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Caos Rimini FC

Cartellino azzurro alla pazienza dei tifosi biancorossi

In foto: Giorgio Grassi
Giorgio Grassi
di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 14 ago 2019 11:56 ~ ultimo agg. 16 ago 10:27
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Cartellino azzurro

Ai tifosi riminesi. La pazienza che hanno è inferiore solo a Giobbe, personaggio biblico. Chi poteva mai immaginare che dal 3 marzo 2010, quando l’avvocato Boldrini annunciò in conferenza stampa che la Cocif si sarebbe disimpegnata dalla gestione della società biancorossa, i tifosi avrebbero ingoiato tanti, ma proprio tanti, bocconi amari?

Prima la gestione Amati, con presunto inserimento di soci russi, poi quella di De Meis, con presunto inserimento degli arabi e infine quella attuale di Grassi, con presunto inserimento dei messicani.

Un can can sublime, degno della migliore Belle Epoque. In questi nove anni sono saliti e scesi dalla ribalta personaggi che hanno sempre trovato microfoni e taccuini aperti. La santa pazienza di tifosi e addetti ai lavori, che speravano sempre che le intenzioni di questi signori rispondessero al vero, è stata infinita. Ma quello che sta accadendo in questo ultimo periodo ha un carico troppo pesante da sopportare.

Gente che si dice interessata ad entrare nel Rimini, che prima viene allontanata da Grassi e ora è stata richiamata per tessere una nuova trama in una coperta ormai sforacchiata dalle tarme del pessimismo. Parliamo ovviamente di Samorì e Rota.

E Nicastro? Partirà dalla sua Miami per rientrare in Italia, come aveva promesso, subito dopo Ferragosto? Manca poco e poi sapremo sulle sue reali intenzioni? Abbiamo i nostri dubbi. L’uccellino non si infila in una gabbia che gli impedisce di volare in libertà.

Chi continua a rimanere sul pezzo è il signor Grassi, che ha permesso agli uomini di Nicastro di liberarsi di mister Petrone, ingaggiare un nuovo allenatore, con vice, collaboratore tecnico, preparatore atletico e preparatore
dei portieri (che fanno cinque), mettere sotto contratto quindici giocatori (e fanno venti), allontanandone quasi altrettanti. Totale: un bel mucchio di contratti da firmare e che andranno onorati.

Il can can diventa quindi più frenetico. Ognuno dice la sua. Basta leggere sui social web per rendersene conto. C’è chi, con ironia e garbo, usa la tastiera per tenersi informato, dare informazioni, recriminare, sperare.

La maggioranza degli amanti dei colori biancorossi rimane in attesa. Tutti aggrappati alla maglia, alla storia, ai ricordi dei bei tempi. Questa gente merita il massimo rispetto. Non si può continuare a tradirla in continuazione. Dopo nove anni di chiaroscuro non è ora di dire B A S T A?

Beppe Autuori