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Farine di insetti in Europa, critica Coldiretti
Potrà essere commercializzata nell’Ue a partire da oggi la farina parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico). Il 26 ci sarà poi l’entrata in vigore del regolamento che autorizza la commercializzazione delle larve di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore) congelate, in pasta, essiccate e in polvere.
Difficile pensare, al momento, che in futuro possano entrare nelle abitudini alimentari degli italiani. Secondo una ricerca BVA Doxa per Rentokill, il 60% degli italiani pensava che gli insetti non sarebbero mai stati accettati come alimenti in Italia.
Estremamente critica la posizione di Coldiretti Romagna, come dichiara Guido Cardelli Masini Palazzi, Presidente della Federazione Coldiretti di Rimini.
Ma perchè l’Unione Europea ha preso questa decisione? La motivazione sta in due concetti: salvaguardia dell’ambiente e lotta alla fame. Allevare insetti, infatti, comporta un minor consumo di suolo, acqua e meno emissioni rispetto agli allevamenti tradizionali. Si tratta inoltre di alimenti ad alto contenuto proteico e dunque possono costituire un aiuto di fronte al fabbisogno nutrizionale mondiale che la FAO stima in crescita del 70% al 2050.
I principi alla base del regolamento sono che i nuovi alimenti devono essere sicuri per i consumatori e adeguatamente etichettati, in modo da non indurli in errore. Spetta ai singoli poi decidere se vogliono consumare questi prodotti che devono comunque essere indicati in etichetta. L’uso degli insetti come fonte alternativa di proteine non è nuovo a livello mondiale, visto che vengono regolarmente mangiati in molti Paesi del Globo