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Attualità Saludecio

Fusione. Comitato per il no: andare avanti è pretesa senza fondamento

In foto: Saludecio
Saludecio
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 4 nov 2016 15:15 ~ ultimo agg. 15:17
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Il Consiglio Comunale di Saludecio ha ratificato all’unanimità il risultato del referendum del 16 ottobre e chiesto alla Regione la sospensione dell’iter legislativo per la fusione con i Comuni di Montegridolfo e Mondaino. E oggi, a scanso di ulteriori equivoci, il Comitato per il No alla fusione interviene con un nuovo comunicato per avvertire gli altri due comuni: inutile chiedere di andare avanti, la risposta di Saludecio è stata chiara ed inequivocabile.


L’intervento del Comitato per il No alla fusione:

Il Consiglio Comunale di Saludecio del sabato 22 ottobre 2016 all’unanimità ha ratificato il risultato del referendum del 16 ottobre 2016 e ha decretato la vittoria del “NO alla Fusione”.

Inoltre, il Comune di Saludecio ha revocato la sua delibera del 28 febbraio 2015 chiedendo alla Regione Emilia Romagna la sospensione dell’iter legislativo per la fusione con i Comuni di Montegridolfo e Mondaino.

Se consideriamo la popolazione e il territorio, il Comune più rappresentativo, tra quelli interessati dal progetto di fusione, è proprio quello di Saludecio. Dunque, se l’Assemblea e la Giunta regionale volessero ragionare seriamente sul significato e il peso del voto espresso il 16 ottobre 2016 nei tre Comuni in Valconca, constaterebbero che inequivocabilmente il voto di Saludecio fa decadere ogni altra considerazione sul percorso di fusione. Essendo esso rappresentativo di un singolo Comune, nonché di oltre la metà della popolazione e del territorio interessato.

Il voto per principio è rappresentativo. In un Comune, entità amministrativa autonoma, esso non è assoggettabile ad accorpamenti artificiosi o a interpretazioni capziose con valore retroattivo. In democrazia, in particolare nei referendum, il voto della maggioranza esprime una precisa e concreta volontà. Questa non si interpreta ma si rispetta, prendendo atto dell’esito referendario. La rappresentatività del voto è un principio fondamentale. E’ scorretto quindi ragionare opportunisticamente in termini di votanti complessivi nei tre Comuni indipendenti. Il criterio appropriato è quello del voto di ogni singolo Comune. A meno che non si voglia modificare le regole del gioco, dopo la conclusione del gioco stesso.

Con il loro voto, i cittadini saludecesi hanno espresso democraticamente un chiaro rifiuto della fusione, per motivazioni svariate riconducibili alla percezione che la stessa non fosse consona agli interessi della popolazione, ma ispirata da una politica di annientamento di amministrazioni locali e comunità, in nome di quadrature di bilancio e in una prospettiva senza idealità.

In conclusione, è del tutto evidente che la maggioranza della popolazione interessata ha espresso un parere negativo sul progetto di fusione. Questo costituisce una pratica archiviata dalla volontà popolare.

I Consigli comunali di Mondaino e Montegridolfo, nei quali peraltro manca un’opposizione, non hanno la facoltà di imporre un orientamento ai cittadini di Saludecio. A maggior ragione dopo il deciso “NO alla fusione” espresso dagli elettori e fatto proprio dall’intero Consiglio comunale di Saludecio. La pretesa delle amministrazioni comunali di Mondaino e Montegridolfo di andare comunque avanti con la fusione è quindi priva di fondamento formale e sostanziale.

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