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Serie C girone B

Rimini-Triestina, la vigilia di mister Colella. Unica novità Ferrani per Scappi

In foto: Giovanni Colella
Giovanni Colella
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
sab 14 dic 2019 12:03 ~ ultimo agg. 15 dic 15:03
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Il Rimini vuole stoppare la sua striscia negativa: sono cinque gli stop di fila. Al “Romeo Neri” arriva una Triestina non in salute: due sconfitte consecutive e soli quattro punti nelle ultime sei giornate per gli alabardati.

In casa biancorossa rientra capitan Ferrani, che ha scontato il turno di squalifica e che sarà l’unica novità, al posto di Scappi, nell’undici di partenza rispetto a Piacenza. Unici indisponibili Candido e Oliana.

Il calcio d’inizio è posticipato, come su tutti i campi di serie C, di un quarto d’ora per la protesta della LegaPro per ottenere la defiscalizzazione a favore delle società di C: si inizierà quindi alle 15:15.

La vigilia del tecnico del Rimini, Giovanni Colella.

Si parte dagli indisponibili. “Restano fuori solo Candido e Oliana” attacca Colella.

Com’è l’umore? “Sicuramente mi aspettavo qualche punto in più. Dal punto di vista delle prestazioni sono moderatamente soddisfatto. La cosa su cui lavorare intensamente è la capacità di stare attenti nel tempo. Questa squadra ha dei cali di attenzione clamorosi qualche volta. Ci sono dei momenti in cui ti dà la sensazione di non poter prendere mai gol e un momento dopo lo prende. L’unica maniera per ovviare a questo problema è quella di aumentare la soglia dell’attenzione durante la settimana, non si può fare altro”.

Il Rimini ha segnato un solo gol nelle ultime cinque partite. “Finché andiamo davanti e tiriamo in porta secondo me questo è un falso problema. Le squadre che hanno dei problemi sono quelle che non calciano in porta, non quelle che calciano in porta, poi arriverà il momento in cui si farà gol. Io sono preoccupato di altre cose, non di questo. Secondo me la cosa più evidente è che non subisci, però prendi tre gol. Questa è la domanda che bisogna farsi. I cali li vedo anche in allenamento. In generale sono convinto che i nostri giocatori sono poco abituati, ma sotto questo aspetto hanno trovato pane per i loro denti. Qui tutti devono remare nella stessa direzione e credere negli obiettivi. Per me se ne possono andare tutti, io voglio solo gente motivata. Capisco che siamo ultimi in classifica, in una condizione in cui non si vorrebbe essere, ma a maggior ragione bisogna credere in quello che si fa”.

La salvezza diretta è un miraggio? “Io una volta mi sono salvato girando a nove e senza play out. In queste situazioni è il lavoro iniziale che conta, quello che stai cercando di fare, e soprattutto conta la maniera in cui tutti i partecipanti ci credono. Se tutti ci credono ci si salva. Non sono preoccupato, sono preoccupato di formare, nel senso più lato del termine, un gruppo che abbia determinate caratteristiche, quindi che sappia sacrificarsi, che abbia intensità, che abbia capacità di attenzione, che abbia amore per quello che fa. Ci sono lavori che non si possono fare senza passione, l’atleta professionista è uno di questi. Chi timbra il cartellino deve andare via. Per me possono rimanere tutti, ma chiunque deve avere ben chiara questa cosa in testa. Il problema è il mercato di gennaio, finché non lo elimineranno gli allenatori continueranno a fare questa pantomima perché da due mesi prima della scadenza i giocatori non fanno altro che pensare al mercato di gennaio”.

C’è qualcuno dei suoi giocatori che le ha fatto pensare di non crederci? “Per me non c’è, anche perché se c’è lo alzo. È l’unica cosa che chiedo per ora”.

Sulla formazione? “Non ho intenzione di cambiare né modulo né uomini. Rientra Ferrani, che ha avuto un piccolo fastidio alla caviglia, ma non lo considero neanche un problema”.

Sulla Triestina. “Non stanno facendo una stagione all’altezza delle aspettative. A volte le annate nascono così. Sicuramente è una squadra di grande qualità, se hanno qualche punto in meno vuol dire che qualche fastidio ce l’hanno anche loro. Gli avversari vanno rispettati, ma non temuti. Non è l’avversario che conta, sei tu l’importante”.

Ci vuole un cambio di marcia in casa. “Qua i punti bisogna farli comunque. Io al discorso in casa o fuori casa credo poco. Se giochi davanti a 20mila persone può capitare che ci sia una pressione o che sia più piacevole. Un cambio di marcia ci vuole nella testa. La squadra fa le cose benino, è quell'”ino” che manca, quel quid in più, quella determinazione, quel qualcosa in più che in questo momento ci manca. Tante vole capita di fare una partita fortunata e poi arriva. Ma lo devi fare tu il cambio, devi forzare”.

Anche se non sono arrivati punti secondo mister Colella una scossa c’è stata. “C’è stato un cambiamento radicale nella squadra e nella società, non dico se in meglio o in peggio, ma c’è stato”.

Che Rimini ha trovato? “Ho trovato una squadra che era in attesa, ma questo non fa parte del mio modo di pensare al calcio. L’episodio positivo non arriva se non fai niente”.

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