CNSFP: inaugurate due panchine rosse a Borgo Maggiore


Nella giornata di Lunedì 27 novembre 2023 sono state inaugurate dal Comitato Nazionale Sammarinese Fair Play (CNSFP) due Panchine Rosse a Borgo Maggiore, evento parte integrante del Programma che annualmente viene attuato “contro la violenza sulle donne e di genere ” sotto l’alto Patrocinio degli Eccellentissimi Capitani Reggenti, con il Patrocinio della Segreteria di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale, il Patrocinio della Giunta di Castello di Borgo Maggiore, in occasione della ricorrenza del 25 novembre Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
L’evento è stato introdotto dal Vice Presidente CNSFP Maria Rita Morganti alla presenza del Segretario di Stato per la Sanità Mariella Mularoni, del Capitano di Castello di Borgo Maggiore Barbara Bollini, del Presidente Soroptimist Single Club San Marino Monica Michelotti, del Presidente SUMS Femminile Orietta Ceccoli, del Dirigente Medicina Territoriale Agostino Ceccarini, del Presidente CNSFP Gian Battista Silvagni, Riccardo Venturini e cittadini. Il significativo evento della Panchina Rossa in ogni Castello della Repubblica di San Marino è una iniziativa promossa dall’anno 2019 dal Comitato Nazionale Sammarinese Fair Play (CNSFP).
L’importanza di termini e parole
Nel dibattito pubblico sentiamo spesso parlare di “violenza di genere “. Con questo termine si fa riferimento a un fenomeno ampio, dal momento che sotto questa etichetta rientrano “tutte le forme di maltrattamento fondate sull’odio di genere e sulla discriminazione sessista“.
Per questo si considera violenza contro le donne qualsiasi atto di violenza di genere che si traduca o possa provocare danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, comprese le minacce di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia che avvengano nella vita pubblica che in quella privata.
Il 25 novembre è il giorno in cui si affronta un fenomeno più specifico, ovvero la violenza che colpisce le donne in quanto donne. Il tema della giornata, inoltre, fa riferimento al genere delle persone che perpetrano questi atti, cioè gli uomini. Non si parla quindi “solo” di violenza contro le donne, ma della violenza maschile contro le donne. Capire questo permette di capire anche alcune questioni più dettagliate, come la scelta di non parlare di “omicidio ” ma di usare un’altra parola: “femminicidio “. Una parola specifica perché, (come sottolineava la scrittrice Michela Murgia) “femminicidio non indica il sesso della morta. Indica il motivo per cui è stata uccisa “.
Sensibilizzazione e prevenzione devono rappresentare, oggi più di ieri, il primo passo per imparare a non aver paura di chiamare le cose con il loro nome. Una donna uccisa durante una rapina non è un femminicidio. Dopo tante morti, dobbiamo avere il coraggio di cambiare senza se e senza ma, laddove serve. Bisogna rivedere il sistema educativo dalle radici, bisogna dare dare sostegno, ma anche responsabilità alle famiglie, bisogna rivedere il ruolo cardine dello sport, come fattore sociale straordinario, bisogna recuperare il concetto di presidio territoriale attraverso investimenti mirati, strutturali, che tendano al ripristino terapeutico del decoro urbano, della salvaguardia ambientale, della cultura come bene condiviso e della sicurezza come condizione essenziale.
Comunicato Stampa CNSFP
- Inaugurazione panchine a Borgo Maggiore
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