Indietro
menu
sul campo da subito

Terremoto in Turchia e Siria. La Caritas raccoglie fondi

In foto: foto Caritas nazionale
foto Caritas nazionale
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 8 feb 2023 13:01 ~ ultimo agg. 14:27
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 3 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Mentre continua il tragico aggiornamento delle vittime, tutto il mondo si sta attivando per portare aiuti alle popolazioni turche e siriane, vittime del terremoto di domenica notte. In particolare nel riminese la Caritas diocesana ha attivato una raccolta fondi per sostenere Caritas italiana da tempo in quei luoghi per creare una rete di aiuti certa e sicura. “Caritas – afferma il direttore Mario Galassoè accanto alle popolazioni vittime del terremoto. Caritas Italiana, impegnata da anni nei due Paesi, è in costante contatto con le Caritas locali e la rete internazionale per offrire aiuto e sostegno”.

Il conto corrente di riferimento è IT21T0623024206000043130436 Intestato a Caritas Rimini ODV causale “Terremoto Turchia-Siria 2023”.

l terremoto di magnitudo 7,8 che ha colpito il nord-ovest della Siria e la Turchia ha lasciato migliaia di persone senza riparo, cibo e combustibile. Caritas Turchia e Caritas Siria hanno fornito assistenza fin dall’inizio e la Confederazione Caritas sta sostenendo e coordinando i loro sforzi per valutare i bisogni e portare aiuti alle persone colpite da questa tragedia. Le aree interessate dal terremoto si trovavano già in una situazione umanitaria difficile. Le rigide temperature invernali e la distruzione o i gravi danni alle strutture – tra cui diversi ospedali – e alle strade complicano ulteriormente le operazioni umanitarie.
Riad Sargi, Direttore di Caritas Siria, spiega che “in Siria, il terremoto ha colpito pesantemente il nord-ovest della Siria, un’area in cui 4,1 milioni di persone già dipendevano fortemente dall’assistenza umanitaria“. Circa 5.000 sfollati, soprattutto donne e bambini, hanno trovato rifugio in scuole e capannoni. I morti e i feriti registrati continuano ad aumentare, mentre prosegue la ricerca di persone disperse tra le macerie di edifici e case distrutte. Gli ospedali di alcune delle aree più colpite hanno difficoltà a gestire l’alto numero di feriti a causa del terremoto.
Caritas Siria sta lavorando per fornire articoli di soccorso e aprire rifugi per accogliere le persone più bisognose ad Aleppo, Hama e Lattakia. “Fa molto freddo e continua a piovere e a nevicare. Molti hanno perso le loro case e anche coloro che hanno ancora una casa non vi fanno ritorno per paura di ulteriori scosse“, aggiunge Sargi. Ad Aleppo, occorrono urgentemente beni di prima necessità e rifugi per le persone le cui case sono crollate. L’ufficio della Caritas di Aleppo è stato distrutto, così come molte case del personale Caritas, che nonostante le difficoltà continua a prestare aiuto.
In Turchia, le province del sud-est del Paese, tra cui Kahramanmaraş, Hatay, Osmaniye, Adıyaman, Gaziantep, Şanlıurfa, Diyarbakır, Malatya e Adana, sono state colpite dal terremoto e dalle 42 scosse di assestamento, la più grande delle quali di magnitudo 6,6.
La diocesi della regione dell’Anatolia è stata fortemente colpita dal terremoto e la cattedrale di Iskenderun è totalmente crollata. Gli uffici di Caritas Anatolia sono stati gravemente danneggiati. “Grazie a Dio il personale sta bene, ma abbiamo perso volontari, beneficiari e anche parenti“, dice Giulia Longo, Responsabile di Programma di Caritas Turchia, che si trovava in Italia al momento del terremoto insieme al Presidente dell’organizzazione, Monsignor Paolo Bizzeti, e che ora sta tornando in Turchia. “Io e il Presidente siamo vivi per miracolo. Se fossimo stati a Iskenderun probabilmente non ci saremmo salvati“, ha detto Longo.
Caritas Turchia ha aperto immediatamente una linea telefonica del Centro di Ascolto per fornire supporto e assistenza alle persone colpite dal disastro, e attualmente sta lavorando a fianco delle autorità locali per raccogliere informazioni e organizzare una risposta umanitaria. Inoltre, i team Caritas stanno raccogliendo gli sfollati in spazi sicuri e aperti e stanno cercando di distribuire pasti caldi e vestiti.

La Confederazione Caritas sta unendo i propri sforzi e lavorando insieme per fornire assistenza umanitaria alle persone più bisognose e chiede il continuo sostegno e le preghiere della comunità internazionale per alleviare le sofferenze delle persone in Siria e in Turchia in questo momento.