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SPECIALE MEMORIA

Giovanni: in bicicletta, senza paura, sulla Linea Gotica

di Cristina Gambini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 23 feb 2018 09:56 ~ ultimo agg. 28 gen 12:19
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Giovanni non aveva paura, era un bambino. Correva per la strada in sella ad una piccola bicicletta, ignaro dei pericoli.

Quando la Linea Gotica arrivò lui e la famiglia si rifugiarono nelle grotte. Lì c’erano molte altre persone di Taverna,  in fuga come loro dalle bombe.

Ogni tanto dovevano andare a cercare qualcosa da mangiare mettendo a repentaglio la loro stessa vita. Giovanni ricorda molto bene quando, per puro caso, si salvarono. Erano usciti per raccogliere qualche chicco d’uva e, da Gemmano, i soldati cominciarono a sparare su di loro, civili inermi. La fame li costringeva comunque a rientrare a casa di tanto in tanto: lui era sempre in compagnia di sua madre quando tornava tra le mura domestiche per preparare  un po’ di piada.

Era solo un bambino il cui passatempo preferito era stare in sella ad una bicicletta senza gomme, trovata tra le macerie. Scorazzava impavido per le strade di Taverna. Non aveva paura perchè non si rendeva esattamente conto  di quello che sarebbe potuto accadere.

Per lui, forse, i periodi più duri sono arrivati dopo il passaggio della Linea Gotica. Negli anni che seguirono il conflitto divenne un giovane adulto, in cerca di lavoro per aiutare la famiglia. In Italia la situazione era molto complicata, era una guerra tra poveri, tutto era andato perduto.  Fu costretto ad emigrare, a partire per l’estro, in cerca di fortuna.

 

Guarda l’intervista:

Giovanni Faetanini, Taverna, Montescudo-Monte Colombo:

Guarda il promo del progetto:

 

Gli eventi bellici della Seconda Guerra Mondiale connessi alla Linea Gotica Orientale hanno segnato profondamente la storia del territorio della Valconca. Oggi questa memoria viene raccolta e trasmessa alle giovani generazioni grazie al web.

Su www.memorielineagotica.it potrete conoscere i protagonisti del progetto “Memorie dalla linea gotica orientale”, promosso dai Comuni di Montescudo–Monte Colombo, Gemmano, Montegridolfo e San Clemente, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna.

Sono 16 storie raccontate da 16 testimoni, bambini o poco più, nella fatidica estate del 1944, durante gli ultimi giorni di battaglia prima della ritirata tedesca, che verranno pubblicate in questo spazio e sul sito sopra menzionato fino a metà marzo.