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da bando entro fine 2023

Mercato ittico al porto. Montini: tempi strettissimi per completare l'opera

In foto: un rendering del progetto del mercato ittico
un rendering del progetto del mercato ittico
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 2 ago 2022 15:20 ~ ultimo agg. 3 ago 10:35
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Dopo l’anticipazione del senatore Barboni dei sette milioni di contributi ottenuti dal Comune di Rimini per il nuovo mercato ittico (vedi notizia) l’amministrazione mette in fila le scadenze molto stringenti che dovranno essere rispettate per concretizzare il progetto.  “La graduatoria – fa sapere l’assessore all’ambiente Anna Montiniè in attesa di registrazione e dovrebbe essere pubblicata entro questa settimana, siamo dunque in attesa di capire quale sarà l’entità del finanziamento del progetto riminese, a fronte di un investimento complessivo di 9 milioniResta il tema delle scadenze, molto ravvicinate: l’ufficialità dei finanziamenti arriverà solo in questi giorni, nel pieno del mese di agosto, e il bando fissa al 31 dicembre 2023 il termine ultimo per il completamento dei lavori finanziati. È evidente che, per i Comuni assegnatari di queste importanti risorse,  i tempi saranno strettissimi”. Il progetto – che è stato condiviso con gli operatori e supportato per tutto il suo iter sia dall’assessore regionale Mammi, sia da Lega Coop Pesca Emilia Romagna – è ambizioso e l’Amministrazione sta valutando la possibilità di accedere anche ad altri canali di finanziamento per incamerare ulteriori risorse a copertura dell’intervento.

L’assessore è sicura che l’intervento proposto darà un impulso allo sviluppo di un intero comparto della pesca: “il progetto infatti non prevede ‘solo’ il trasferimento del mercato ittico, ma la creazione di un polo funzionale che garantisca spazi e servizi più funzionali agli operatori e ai fruitori per gli scambi commerciali, volano di economia e lavoro e allo stesso tempo luogo di promozione della cultura della marineria del nostro territorio.

Il progetto 

Al centro servizi per la pesca troverà dunque nuova casa il mercato ittico, oggi collocato in via Leurini. Il nuovo edificio sorgerà poco distante dall’attuale sede, su un’area comunale sul lato sinistro del porto, e si svilupperà su due livelli più un piano interrato per una superficie complessiva di circa 5.500 mq. Lo spazio dedicato al mercato all’ingrosso sarà suddiviso in zona arrivi del pesce, sala di vendita e tribuna per gli utenti con oltre duecento posti, completati da una serie di locali di servizio.

Attorno alla sala d’asta nasceranno spazi per una serie di servizi pensati per fare della struttura un vero centro polifunzionale, da far vivere oltre agli orari dedicati all’asta. Tra i servizi previsti: una sala interattiva e multimediale per la realizzazione del Museo della marineria o esposizioni storiche; una sala comprensiva di spazio per proiezioni ed iniziative, pensato per promuovere la formazione degli addetti alla pesca; un ambiente destinato a spazio didattico per le scolaresche che, oltre a visitare il museo, potranno assistere all’asta del pesce e scoprirne il funzionamento. Il progetto prevede inoltre la realizzazione, in una seconda fase, di uno spazio più conviviale destinato alla degustazione dei prodotti ittici e alla promozione e conoscenza dei prodotti locali, della cucina e della tradizione marinara romagnola.

E’ notizia di oggi che il progetto per la riqualificazione delle banchine di destra e sinistra dell’area portuale di Rimini è stato approvato insieme ad altri tre dalla  Giunta regionale a seguito di un bando emanato nei mesi scorsi nell’ambito del Programma operativo Feamp, misura europea che sostiene investimenti per migliorare infrastrutture preesistenti nei porti di pesca. La dotazione finanziaria prevista dal bando di 2,8 milioni è stata aumentata dalla Regione a 3,2 milioni in fase di assestamento di bilancio, per sostenere tutti e quattro i progetti di riqualificazione giudicati ammissibili. In particolare, al progetto di Rimini sono stati assegnati 772 mila euro, a quello di Cesenatico 860 mila euro, mentre a Goro vanno 980 mila euro e a 655 mila euro a Comacchio.