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giovedì 18 aprile 2024
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Calcio Serie C

Virtus Entella-Rimini, il pregara di Marco Gaburro

In foto: Marco Gaburro, allenatore del Rimini F.C.
Marco Gaburro, allenatore del Rimini F.C.
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 6 minuti
mar 13 set 2022 12:05 ~ ultimo agg. 14 set 15:22
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Dopo una sconfitta nel derby più sentito è meglio tornare subito in campo. Lo hanno detto nel dopogara di domenica i giocatori del Rimini. E si tornerà immediatamente in campo per il turno infrasettimanale, con i biancorossi di scena (mercoledì alle ore 18:00) nella tana della Virtus Entella, come il Cesena squadra costruita per salire in Serie B. E finora i liguri hanno fatto appieno il loro dovere: 1-0 sulla Torres nella prima giornata, 3-1 ad Alessandria nella seconda. I romagnoli nei primi due turni hanno invece incamerato un solo punto (a Montevarchi contro il San Donato Tavarnelle).

La vigilia dell’allenatore del Rimini FC, Marco Gaburro.

Meglio tornare subito in campo? “Dal punto di vista psicologico sicuramente sì, dal punto di vista fisico non lo so, lo dico dopo la partita. Sicuramente quella di domenica è stata una battaglia bella tosta. Resta il fatto che la parte mentale incide sempre molto con quello che è poi l’impatto con la partita della squadra, quindi il fatto che mentalmente si possa tornare in campo subito penso aiuterà anche il fisico”.

Il calendario non vi ha favorito, con Cesena ed Entella nel giro di pochi giorni. “Noi il calendario lo conoscevamo: avremmo dovuto fare meglio sul campo del San Donato dal punto di vista della classifica pura, perché quei due punti li abbiamo lasciati per strada e in questo momento ci mancano. Da lì a vedere quello che si potrà fare andando avanti lo dovremo verificare di partita in partita, quindi cominciamo a pensare a questa sapendo che la squadra non si deve andare a mettere in difficoltà in classifica. Sappiamo che è un campionato dove puoi andare a fare risultato con tutti e puoi subire con tutti se non sei in partita, se non fai bene. Il punto che abbiamo raccolto è troppo poco in questo momento. È vero che il calendario è difficile, lo sapevamo. Però avremmo dovuto fare punti lo stesso per non trovarci mai in situazioni troppo estreme. Quindi è vero che l’Entella ha fatto due vittorie, ma è anche vero che non ha ancora incontrato noi. E quindi dipende sempre da che giornata è quando incontri un avversario e noi veniamo da una scoppola troppo forte per pensare di non avere poi quell’atteggiamento che serve per andare a prendersi in qualunque maniera i punti anche a Chiavari”.

Finora il Rimini ha avuto seri problemi in fase di costruzione di occasioni da gol. “Se andiamo a prendere i quattro tempi che abbiamo giocato, positivo secondo me è stato solo il primo tempo di San Donato, dal punto di vista della costruzione, non magari dal punto di vista realizzativo perché abbiamo fatto un gol solo. Dobbiamo anche un po’ capire cosa permette questa categoria e che tipo di partite aspettarci: nel senso che io sono convinto che quando giochi contro il Cesena, che ha questo tipo di impianto di gioco e di aggressività, e questo tipo di individualità, è difficile che vedi una squadra giocare tanto. Puoi vedere una squadra che fa gol perché magari sfrutta le palle inattive e fa qualche contropiede fatto bene. Però è una squadra che secondo me ha talmente forza d’urto ed un modo di giocare per soffocare l’avversario che è difficile pensare di giocarci contro palleggiando. È stato il nostro errore del primo tempo. Difatti da fuori siamo sembrati rinunciatari. Il nostro problema è che volevamo giocare e non riuscivamo a giocare. Se avessimo deciso di non giocare secondo me avremmo giocato meglio il primo tempo contro il Cesena”.

Il campo di Chiavari dà la sensazione di essere di dimensioni ridotte, con un sintetico non certo di ultima generazione. “Non è così piccolo il campo, è simile al nostro, però è peggiore di fondo. Non è un nuovissimo campo sintetico e quindi è un po’ particolare. Diciamo che i nostri giocatori dell’anno scorso sono avvantaggiati nel senso che avendo giocato sul nostro campo per un anno campi sintetici un po’ duri sono abituati a gestirli, per gli altri è un’esperienza un po’ a sé perché un campo unico per questa categoria. Però io preferisco campi sintetici magari non proprio perfetti rispetto a campi di fango, dove si può fare soltanto battaglia. Se potessimo scegliere però forse l’unica gara in cui sarebbe stato meglio andare a giocare su un campo da battaglia, visto e considerato l’atteggiamento che dobbiamo cercare di avere noi nella partita di domani, perché veniamo da una partita dove ci siamo misurati con determinati aspetti nostri in costruzione che in questo momento contro squadre aggressive non hanno premiato, e quindi dobbiamo essere un po’ meno di fioretto e più di sciabola”.

