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In carcere per il folle gesto

Molotov contro il bar, scatta l'arresto

In foto: i Carabinieri sul posto
i Carabinieri sul posto
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 25 mar 2019 13:50 ~ ultimo agg. 26 mar 11:45
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Questa mattina i Carabinieri di Rimini hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per M.M., l’uomo che nella notte del 15 febbraio aveva lanciato una bomba molotov contro il dehor del caffè La Rocca, in piazza Malatesta, incendiando il telone plastificato sotto il quale in quel momento c’erano diversi clienti. Le fiamme erano state subito spente dal personale del bar e, per fortuna, non ci fu nessun ferito. La misura è stato richiesta dal Gip del Tribunale di Rimini: le accuse sono di danneggiamento a seguito di incendio e detenzione e fabbricazione di arma da guerra. L’attentatore, un operaio 50enne, residente a Rimini da anni e già noto alle forze dell’ordine, era stato identificato e denunciato a stretto giro dai Carabinieri, anche grazie alle testimonianze di alcuni clienti.

In sella alla sua bici, quella sera, il 50enne, che era a volto scoperto, prima di compiere il folle gesto aveva avvertito i presenti:“Spostatevi da lì, vi conviene… altrimenti qualcuno potrebbe farsi male”. Poi il lancio della bottiglia incendiaria e la fuga. L’attentatore, che era un cliente abituale del bar, una settimana prima aveva avuto uno screzio col titolare. Ubriaco, pretendeva di avere ancora da bere, ma il proprietario l’aveva allontanato in maniera in decisa dopo che l’operaio aveva scagliato a terra una bottiglia di vetro, spaventando gli altri clienti. “Vai fuori dal mio bar e non  farti più vedere”. Un affronto per il 50enne, che una settimana dopo l’allontanamento era tornato per farla pagare al titolare. Davanti agli investigatori avrebbe ammesso il folle gesto, giustificandosi più o meno così: “Mia moglie era in auto ed era rimasta senza benzina, stavo andando da lei a portarle una tanica. Passando davanti al bar, però, mi è tornato alla mente quello screzio, ma il mio voleva essere solo un atto dimostrativo”. Che però gli è costato il carcere. Domani il 50enne comparirà davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia.