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Icaro Sport

Calcio. Real Rimini vs VIP, intervista a Clarence Seedorf

di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Sab 19 Mar 2011 17:36 ~ ultimo agg. 14 Mag 06:48
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Clarence Seedorf, è la mente e il cuore di Championd for Children, la fondazione da lui stesso ideata e attiva nel mondo in favore dell’infanzia. Così, alla vigilia della
data riminese (mercoledì 23 marzo, ore 20.30, stadio Romeo Neri) ci siamo fatti spiegare da principale protagonista origini e impegni attuali dell’ente. Poi, proprio pensando a Rimini, il
campione dell’Olanda e del Milan si è rivolto all’anima vera della Romagna, chiamando i
riminesi a una serata-spettacolo di calcio e musica con i personaggi dei reality in campo
con Real, il concerto di Irene Fornaciari e le maglie di tanti campioni in palio per il pubblico – si legge in una nota dell’organizzazione -.

1 – Come nasce l’idea della fondazione, forse dalla consapevolezza di una condizione privilegiata di atleta e dalla voglia di condividerla?
“Sin da quando ero molto giovane ho sempre avuto ben chiaro quanto sia importante aiutare gli altri. Credo che ognuno di noi nel suo piccolo possa fare o dare qualcosa per fare la differenza. Nel diventare adulto e crescendo come calciatore ho guadagnato una posizione pubblica che è la piattaforma ideale per poter diffondere un messaggio di solidarietà. Per questo circa 5 anni fa ho voluto creare la mia Fondazione Champions for Children. Champions for Children opera a favore dei bambini di aree povere e disagiate
per dare loro un’educazione principalmente attraverso lo sport. È attraverso i bambini, e
quindi le generazioni future, che possiamo apportare un cambiamento vero e duraturo. Poter garantire ad un bambino un’educazione significa dargli la libertà di costruire un futuro di speranza”.

2 – Su quali progetti siete attivi in questo periodo?
“Da più di due anni Champions for Children collabora con l’Università Cattolica di Milano
con cui ha creato un innovativo modello educativo che è alla base del progetto Champions
Playground. Il progetto, in collaborazione con i ricercatori universitari, punta ad offrire ai
bambini che vivono in aeree di forte disagio l’opportunità di potenziare le proprie abilità
attraverso l’esercizio dello sport e della creatività”.

3 – A Rimini in questo momento ci sono due società di calcio. Vuoi fare un appello a tutti gli sportivi della città perché colgano l’occasione di compiere un piccolo gesto, divertente, che può dare una grande mano a bambini che non hanno maglia?
“Ognuno di noi può dare un contributo, piccolo o grande che sia, e aiutare a fare la differenza. Il calcio è un grande sport ed una grande passione che coinvolge e ‘parla’ a milioni di persone, quindi può diventare una lingua universale con cui, uniti, possiamo dare un messaggio di solidarietà e portare il nostro contributo per aiutare bambini meno fortunati ad avere una speranza, un sogno per il loro futuro. Rimini è al centro della Romagna, una regione italiana conosciuta da tutti per il grande cuore delle persone. Il calore e l’accoglienza della Romagna sono unici e questo evento può sicuramente essere
di grande esempio per tutti”.

4 – È vero che autograferà e regalerà una sua maglia da gioco ad uno spettatore estratto a sorte?
“Sicuramente. Vorrei poter ringraziare uno ad uno tutti coloro che saranno presenti per dare il loro aiuto. Non potendolo fare (ride), mi è sembrato giusto farlo con un gesto simbolico”.

(nella foto, Clarence Seedorf)

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