Il coach delle tante sfide. Rimini saluta Alberto Bucci
Dopo il saluto questa mattina nella camera ardente a Palazzo D’Accursio di Bologna, la salma di Alberto Bucci nel pomeriggio è arrivata alla chiesa della Riconciliazione di Rimini per il funerale. A salutarlo, quella Rimini che lo ha ammirato come il tecnico che negli anni ’70 portò la pallacanestro riminese per la prima volta in serie A ma anche chi lo ha conosciuto per la sua umanità e anche per la sua esperienza di consigliere comunale, breve ma nella quale ottenne stima e rispetto.
L’applauso all’uscita:
Nella sua omelia il sacerdote don Massimo Vacchetti, responsabile della pastorale dello sport di Bologna e amico di Bucci che ha concelebrato col parroco don Paolo Lelli, ha parlato molto della figura del padre, quello che Alberto ha saputo essere per le sue figlie ma anche quel Padre che lo ha chiamato a tante sfide, sportive e non, perché lo conosceva e lo amava. Come quella della malattia, ma Alberto “non ha lasciato che i fattori negativi offuscassero la pienezza della vita”. All’uscita del feretro dalla chiesa, un lungo applauso.
C’era anche il mondo dello sport: il presidente e l’ex presidente del Coni, Petrucci e Malagò; l’allenatore del Napoli Carlo Ancelotti, amico di lunga data, giocatori come Myers, Binelli, Villalta, Costa e Magnifico, l’ex tecnico del Rimini Leo Acori, l’assessore Brasini, l’attore Paolo Cevoli e tanti rappresentanti del basket riminese. C’era anche un gruppetto di supporters della Virtus Bologna che fuori dalla chiesa lo hanno salutato con uno striscione e fumogeni alla partenza della salma. Sulla bara, diverse sciarpe bianconere.
Il presidente Coni Petrucci su Alberto Bucci: