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Un aiuto ai più bisognosi

Emergenza freddo, pronti 120 posti letto

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 11 dic 2018 13:59 ~ ultimo agg. 15 dic 08:37
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Sono più di 120 i posti letto per la prima accoglienza messi a disposizione dal sistema riminese pubblico e privato per il sostegno dei senza fissa dimora e delle persone più deboli che si trovano a fronteggiare le difficoltà della stagione invernale. Non solo: mense dove usufruire di un pasto caldo, interventi di prima soglia, ma anche monitoraggio e mappatura delle aree più a rischio, dove poter contattare chi ha bisogno e non si rivolge autonomamente ai servizi. E’ questa l’estrema sintesi della complessa e multiforme rete di solidarietà ed assistenza che vede il Comune di Rimini al fianco di un consistente sistema di associazioni di volontariato, a contrasto della povertà e a sostegno dei senza fissa dimora.

Un sostegno immediato, già attivato, ma che in queste settimane si sta preparando ad un eventuale potenziamento in previsione di un peggioramento delle condizioni climatiche nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. Altrettanti i pasti offerti, in media, nelle strutture gestite dall’associazionismo. Quotidiani i monitoraggi dei volontari nelle zone critiche della città, alcuni dei quali svolti insieme a personale medico e paramedico.

L’ultima iniziativa, in ordine di tempo, è l’istruttoria pubblica appena pubblicata sull’albo pretorio del Comune di Rimini (albopretorio.comune.rimini.it) riguardante il progetto “Unità di strada senza fissa dimora”. Approvato nell’interno del Piano di zona per la salute e il benessere sociale, il progetto, di durata annuale, è finalizzato al monitoraggio della persone senza fissa dimora presenti sul territorio e alla mappatura dei luoghi del disagio.

“Sta a noi – sottolinea Gloria Lisi, assessore alla Protezione sociale –  andare a cercare le persone che non vengono a cercare noi, come diceva don Oreste Benzi. E’ questo lo spirito con cui intendiamo potenziare il monitoraggio e il sostegno ai più emarginati. Nel farlo ci affidiamo alla consolidata rete pubblico privato. Infatti i volontari delle unità di strada e delle mense conoscono spesso per nome, uno per uno, gli emarginati, perché li incontrano quotidianamente, e possono quindi darci una grande mano”.