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giovedì 25 aprile 2024
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Chiesta deroga per 2mila

La Rimini Calcio presenta la campagna abbonamenti: ecco i prezzi

In foto: Marco Mercuri e Marco Ghetti
Marco Mercuri e Marco Ghetti
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 8 ott 2020 11:45 ~ ultimo agg. 9 ott 15:44
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La Rimini Calcio presenta la campagna abbonamenti “sostenitori” e spiega perché non abbia chiesto prima l’apertura del “Romeo Neri” al pubblico.

“Sappiamo benissimo che sarà una campagna particolare – spiega Marco Mercuri, segretario del Rimini F.C. -. Siamo in contatto quotidianamente con la Questura di Rimini, abbiamo fatto un piano alla Regione Emilia Romagna per poter aprire lo stadio a più di mille persone, siamo in attesa di una risposta. Oggi siamo fermi alle porte chiuse. Questa è una situazione anomala perché andiamo a giocare in campi con porte aperte, con porte chiuse o con porte aperte a qualche tifoso. Domenica vi dico già che si giocherà a porte chiuse (il Rimini sarà di scena sul campo del Lentigione, ndr).
Abbiamo chiesto un tavolo di lavoro perché giocare con il pubblico è fondamentale sia per la vicinanza dei nostri tifosi che per un aspetto commerciale. Dal 10 ottobre faremo partire questa campagna abbonamenti con la speranza e l’ottimismo di riuscire a giocare la partita del 18 con la presenza del pubblico. Non sarà facile perché c’è una disparità di situazioni tra una regione e l’altra e tra una società e l’altra”.

Marco Ghetti, co-direttore generale del Rimini F.C.: “Da ieri c’è una disposizione nazionale. Le Regioni sono in grado di gestire una parte delle situazioni. Si è cercato per il 18 di inoltrare una domanda alla Regione Emilia Romagna per poter giocare a porte aperte perché il “Neri” permette il distanziamento tra le persone, come società siamo in grado di rispettare tutti i protocolli di sicurezza: abbiamo il responsabile di sicurezza Covid, tutto quello che c’è da fare sarà fatto. Nei seggiolini verrà posizionato il punto esatto in cui ci si potrà sedere, per esempio. Proseguiremo, come’era in C l’anno scorso, con il tenere i nominativi degli abbonamenti e dei biglietti. In caso ci siano situazioni da monitorare così possiamo risalire a chi è venuto allo stadio. Noi abbiamo chiesto in Regione di derogare 2mila posti, 500 per lato: ospiti, distinti, curva e centrale. Questo permetterebbe di mantenere tutti distanziati e in piena sicurezza. In alcune situazioni, come per la Fortitudo Bologna di basket, che gioca al chiuso, è stato concesso l’ingresso di pubblico per il 25% della capienza”.

Perché a Forlì ieri sono entrati 400 spettatori e a Rimini finora si è giocato sempre a porte chiuse, amichevole con il Tropical compresa? “Ieri ho affrontato anche questo argomento – continua Ghetti -. Fermo restando che le Regioni hanno l’autonomia di muoversi c’è anche un fatto di responsabilità. Le regole sono uguali per tutti. La norma è porte chiuse salvo autorizzazioni specifiche: se una società apre si prende le proprie responsabilità di sanzioni e quanto previsto. Ieri ho fatto inviare una mail a tutti i direttori generali delle società che fanno parte del nostro girone per concertare insieme una soluzione che sia uguale per tutti. Noi la domanda l’abbiamo inoltrata per il 18, non per la precedente perché la norma diceva che fino al 7 ottobre gli stadi dovevano stare chiusi“.

Sugli abbonamenti. “Abbiamo pensato a come muoverci – è sempre Ghetti a parlare –. Abbiamo deciso il listino, che dopo vi daremo, e di dare una sorta di prelazione ai vecchi abbonati. Gli stessi riconfermando lo stesso abbonamento avranno uno sconto. È un segnale. Non potrà essere garantito lo stesso posto dello scorso anno perché andando a creare i distanziamenti per il discorso Covid il posto occupato l’anno scorso potrebbe essere tra quelli che resteranno inutilizzati. Se si rimane così, con mille posti a disposizione, non apriremo il settore Distinti, per motivi di gestione. Se invece dovessero accettare la richiesta di 2mila posti apriremo anche i Distinti. Sicuramente ci sarà un incontro con le tifoserie e con la Questura. L’abbonamento sarà chiamato “abbonamento sostenitore” perché nel momento in cui viene sottoscritto deve essere pensato facendo i conti con le norme sanitarie, che non dipendono da noi né dai tifosi. In virtù di questo abbiamo deciso di toccare la coscienza dei tifosi. Non è detto che strada facendo si riescano a trovare altre formule. Abbiamo deciso di lanciare la campagna abbonamenti adesso perché abbiamo ricevuto tante richieste da parte dei tifosi. I prezzi saranno in linea con quelli dell’anno scorso. In un anno difficile per tutti lo slogan della campagna potrebbe essere: incrociamo le dita sperando di poter presto tornare negli stadi”.