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intervista Elvezio Galanti

Territorio, limiti e disastri ambientali

di Silvia Sanchini   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
lun 27 nov 2023 10:05 ~ ultimo agg. 4 dic 11:48
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Danni per oltre quattro miliardi, otto vittime, centinaia di cittadini sfollati. È solo l’ultimo, drammatico, bilancio della tragedia che ha colpito la Regione Toscana nelle scorse settimane. Ed è recente la memoria dell’alluvione che a maggio ha così duramente provato la nostra terra, l’Emilia-Romagna, con ingenti problemi nella ricostruzione che si protraggono sino ad oggi. Sono solo due dei recenti disastri ambientali che ci interrogano come cittadini e come credenti e ci impongono una riflessione seria sui #limiti che esistono nel rapporto tra uomo e ambiente.

Proprio di questo si è parlato nella serata dell’8 novembre promossa dall’Istituto superiore di scienze religiose Alberto Marvelli della Diocesi di Rimini e San Marino-Montefeltro.

Ospite dell’evento il geologo Elvezio Galanti, già direttore di vari uffici del Dipartimento nazionale della protezione civile. Gli abbiamo rivolto alcune domande.

Professo Galanti, siamo davvero consapevoli dei limiti nel rapporto uomo-natura o continuiamo ad ignorarli?

È una domanda importantissima: territorio e cittadino sono fortemente connessi, tutti gli eventi naturali sono ciclici e tornano nei luoghi dove sono avvenuti, la natura è inoltre caratterizzata da forte instabilità. Dobbiamo educarci ad essere consapevoli di questi elementi di ciclicità e instabilità, imparando a conviverci, rendendo il rischio accettabile. Oggi si parla tantissimo di cambiamento climatico. Parliamo di “fiumi killer” ma non parliamo mai di come sia cambiato l’uso del territorio, dell’intensità del fenomeno dell’urbanizzazione che ha completamente modificato il nostro paesaggio. La figura del geologo insieme agli altri tecnici ha il compito di governare gli eventi ciclici, ma deve soprattutto aiutarci a leggere i fenomeni in una veste più ampia. La natura non è killer, può essere placida e violenta, ma dobbiamo imparare a convivere con la natura, non a combatterla. L’errore più grande è quello di sentirci onnipotenti, di piegare la natura ai nostri desideri, senza considerare anche la nostra responsabilità.

Questi fenomeni continueranno a coglierci impreparati o possiamo immaginare una risposta più attenta ed efficace?

Gli eventi che studiamo e conosciamo in alcuni casi sono prevedibili, in altri no: per esempio i meccanismi di rottura della faglia che genera terremoti non sono preventivabili ma possiamo, invece, prevedere alluvioni, frane, eruzioni vulcaniche. La previsione è un aspetto importantissimo nella gestione dell’emergenza, ma non è mai una scienza esatta. Quello che manca davvero è la prevenzione: non basta predire un’alluvione o un terremoto se le nostre case non sono adeguate o se le costruiamo in ambienti a forte rischio. Sono cresciute le strutture di protezione civile ma non bastano i piani della pubblica amministrazione se anche tra i cittadini non cresce il senso di responsabilità, di autocoscienza e autodifesa. I diritti sono figli dei doveri. Il cittadino attivo comincia da qui.

Come arginare, anche in questo ambito, il fenomeno delle “fake news” (false notizie)?

In Italia ci sono ottimi Centri di competenza nazionale della Protezione civile incaricati dello studio di fenomeni come frane, alluvioni e terremoti. Enti di ricerca e di servizio di altissimo livello deputati allo studio e al monitoraggio di questi avvenimenti. Ogni regione ha inoltre Centri funzionali regionali a cui possiamo rivolgerci per avere informazioni e notizie verificate. Sono queste le fonti a cui dobbiamo attingere. La conoscenza deve essere poi accompagnata dai processi virtuosi di cui ciascuno di noi deve essere protagonista.

E dopo questa riflessione così attuale, l’Equipe Pardēs, promotrice dell’incontro, ha già pronto un altro invito. L’appuntamento è per mercoledì 13 dicembre alle 20,45 nel Teatro del Seminario Vescovile, in via Covignano 265. Dopo la riflessione su #fragilità e #limiti, verrà chiesto a Johnny Dotti, pedagogista e imprenditore sociale, di approfondire il tema dei #legami. Per info: info.iosonolaltro@gmail.com – tel. 0541 751367.