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giovedì 25 aprile 2024
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I voti dei biancorossi

Sasso Marconi-Rimini 1-1, le pagelle di Nicola Strazzacapa

In foto: L'undici di partenza del Rimini a Sasso Marconi
L'undici di partenza del Rimini a Sasso Marconi
di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
dom 15 mag 2022 19:55 ~ ultimo agg. 16 mag 13:13
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MARIETTA 6. Al 25’ addomestica Draghetti e dieci minuti dopo lo mura nel corpo a corpo ravvicinato sbrigando tutto il possibile con sicurezza. Quella che dà ai compagni, che gli appoggiano palla sui piedi senza indugio. Non può nulla invece sulla punizione dell’ex Torelli che sorvola la barriera e si infila proprio all’incrocio. Attento!

LO DUCA 7. È il più giovane della banda, ma potrebbe dare lezioni di posizione e diagonali. Gioca con l’autorità di un veterano e la scioltezza di un 30enne anche la partita che vale una stagione, non facendo mai mancare l’apporto offensivo. Under… overissimo!

PIETRANGELI 7. Il solito totem che alza la contraerea sui cross avversari e rimbalza i tentativi a bassa quota. Esagera in libera uscita palla al piede, ma torna subito ai suoi compiti e chiude sbranando ogni rivale. Granatiere!

PANELLI 7. È il nocchiero della retroguardia, l’uomo chiamato a… chiamare movimenti e sintonie e non lascia mai il timone. Azzanna chi passa nelle vicinanze e fa ripartire spezzo e volentieri l’azione con sventagliate educate. What else?

CONTESSA 7. Presidia ordinato le sue zolle, si lancia in ogni varco spingendo con buona continuità e cerca anche il bis del gol al Seravezza con un bel sinistro dal limite alto di un niente. Affidabilissimo!

ANDREIS 7. È l’equilibratore della mediana biancorossa, quello che presidia tutto il centro destra per consentire le scorribande di Gabbianelli, ci aggiunge fisicità, sana cattiveria nel recuperare palla, qualità e senso dell’inserimento. Tutto questo ad appena 21 anni. Oro colato!

TANASA 8. Padrone del centrocampo, governa le operazioni giocando in appoggio a tutti e mordendo mille caviglie e quando decide di mettersi in proprio prima sfiora il montante con una rasoiata a fil di palo, poi con il secondo inserimento spacca la difesa e porta al gol di Mencagli. Punto di riferimento e leader, chiude con un’altra prova da capitano vero. Comandante!

TONELLI 8. Ricama geometrie col destro e col sinistro, gioca corto e in profondità, ruba palla e salta l’uomo: è il biancorosso più in palla del momento e al gran ballo finale sciorina l’intero repertorio del centrocampista tutto polponi e piedi di velluto. Non è un caso sia stato il primo acquisto stagionale, peccato solo il 2-1 divorato a metà ripresa. Fosforo allo stato puro.

GABBIANELLI 7. Costringe Auregli alla prima vera parata della gara con una punizione velenosa. Ci riprova anche su azione, con un sinistro questa volta strozzato e centrale, ma visto che non è aria da gol si dedica al raccordo partecipando praticamente a tutte le manovre del Rimini in ogni zona del campo. Meno brillantezza di qualche settimana fa, una bella continuità d’azione. Intermittenza extra lusso!

MENCAGLI 8. Inizia di lotta e di governo, alterna scimitarra e fioretto, sbuffa, sgomita sulla trequarti e pulisce diversi palloni, poi si piazza in mezzo all’area e al 23’ si conferma implacabile presentandosi puntualissimo all’appuntamento con il cross di Ferrara per infilare di prepotenza sotto la traversa: è la 14esima pepita d’oro del suo campionato, il decimo 1-0 che lo conferma specialista dei gol pesanti. Bomberissimo spaccapartite!

FERRARA 7. Esce dai blocchi con l’argento vivo addosso, sprinta e risprinta a volte anche in maniera caotica, ma a forza di strappare trove l’accelerazione giusta per rompere le maglie del Sasso e confezionare un vero babà per Mencagli. Alterna belle giocate e qualche incaponatura fino al 20’ della ripresa e poi viene sacrificato sull’altare del doppio bomber. Mosca atomica!

15’ st GRESELIN 6.5. Dinamismo e brillantezza per mettere in cassaforte la Serie C.

18’ st GERMINALE 6.5. Appena entrato, mette in porta Tonelli con una bella sponda aerea, poi fa una marea di lavoro sporco mettendo la ciliegina sulla torta a un’annata da 12esimo uomo di velluto.

GABURRO 9. Perde Piscitella alla vigilia, ma non cambia di una virgola il 4-3-3 architrave della super stagione, con il ritrovato Andreis a oliare meccanismi ed equilibri. La squadra risponde presente con una prima frazione di grande autorità in cui piazza le tende nella metà campo del Sasso e va alla conclusione a ripetizione. L’1-1 di Torelli non spaventa un gruppo che ha fame di C e in una ripresa più tattica (la colonnina di mercurio a 30 gradi e la calcolatrice che non fa disdegnare a nessuno il pari sconsigliano scriteriate fughe in avanti) muove con padronanza le sue pedine fino a chiudere con la doppia torre. È partito a luglio con un gruppo rinnovato praticamente al cento percento e in una piazza nuova, ha plasmato in un amen una squadra vera e ha condotto le danze dall’inizio alla fine dipingendo una stagione capolavoro a tinte biancorosse. Demiurgo!

IL 12ESIMO E 13ESIMO UOMO 9. Il Sasso Marconi ha concesso gentilmente la tribuna di casa e il popolo biancorosso l’ha invasa regalando due ore di spettacolo: cori ininterrotti, fumogeni, tamburi, incitamento a squarciagola a più di 800 voci, fra cui quelle del sindaco Jamil Sadegholvaad e famiglia. Una carica incessante ed entusiasmante per un ritorno a casa nel calcio professionistico al grido “torneremo in Serie B”. I tifosi lo sono già.

Nicola Strazzacapa