L’Emilia Romagna diventa “arancione”: attesa la firma. Ecco cosa cambia


Nonostante il miglioramento dell’indice Rt e l’ordinanza appena approvata (in vigore da sabato), l’Emilia Romagna non è riuscita ad evitare il cambio di colore. Da regione in zona gialla ad arancione. Le misure maggiormente restrittive scattano anche per Friuli e Marche mentre il Veneto si salva. Vanno in ‘zona rossa’ Campania e Toscana. Questo l’esito della Cabina di Regia sul monitoraggio del contagio Covid. Le nuove misure saranno in vigore da domenica. Il ministro Speranza, riportano le agenzie, firmerà l’ordinanza in serata. Il provvedimento resterà in vigore per almeno due settimane, vale a dire fino al 29 novembre.
Nelle zone arancioni le modifiche, rispetto alle zone gialle, riguardano:
Mobilità. Vietati gli spostamenti in comuni diversi da quello di residenza e in altre regioni salvo esigenze di lavoro, di salute o studio con autocertificazione. È raccomandato evitare gli spostamenti anche nel proprio comune.
Bar e ristoranti. Chiusi tutto il giorno al pubblico, possibile solo l’asporto fino alle 22. Consegna a domicilio senza restrizioni.
Resta invece identica la situazione dei negozi, aperti come anche parrucchieri ed estetisti. Non cambia nulla neppure per la scuola: si continua in presenza nelle scuole per l’infanzia, alle elementari e alle medie.
Lo scivolamento nella zona arancione, ha spiegato l’assessore regionale alle politiche per la salute Raffaele Donini, è legato ai tanti ricoveri: 55% dei posti letto occupati nei reparti e 34% nelle terapie intensive.
. L’autocertificazione: modello_autodichiarazione_editabile_ottobre_2020
Con i provvedimenti odierni diventano sette le regioni “rosse” (Calabria, Lombardia, Piemonte, Provincia di Bolzano e Val d’Aosta, Campania e Toscana), nove quelle “arancioni” (Emilia-Romagna, Friuli, Marche, Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia e Umbria). Restano gialle solo in cinque: Lazio, Molise, Trento, Sardegna e Veneto.
“Abbiamo 2-3 settimane di tempo per valutare cosa avverrà – ha spiegato Walter Ricciardi, consulente del ministro della salute, al Festival della Salute Globale –: si potrebbe anche decidere di allentare queste misure, o di chiudere ulteriormente. Abbiamo attivato una serie di misure proporzionate alla circolazione del virus nelle specifiche aree d’Italia. Se queste vengono rispettate, saremo in grado di evitarlo. Se non ci dovessimo riuscire, tutte le regioni diverrebbero rosse, e di fatto il lockdown generalizzato si realizzerebbe nei fatti“.
. Uno specchietto riassuntivo per le zone arancioni (a cui aggiungere le limitazioni previste dall’ordinanza regionale in vigore da sabato 14)