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Da Marilena e i riminesi un Cuore sempre più grande

In foto: Tonino Pesaresi con dei bambini di Operazione Cuore
Tonino Pesaresi con dei bambini di Operazione Cuore
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 25 feb 2016 08:47 ~ ultimo agg. 29 feb 15:42
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Operazione cuore. Il progetto, che cura i rapporti con la missione presso l’Ospedale Luisa Guidotti di Mutoko (Zimbabwe), dove dal 1963 opera la dottoressa riminese Marilena Pesaresi, offre la possibilità a bambini e a ragazzi africani, affetti da gravi cardiopatie congenite o valvolari, di giungere in Italia per essere sottoposti a interventi cardiochirurgici presso l’ospedale Sant’Orsola di Bologna. Qui sono seguiti da un’équipe di medici e infermieri altamente professionali. La struttura sanitaria in cui opera la dottoressa riminese è diventato il punto di partenza del viaggio di speranza per tantissime famiglie di tutto lo Zimbabwe; l’alternativa è il Sudafrica ma qui alle difficoltà del viaggio si sommano gli eccessivi costi.

I numeri. Nel 2015 Operazione Cuore ha fatto arrivare in Italia 29 pazienti, dei quali 26 minori, quasi tutti accompagnati da un familiare. Di questi, 16 sono stati trasferiti al Sant’Orsola di Bologna, 6 a San Donato Milanese, 4 a Genova. Sempre nel 2015, 25 bambini sono stati operati grazie al progetto (uno dei quali ben due volte), altri 4 nel nuovo anno e tutti gli interventi sono andati a buon fine. Altri 25 piccoli sono potuti tornare nel loro paese. C’è però ancora molto lavoro da fare: altri 60 ragazzi, infatti, sono in lista d’attesa per un intervento. Operazioni chirurgiche importanti avvengono anche negli ospedali più attrezzati in Africa, sempre sotto il coordinamento della dottoressa Pesaresi: 7 interventi sono avvenuti in Kenia, altri in Sudan (tra cui tre adulti).

Le nuove emergenze. Mentre nei primi anni si prendevano in carico principalmente pazienti con problemi di valvole cardiache, ora sempre più pazienti presentano malformazioni cardiache congenite, spesso molto gravi, al punto da rendere rischioso lo stesso viaggio.

Sono per la maggior parte bambini piccolissimi, con meno di due anni, che devono essere accompagnati dalla mamma o da un parente.

In questi anni sono stati ospitati a Rimini circa 200 persone, tra bambini e ragazzi affetti da malformazioni cardiache. Ogni tre mesi vengono in Italia 4/5 bambini con le rispettive madri.

La rete di supporto. Il progetto, dal 1990, è sostenuto dalla Caritas diocesana di Rimini che si fa carico dell’acquisto dei medicinali, dell’accompagnamento alle visite di controllo agli ospedali di Bologna e Rimini e dell’assistenza nelle fasi pre e post operatorie. La Regione Emilia Romagna si assume le spese per gli interventi.

Per chi arriva dal continente africano le volontarie e i volontari (una decina) della Caritas – coordinati da Sara Barraco – sono il primo viso amico; essi seguono i rapporti con le famiglie riminesi che danno la propria disponibilità ad accogliere questi bambini.

Un ruolo molto importante è svolto dalle famiglie riminesi (una quarantina in questi decenni) che accolgono in casa i bambini per tutti i mesi della loro permanenza in Italia, gli offrono assistenza, ma soprattutto l’affetto e il calore di cui hanno bisogno.

Dove batte il Cuore. L’esperienza opera anche sul cuore di chi accoglie, rendendolo capace di un amore gratuito, in grado di creare legami non basati sul sangue ma sugli affetti. Tra chi accoglie e chi è accolto si stabilisce una relazione che dura nel tempo, anche dopo il ritorno a casa dei bambini e dei loro familiari. Una Operazione che cambia lo stile di vita delle famiglie accoglienti, a partire dai bambini che si scoprono capaci di solidarietà e condivisione. Le cose per noi scontate, come l’acqua corrente e il riscaldamento acquistano un altro valore e ci insegnano che un consumo equo e sostenibile non è solo fonte di risparmio ma anche di giustizia.

Nello stempo tempo la missione aiuta la comunità parrocchiale ad aprirsi all’accoglienza e alla carità. Ne nasce un insegnamento: le persone non sono nostre, il Signore ce le dona perché noi le amiamo e le custodiamo in vista dell’incontro con Lui.

Accogliendo un mamma africana con il suo bambino, si aprono gli orizzonti della propria famiglia e della propria vita e si impara a fare famiglia con chi ne ha bisogno.

Tre sono le urgenze.

Aumentare il numero dei volontari che affianchino Sara e Fernanda nel rapporto con gli ospedali e nell’accompagnamento dei malati agli ospedali e nei rapporti con le strutture; aumentare le famiglie disponibili ad ospitare i pazienti con le loro mamme; reperire fondi per gli esami clinici da fare in Africa, per il viaggio, per l’assistenza e i medicinali.

È possibile anche organizzare serate di informazione, con le testimonianze dei volontari della Caritas e delle famiglie che hanno già fatto questa esperienza.

PER INFORMAZIONI

Caritas Diocesana: via Madonna della Scala 7, Rimini. Tel. 0541.26040 – Fax 0541.24826. Chiedere di Sara o Cesare www.caritas.rimini.it

E-mail: caritas@caritas.rimini.it PER OFFERTE

• direttamente alla sede Caritas

• C/c postale n.13243472 inestato a Caritas diocesana Rimini

• Cassa di Risparmio di Rimini. Fil. San Giuliano IBAN: IT 67 B 06285 24206 CC0027459084