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venerdì 19 aprile 2024
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Calcio C girone B

Punture di Spillo. Podio e contropodio dopo Rimini-Vis Pesaro 1-1

In foto: Il selfie di Francesco Scotti per le 200 presenze in biancorosso di Andrea Brighi
Il selfie di Francesco Scotti per le 200 presenze in biancorosso di Andrea Brighi
di Icaro Sport   
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lun 24 dic 2018 17:02 ~ ultimo agg. 26 dic 17:30
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PUNTURE DI SPILLO
di Nicola Strazzacapa

IL PODIO

1) In vetta al podio natalizio non può che esserci lui, Andrea Brighi. Un dna tinto di biancorosso in una famiglia che ha scritto pagine doc dell’ultracentenaria storia del Rimini, un nome importante e le aspettative create dai due fratelli che lo hanno preceduto al Neri non lo hanno frenato: testa alta in campo e testa sulle spalle nella vita tanto da essersi guadagnato anche la laurea, ha esordito giovanissimo lanciato da un capitano storico come Luca D’Angelo e con la Vis Pesaro ha detto 200 con la maglia a scacchi chiudendo a doppia mandata l’area e anestetizzando il vecchio compagno d’avventura Emiliano Olcese. Meglio di lui solo in dieci, ma ad appena 26 anni c’è tutto un futuro davanti per scalare la storia. Chapeau!

2) Sul secondo gradino ecco un altro protagonista del derby, Roberto Candido. Il trequartista dai piedi dolci ha ricambiato la fiducia di Acori (con l’uomo in meno spesso e volentieri è il numero 10 a lasciare la banda), preteso e infilato un rigore fondamentale. Erano 13 anni che mancava la sfida con la Vis Pesaro e la mente in tribuna è andata all’ultima volta e alla “maledetta” furbata di Ginestra che si mise in ginocchio e ipnotizzò Muslimovic sul dischetto. Lui non ha tremato, portiere da una parte e palla dall’altra per la prima perla in maglia Rimini. Iceman!

3) Sul terzo gradino ci vanno invece tutti i compagni: con l’uomo in meno per oltre un tempo, hanno indossato la tuta blu da operai, messo la baionetta fra i denti e regalato oltre cinquanta minuti di battaglia da squadra vera. Compatti, generosi, decisi e sempre pronti a ripartire. Cuore da derby!

IL CONTRO-PODIO

1) Dietro la lavagna gli ultras marchigiani che hanno provato a trasformare una festa dello sport pre-natalizia in un Ok Corral e sono stati intercettati dal perfetto servizio d’ordine con i pulmini pieni di bastoni, mazze ferrate e quant’altro. Un plauso alle forze di polizia, ma per dirla alla Bonucci “la mamma degli imbecilli è sempre incinta”. Fuori di testa!

2) Leo Acori non è mai stato un amante delle correzioni in corsa, la nuova regola dei cinque cambi pareva scritta per lui ma la variante dei tre momenti per le sostituzioni sembra invece ancora poco digeribile: con l’uomo in meno e una squadra in sofferenza, al momento di inserire giustamente Buonaventura sarebbe stato il caso di giocarsi anche un centrocampista in più a fare massa davanti alla difesa presa d’assedio. Considerazioni forse figlie dell’1-1 e che con i tre punti sarebbero risultate stonate, ma è tutta esperienza… Allergia da “cambite”!

3) Spiace citare chi fa del cuore, del carattere e dell’abnegazione biglietti da visita di platino. Manuel Ferrani ci ha costruito un’ottima carriera in terza serie ed è di certo l’elemento più importante della retroguardia biancorossa: il punto fermo, il totem, l’ancora cui aggrapparsi nei momenti difficili. I suoi cartellini gialli sono quasi sempre figli di infinita generosità e sane randellate per il bene comune, il secondo con la Vis Pesaro andava evitato vista la sua esperienza. Tutto è bene quel che finisce bene!

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