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MotoGP

Eurosport Italia intervista Enea Bastianini, campione del mondo Moto2

In foto: Un momento dell'intervista
Un momento dell'intervista
di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 30 apr 2021 13:20
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Eurosport Italia intervista Enea Bastianini, campione del mondo Moto2 in carica e pilota alla prima stagione in MotoGP con il team Ducati Avintia Esponsorama, alla vigilia della quarta gara del mondiale a Jerez de la Frontera.

Le sue principali dichiarazioni.

Ducati e l’ambientamento alla MotoGP. “Mi sto adattando sempre di più, la Ducati è una moto bella complicata, non è stato facile immediatamente prenderci le misure. 18 punti dopo 3 gare? Ci speravo di partire con questi risultati, anche se finché non lo fai non lo puoi sapere, abbiamo fatto dei buoni risultati e voglio continuare così e far sempre meglio. Per ora il mio tallone d’Achille è la qualifica perché non riusciamo a fare un giro veramente veloce, devo capire il limite della gomma e come farla funzionare solo per un giro. Anche la partenza devo migliorare perché è una fase molto importante che non sono riuscito a fare nel migliore dei modi e in MotoGP è determinante perché poi recuperare partendo da dietro non è facile”.

Valentino Rossi. “Non me lo sarei mai immaginato di correre con Valentino, pensavo smettesse prima invece ha tanta forza di volontà è veloce e fa effetto vederlo ancora in MotoGP. In Portogallo ho avuto modo di studiarlo un po’ più da vicino, avendo fatto metà gara insieme poi dopo si è steso ma guidava bene, andava forte”.

La prima volta sulla Ducati Desmosedici. “La prima volta non la dimenticherò mai non mi aspettavo così tanta potenza, è veramente veloce, il cambio è incredibile, è tutto incredibile: la potenza del freno, insomma è un mondo a parte. Poi quando ci entri nel dettaglio e capisci come far funzionare tutto ti rendi conto che ci vuole tempo ma mi sono divertito sin dalla prima uscita e non mi sembra vero”.

L’abbraccio con Paolo Simoncelli in aeroporto a Valencia dopo il mondiale, il Sic e l’essere romagnolo. “Il giorno in cui mi sono laureato campione del mondo è stato incredibile, un’esplosione di emozioni continua. Abbracciare Paolo è stato strano, perché è una cosa che ha provato anche lui per suo figlio e, quindi, cosa c’è di più no… Soprattutto è il fatto di essere romagnoli, io mi reputo diverso a livello umano, abbiamo qualcosa di diverso da tutte le altre persone, siamo un po’ particolari. Cosa penso del Sic? Era un grandissimo pilota, sarebbe stato bello poterlo incontrare in MotoGP e credo che a questo punto sarebbe pluricampione del mondo”.

L’INTERVISTA VIDEO