizio civile la dignità e l’importanza che merita”.

L’intervista a Chiara Canini, Copresc Rimini

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