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Rimini Vita della Chiesa

Don Giuseppe Maioli, il ricordo di Comunione e Liberazione

In foto: Foto CL Rimini
Foto CL Rimini
di Redazione   
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ven 15 apr 2016 16:31 ~ ultimo agg. 16 apr 10:53
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Questa sera alle 21 alla chiesa della Riconciliazione di Rimini ci sarà la veglia funebre per don Giuseppe Maioli. Sabato alle 9.30 nella stessa chiesa, dove è allestita la camera ardente, sarà celebrato il funerale. Comunione e Liberazione, della quale era membro attivo, trasmette un ricordo di don Giuseppe.


Il ricordo di Comunione e Liberazione di Rimini:

“Eccomi Gesù, sono tuo”. Con queste parole don Giuseppe ci ha invitato ad unirci alla sua preghiera, trascinandoci nella profonda e semplice immedesimazione con Cristo che ci ha testimoniato. Uno dei compagni di stanza dell’ultimo ricovero ospedaliero ha riconosciuto stupito e commosso: “Quest’uomo mi ha cambiato la vita”. Come può un uomo bloccato su un letto d’ospedale cambiare la vita di un compagno al suo fianco? Come l’avrà guardato? Noi desideriamo non perdere quello che è accaduto in questi “giorni pieni di una grazia sconosciuta” (Mounier), che hanno mostrato come la presenza del nostro don Beppe abbia segnato così profondamente la vita della Fraternità di CL e di tutti coloro che sono stati affidati al suo ministero sacerdotale.

In questi ultimi giorni, vissuti attorniato dai familiari e dagli amici sacerdoti ed accompagnato dall’incessante preghiera del suo popolo, abbiamo riconosciuto nel suo volto sofferente e lieto l’estremo gesto della sua paternità nei nostri confronti: “figli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore finché Cristo non sia formato in voi!” (Gal 4,19).

Come ci ha detto don Carrón, Presidente della Fraternità di CL, telefonando per testimoniare la sua vicinanza a don Giuseppe negli ultimi momenti della sua vita: la questione decisiva è immedesimarci con lui, per avvicinarci anche noi al traguardo: siamo amici solo per questo. Lo stesso don Giuseppe, riflettendo su queste parole, ha sottolineato che “questa immedesimazione con Cristo è ciò di cui abbiamo bisogno per l’esperienza che stiamo vivendo in questo momento storico”.

Per questo, la nostra gratitudine si esprime nel desiderio di essere come lui, protesi a Cristo e ai nostri fratelli uomini.