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maxi risarcimento

Morì a cinque anni di peritonite, condannata la dottoressa che la visitò

In foto: il punto di primo intervento del Cervesi di Cattolica
il punto di primo intervento del Cervesi di Cattolica
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 28 mar 2023 15:50 ~ ultimo agg. 29 mar 15:00
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Il 20 luglio 2017 morì a soli 5 anni per una appendicite non diagnosticata e degenerata in peritonite. Eppure tre giorni prima, visto che aveva febbre alta, vomito e un forte mal di pancia, Teresa, che viveva a Montiano, fu portata dai genitori affidatari all’ospedale di Cattolica, dove una dottoressa che era alla sua prima guardia di notte, da sola, al punto di primo intervento non si accorse della gravità della situazione. Quella stessa dottoressa, oggi 35enne, difesa dagli avvocati Moreno Maresi e Mattia Lancini, è stata condannata per omicidio colposo per colpa medica a un anno di reclusione (pena sospesa). L’Ausl, invece, sarà costretta a risarcire alla famiglia affidataria, costituitasi parte civile attraverso gli avvocati Luigi Renni e Giovanni Marcolini, una somma complessiva di 800mila euro.

La bimba – era il 17 luglio – fu portata dalla madre affidataria nel cuore della notte al punto di primo soccorso del “Cervesi” per dei forti dolori addominali accompagnati da febbre alta e vomito. La dottoressa, che prese in carico la piccola Teresa, non diagnosticò l’appendicite, ma al termine di una visita solo clinica e non diagnostica, durata circa 30 minuti, ipotizzò un’infezione alle vie urinarie, invitando la donna a ripresentarsi il giorno seguente per ritirare l’impegnativa per gli esami delle urine e dell’urinocoltura. Prima di dimettere la piccola, però, la dottoressa avrebbe telefonato alla Pediatria di Rimini per un veloce consulto.

Dopo un temporaneo e apparente miglioramento delle condizioni di salute di Teresa, il 20 luglio si consumò la tragedia: la bimba perse i sensi mentre era tra le braccia della madre nella casa dei nonni a Cattolica. Inutile la richiesta dei soccorsi e il successivo trasferimento all’ospedale Infermi di Rimini. L’autopsia rivelò che la morte della bimba era avvenuta per peritonite.

Lunedì mattina il tribunale monocratico di Rimini, a distanza di cinque anni e mezzi dalla tragedia, ha dichiarato la dottoressa colpevole. I suoi legali hanno già preannunciato ricorso in Appello.