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Attualità Rimini

La proprietà vuole vendere: poche speranze per il camping di Miramare

In foto: Una foto del camping Maximum dal sito
Una foto del camping Maximum dal sito
di Serena Saporito   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 17 lug 2018 11:49 ~ ultimo agg. 18 lug 13:02
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Da 40 anni, da tre generazioni, lui e la sua famiglia sono ospiti del camping Maximum di Miramare. Affezionati al punto da decidere di prendere carta e penna e scrivere al sindaco di Rimini per chiedere di intervenire ed evitare la chiusura del campeggio. La lettera, firmata (di cui è stata inviata copia anche alla nostra redazione) è di un signore della provincia di Cuneo: più un “riminese di adozione” che un turista come si definisce lui, perchè qui in Riviera viene in vacanza da quando è nato, trascorrendo i fine settimana dell’intera stagione al camping, oltre alle settimane di ferie. Oltre ai bagni, ai ristoranti e alle attrazioni serali, il signore cita le attività della “circoscrizione 3” come elemento per lui importante per tornare.

Ma il turista di Cuneo è rimasto scioccato dalla notizia arrivata lo scorso anno: della chiusura in vista della struttura, attiva dal 1958.

Sul futuro non roseo del camping al turista erano arrivate diverse voci, che parlavano di potenziali acquirenti, piani regolatori in procinto di essere modificati, possibili espropri di parte dell’area adibita al campeggio che renderebbero difficoltose eventuali compravendite. Poi, sabato scorso,a lui come agli altri ospiti del Maximum, è arrivata una nuova comunicazione, in cui la gestione del camping avvisa gli affezionati clienti di come stia procedendo la situazione. Nella comunicazione si legge che “nonostante una trattativa sia tuttora in corso, la situazione contrattuale è
purtroppo rimasta invariata”. Di conseguenza, ai campeggiatori viene consigliato di cercare un’alternativa per il rimessaggio invernale e per la stagione 2019. La soluzione suggerita è quella del camping Italia di Viserba.

Di qui l’appello del turista al sindaco: “la contatto” scrive “perchè ritengo che un suo intervento sia dovuto non solo per il suo ruolo e la delega di cui è investito, ma anche per i cittadini e le attività commerciali di Miramare che traggono direttamente o indirettamente profitto anche dalla presenza di quella struttura. Per me, come per tanti altri “stagionali”, sarebbe un duro colpo perdere tutte quelle belle amicizie, consuetudini e quei servizi che Miramare ci ha offerto negli anni passati fino ad oggi e non le nascondo che saremmo probabilmente costretti a considerare altre mete (non necessariamente in riviera ovviamente)”.

“Ma l’amministrazione riminese non ha molte armi a disposizione per impedire la chiusura”. Lo ammette anche il gestore del camping, Dennis Mussoni, che ha un contratto con la proprietà che scade a fine ottobre. Per 14 anni la gestione è andata avanti con rinnovi di anno in anno, ma ora sarà di fatto costretta a rinunciare al rinnovo, dato che in vista ci sono ingenti spese di adeguamento che non si possono affrontare senza certezze per il futuro. “La proprietà dell’area non intende affittare, vuole vendere e starebbe portando avanti alcune trattative, delle quali però non si sa molto. Non si sa neppure se i presunti acquirenti siano intenzionati a continuare l’attività di campeggio, anche se nella zona non si può costruire” spiega MussoniUna storia, quella del campeggio, che affonda le sue radici nella cosiddetta eredità Ceschina, dell’omonima facoltosa famiglia, proprietaria di tanti beni tra Rimini e Riccione. L’eredità ha preso poi anche la via della Russia, arrivando al  direttore d’orchestra, famoso in tutto il mondo, Valery Gergiev, titolare anche dei campeggi di Riccione per i quali era già andata in scena una trattativa con l’amministrazione riccionese (vedi notizia). Gergiev, che è stato in passato protagonista della Sagra Malatestiana, era stato a Rimini a giugno scorso per una visita a sorpresa al teatro Galli, dove aveva svolto anche una prova acustica (vedi notizia).

Tornando al campeggio, non nasconde l’amarezza il gestore: “Chiuderebbe l’unico campeggio di tutta l’area sud. L’indotto è considerevole, oltre al fatto che in alta stagione diamo lavoro a una ventina di persone. I turisti sono 35mila-40mila all’anno” spiega Mussoni.


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