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Si è spento il riminese Renato Zangheri, ex sindaco di Bologna

In foto: Renato Zangheri
Renato Zangheri
di Redazione   
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ven 7 ago 2015 12:51 ~ ultimo agg. 8 ago 09:30
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Si è spento a 90 anni a Imola l’ex sindaco di Bologna Renato Zangheri. Era nato a Rimini l’8 aprile 1925, aveva frequentato il Liceo Classico Giulio Cesare. Nel 2003 era stato insignito del Sigismondo d’Oro.

E’ stato sindaco di Bologna dal ’70 all’83, vivendo anche la tragedia dell’attentato alla stazione del 2 agosto 1980. Fu dirigente del PCI a fianco di Berlinguer.

Per domani a Bologna è stato proclamato il lutto cittadino. La camera ardente sarà allestita sempre domani nella sala Rossa di Palazzo d’Accursio e sarà aperta dalle 12 alle 17.
Zangheri verrà ricordato, nel trigesimo della scomparsa, in Consiglio comunale convocato in seduta solenne. I funerali si terranno in forma privata.

Il gonfalone della Città di Rimini sarà presente domani alla camera ardente a Bologna.


 

La biografia di Renato Zangheri:

Renato Zangheri è nato a Rimini il 10 aprile 1925.
Ha frequentato il liceo “Giulio Cesare”, poi la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, dove si è laureato con lode con una tesi su “Problemi e aspetti del socialismo italiano”. Assistente del professor Luigi Dal Pane ha conseguito la libera docenza e nel 1960 la cattedra universitaria. Ha insegnato Storia economica e Storia delle dottrine economiche nelle Università di Trieste e Bologna. I suoi principali studi riguardano la distribuzione della proprietà terriera fra ‘700 e ‘800, i catasti come fonti storiche, il pensiero dei fisiocratici francesi, la storia del socialismo. Ha tenuto lezioni e conferenze nelle Università di Reading, Barcellona, Columbia University, New York University, Yale, Harvard. Alle origini del socialismo riminese è dedicato un saggio degli anni Sessanta (Il Nettuno 1873-1877 e il suo direttore Domenico Francolini) nel quale viene messo in luce il ruolo svolto da Domenico Francolini all’interno delle complesse dinamiche dell’internazionalismo di fine Ottocento. Punto di riferimento per generazioni di studiosi è Catasti e storia della proprietà terriera (Einaudi) nel quale le dinamiche economicistiche si collegano ad un più complesso punto di vista dello sviluppo della storia sociale. Alla storia del socialismo Renato Zangheri ha anche dedicato un fondamentale saggio centrato sulla figura di Antonio Gramsci nel cinquantesimo anniversario della morte. Ma è soprattutto con la recente Storia del socialismo italiano, pubblicata da Einaudi, che Zangheri ha riflettuto sull’evoluzione della teoria e della prassi del movimento operaio italiano all’interno della storia italiana.
Ha svolto una intensa attività politica e amministrativa come deputato e capogruppo dei deputati del P.C.I. alla Camera, membro della segreteria nazionale dello stesso partito, assessore e sindaco di Bologna dal 1970 al 1983. E’ in questi anni che il capoluogo emiliano viene indicato dalla stampa internazionale come”modello” di efficienza amministrativa e all’avanguardia nell’offerta dei servizi ai cittadini. Nonostante i suoi impegni di studio e di lavoro lo abbiano tenuto lontano da Rimini, Renato Zangheri non ha mai cessato, negli anni, di mantenere un rapporto vivo e costante con la sua città natale.


 

La dichiarazione del sindaco Andrea Gnassi:

“Renato Zangheri era un figlio di Rimini, la sua città d’origine che non aveva mai dimenticato e che non lo aveva mai dimenticato, nonostante la vita e la professione lo avessero portato in altri luoghi, Bologna e Roma in particolare.

Credo che il suo lungo percorso umano, intellettuale e politico possa essere ben sintetizzato nelle motivazioni per le quali, il 19 dicembre 2003, Zangheri fu insignito del più importante riconoscimento civico riminese, il Sigismondo d’Oro. ‘Per avere, negli anni, coniugato l’attività di studioso con l’impegno politico e civile. Per il suo elevato profilo storico divenuto punto di riferimento per generazioni e studiosi. Per la sua attività di pubblico amministratore che fra gli anni Settanta e Ottanta lo ha posto al centro del dibattito come autore e interprete di un modello riconosciuto a livello internazionale’.

 

Nato a Rimini il 10 aprile 1925, Renato aveva frequentato il liceo ‘Giulio Cesare’ prima di laurearsi a Bologna. Docente universitario; storico di fama internazionale; punto di riferimento intellettuale per generazioni di studiosi; abbracciò l’impegno politico e civile, diventando deputato e sindaco di Bologna, negli anni in cui il capoluogo emiliano veniva indicato dalla stampa internazionale come modello di efficienza amministrativa e all’avanguardia nell’offerta dei servizi ai cittadini.

 

Renato Zangheri si trovò, come pubblico amministratore, a gestire una fase tormentata, difficile, drammatica della vita nazionale: la strage del 2 agosto alla stazione di Bologna, il DC9 partito dall’aeroporto petroniano e caduto a Ustica, le tensioni e le violenze di anni bui. E lo fece con enorme determinazione, sensibilità e senso di responsabilità, riuscendo a tenere la barra a dritta nell’interesse della comunità e nel nome di una politica fatta di passione etica, di studio, di preparazione, di saldezza delle proprie convinzioni.

Un  riferimento insostituibile e un esempio ancora attualissimo per chi, a un certo punto della vita, sceglie di accompagnare la professione quotidiana con la responsabilità amministrativa.

Con Rimini aveva mantenuto rapporti vivi e costanti. Ha portato lo spirito, l’intelligenza, la laboriosità di questa città fuori dai suoi confini, rendendola orgogliosa e fiera. Rimini gliene sarà grata per sempre. Alla moglie Claudia e al figlio Renato la vicinanza e il cordoglio dell’amministrazione comunale e di tutta la città”.


 

Il cordoglio del deputato Tiziano Arlotti 

Con Renato Zangheri scompare un altro grande riminese, protagonista della politica, della storia e dell’evoluzione sociale ed economica del ‘900. Nel mio ruolo di assessore a Rimini, avevo avuto modo di conoscerlo e incontrarlo in occasione della consegna del Sigismondo d’Oro nel 2003. Era il sindaco di Bologna per antonomasia, ma conservava una radice, un legame storico forte con la città che gli aveva dato i natali. Il welfare, lo sviluppo dei servizi, il decentramento nei quartieri, le politiche giovanili devono molto a ciò che Zangheri portò avanti, con lungimiranza e grande capacità, come amministratore e poi parlamentare.

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