Si aspetta un atteggiamento tattico da parte dell’Entella meno aggressivo rispetto a quello del Cesena? “Lo spero, le immagini che ho visto non sono però di una squadra non aggressiva. Io spero che essendo una squadra che non gioca sui riferimenti, tipo il Cesena, ma una squadra che comunque lavora di reparto, ci siano più fasi durante la gara in cui si riesce un po’ di più a gestire la palla. Però è una squadra che ha grande fisicità, che viene molto alta sui rinvii da fondo, che viene a prenderti. In casa è evidente che vuole fare la partita e vuole tenere il controllo della gara e quindi non è una è una squadra che viene via e ti lascia troppa iniziativa. Sono curioso di vedere anche se, dopo tre giorni che si è giocato, riusciranno ad essere costantemente aggressivi per tutta la partita. Resta questo un momento dove le partite possono cambiare. Lo abbiamo visto anche con il Cesena, dove il secondo tempo, anche se il Cesena si è abbassato anche un po’ per scelta, è stato molto diverso dal primo. Quindi se tu impatti bene quella gara e non vai sotto poi diventa un secondo tempo diverso. È chiaro che poi se sei in quella situazione diventa più difficile se sei un uomo in meno. Se sei undici contro undici secondo me te la giochi, come si era visto e come il campo ha detto. Però non bisogna andare sotto in quella maniera lì”.

Quattro assenti in casa Rimini. “Tanasa è squalificato, Rosso dovrebbe rientrare giovedì e venerdì col gruppo, Piscitella ha un affaticamento e dobbiamo ancora decidere se portarlo. Haveri è uscito con una distorsione alla caviglia dalla partita di domenica e sarà fuori”.

Quanto cambierà l’undici di partenza rispetto a domenica? “Faccio qualche cambiamento, ma non siamo in una fase in cui possiamo fare troppo turnover. Le assenze, gli infortuni e le squalifiche portano a fare qualche cambiamento. Rispetto alla partita di domenica possiamo pensare almeno a 3-4 cambi”.

Santini domenica è sembrato soffrire il modulo 4-3-3 adottato dal Rimini. “Santini soffre il nostro modulo se giochi come domenica, se deve giocare spalle alla porta, come nel primo tempo di domenica, non perché lo abbiamo deciso ma perché è stato così. Il problema non è che fosse spalle alla porta, ma che non avesse nessuno vicino. Per quanto riguarda l’impiego di lui e Vano, sto cercando di capire quanto Vano possa stare in campo. Per me domenica era meglio averlo in campo nel secondo tempo. Possono giocare anche insieme perché il 4-3-3 nostro non è sempre aperto, ma a volte prevede che le punte giochino più sotto punta, come fa Gabbianelli. Non vedo problemi di compatibilità. Poi se si passa al 3-4-1-2, come spesso facciamo noi, abbiamo giocatori davanti che si integrano bene. Domani è una giornata in cui vorrei avere in campo Vano, Santini e Mencagli per 90 minuti. Non so se riusciremo a fare questo. L’importante è averli a disposizione”.

Sarà una trasferta lunga. C’è spazio per qualche lettura durante il viaggio? “In questa trasferta mi guardo ancora un po’ l’Entella. Visto che abbiamo ancora 24 ore ci guardiamo un po’ l’Entella. I libri li leggeremo più avanti”.

Sugli esterni alti. “Domenica non abbiamo prodotto un po’ tutti. Noi abbiamo quattro esterni alti che quando stanno bene vanno. Domenica abbiamo fatto fatica, non credo per colpa degli esterni alti. Dal centro del campo non siamo mai riusciti a pescarli. Per me non fa testo la partita di domenica per giudicare i nostri giocatori. Non siamo integralisti neanche sul modulo, portiamo avanti 4-3-3 e 4-3-1-2. L’importante è mettere i giocatori nella condizione di rendere il più possibile”.

Domenica uno è entrato a partita in corso, l’altro non ha invece visto il campo. Domani partiranno titolari Pasa e Sereni? “Pasa e Sereni giocano sicuramente. Pasa sta molto bene: è un giocatore che ha una grande fisicità, la sua preparazione è andata a rilento perché è stato sfortunato. Si è fatto male e ha perso tre settimane, è un giocatore diesel che esce alla distanza. Negli ultimi 8-10 giorni lo sto vedendo molto bene ed è entrato anche molto bene nelle prime due di campionato. È un giocatore che sarei portato a far giocare spesso. Per Sereni il discorso è diverso, non so se possa avere 90 minuti. L’importante è che faccia bene quando è in campo”.

Sull’avvio di campionato dei confermati dalla passata stagione e dei volti nuovi. “Io credo che i giocatori bisogna capire fin quando hanno fatto i giocatori l’anno precedente e come arrivano al ritiro a livello di condizione mentale perché un giocatore che ha vinto un campionato arriva tirato mentalmente fino a giugno, comincia il mese dopo ed è molto in palla. Ci sono giocatori molto bravi, che vengono in un ambiente nuovo e ci mettono un po’ di più ad ingranare. È una cosa che riguarda l’inizio. Il tasso tecnico viene fuori prima o poi”.


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