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Andata il 18 maggio

Rimini vs Virtus Verona, play out tra "zombie"?

In foto: Lo stadio "Gavagnin-Nocini" di Verona
Lo stadio
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 7 mag 2019 11:09 ~ ultimo agg. 8 mag 12:43
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La sua fatal Verona il Rimini l’ha vissuta il 24 marzo scorso. Vittoria della Virtus Vecomp per 3-0 (reti di Danti, Manfrin e Ferrara), prestazione dei biancorossi indecorosa ed inevitabile esonero di mister Martini. In quell’occasione il presidente-allenatore degli scaligeri, Luigi Fresco, avrebbe definito il Rimini, secondo quanto riportato dal presidente della società biancorossa, Giorgio Grassi, in occasione della presentazione di Mario Petrone, “una squadra di morti”.

Con il nuovo condottiero in panchina i biancorossi non hanno certo messo le ali: 7 punti in 6 partite (1,15 di media), frutto di una vittoria, quattro pareggi ed una sconfitta. Un cammino lento che però è stato sufficiente per “mangiare” ben quattro punti alla Virtus, che ha chiuso la regular season con un punto in meno dei romagnoli (rispettivamente 38 e 39).

L’euforia per il mercato di riparazione che ha portato in Veneto gli ex biancorossi Onescu e Nolè è infatti durata poco: il periodo migliore gli scaligeri lo hanno vissuto tra la 28a e la 32a giornata, nel quale sono arrivate quattro vittorie (con Vicenza, Feralpisalò e Rimini in casa e a Teramo in trasferta) e un pareggio (a Pesaro). Per chiudere la stagione, dopo il 3-0 sul Rimini, con tre pareggi (a San Benedetto del Tronto, con l’Imolese e a Fano) e tre sconfitte (con Ravenna e Albinoleffe davanti al pubblico amico e a Gubbio).

La Virtus Verona è la squadra del girone B che ha perso più partite (20, contro le 15 del Rimini), anche se ne ha vinte due in più (10 a 8), ed è insieme alla Giana Erminio quella che ha subito più reti: 50 (contro le 44 del Rimini), segnandone per contro 36 (contro le 28 dei biancorossi).

In casa ha conquistato 22 punti sui 38 totali, segnando 22 reti, ma anche subendone 27. E visto che il Rimini fuori casa di gol ne ha segnati appena sette (subendone 30), si affronteranno il peggiore attacco esterno e la peggiore difesa interna.

La partita salvezza durerà 180 minuti, ma la sensazione è che molto passerà dal risultato che maturerà il 18 maggio a Verona. Con la consapevolezza che se il Rimini “è una squadra di morti” anche i veronesi non hanno proprio una bella cera.

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