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Cattolica

Al teatro della Regina il 'Cirque invisible' con Victoria Chaplin e J.B. Thierré

In foto: La magia del circo accende il palco della Regina di Cattolica. Domani e giovedì alle 21,15 è di scena “Le Cirque invisible” con Victoria Chaplin e Jean-Baptiste Thierrée, due artisti istrionici che vestono i panni di prestigiatori, acrobati, illusionisti e clown di un circo immaginario. Per informazioni  e prevendite: 0541-833528.    
La magia del circo accende il palco della Regina di Cattolica. Domani e giovedì alle 21,15 è di scena “Le Cirque invisible” con Victoria Chaplin e Jean-Baptiste Thierrée, due artisti istrionici che vestono i panni di prestigiatori, acrobati, illusionisti e clown di un circo immaginario. Per informazioni  e prevendite: 0541-833528.

 
 
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mar 25 gen 2005 09:35 ~ ultimo agg. 00:00
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Di seguito la presentazione dello spettacolo:
E’ difficile definire uno spettacolo come quello ideato e messo in scena da Jean Baptiste Thierrée e Victoria Chaplin. Per quasi due ore si susseguono senza interruzione trucchi, battute, gag, acrobazie, ma se si dovesse riassumere in breve ciò che Le cirque invisible rappresenta, probabilmente la parola esatta per farlo sarebbe magia. Non magia in senso teatrale, non prestidigitazione, ma la magia cui si credeva da bambini, quella che questo mondo sempre più tecnologizzato e frenetico sta cancellando.
Quando si spengono le luci della platea e si accendono i riflettori sul palco, tutto quello che lo spettatore deve fare è dimenticare la razionalità e lasciarsi trasportare dalla leggerezza e dalla bravura di questi due artisti straordinari. Jean Baptiste Thierrée affascina con i suoi modi di bambino vecchio, con la sua esperienza che è messa al servizio di una continua parodia dei tradizionali spettacoli di prestigio, i trucchi ci sono ma non sono essenziali come la complicità che si crea tra attore e spettatori.

Victoria Chaplin si presenta agli antipodi del suo compagno di giochi: lui è istrionico e fracassone, lei si presenta sulla scena silenziosa, con uno sguardo stupito e un po’ spaventato, ammantata in vestiti che si trasformano in pochi attimi in un fantastico zoo immaginario.
Nei loro numeri i due sono aiutati da marchingegni astrusi che vengono montati sulla scena, da valigie coloratissime dal contenuto più vario e da una frotta di conigli, colombe, papere che sembrano non essere a disagio sul palcoscenico.

Allo spettatore non resta altro che dimenticare, per poche ore, di essere cresciuto.
E’ il petit-cirque di Victoria Chaplin e Jean Baptiste Thierrée che, dopo lo straordinario successo della scorsa stagione, torna in Italia. Un circo reinventato, dove tutto si svolge in un fluire in apparenza naturale e spontaneo, un circo venato di surreale, creato da due artisti che, nell’epoca virtuale e degli effetti speciali, riescono ad incantare con la loro arte fatta di stracci e precisione, in grado di creare solleticanti cortocircuiti nell’immaginario degli spettatori.
Victoria Chaplin e Jean Baptiste Thierrée sono gli acrobati, i fantasisti, gli illusionisti, i funamboli, i prestigiatori, i clown, i musicisti di questo circo immaginario, di questo volo della fantasia.
Lei danza sulla corda tesa, si lancia in volteggi mozzafiato con le funi, cavalca ippogrifi di sedie, si trasforma in una magnifica donna-orchestra, eseguendo uno stupendo concerto per bicchieri, tegami e cucchiai. Insieme fanno comparire animali dal nulla e trasformano un piccolo coniglio in un coniglio gigante. Aiutati dagli oggetti di scena, piccoli animali domestici, ritraggono biciclette in amore. E quando Thierrée fa acrobazie con le bolle di sapone e poi le colpisce con un martello e le bolle suonano a festa come campane, dimostra come l’incantesimo teatrale può trasformare la realtà delle cose.

Nato nel 1937 Jean-Baptiste Thierrée entra come suggeritore al Théâtre de la Porte Saint-Martin e fa qualche comparsa al cinema. Il suo incontro con Jean-Marie Serreau prima e con Roger Planchon poi lo spinge verso la carriera d’attore teatrale, con qualche incursione nel cinema. Nel 1965 fonda una sua compagnia teatrale con la quale crea spettacoli come Le Revizor di Gogol e Midi moins cinq di Jacques Sternberg.
Poi giunge il maggio del ‘68 e il suo desiderio di circo nasce contemporaneamente al suo impegno politico ed al suo incontro con Alexis Gruss senior e Félix Guattari; nel 1970 fonda la propria compagnia di circo con il nome di Cirque Baptiste, che in seguito diventerà Le Cirque Imaginaire. E’ di quegli anni l’incontro con Victoria Chaplin, figlia del grande Charlot dal quale ha ereditato un indiscutibile talento artistico; Victoria diventa sua moglie e la compagna di tutte le sue avventure artistiche. A partire dagli anni ‘70 comincia a stabilire numerosi contatti con teatri e festival di tutto il mondo; è sotto il nome Le Cirque Invisibile che Jean-Baptiste Thierrée e Victoria Chaplin percorrono tutte le più grandi capitali europee e internazionali, dove acquistano una grande notorietà dando vita, loro malgrado, a quello che sarebbe poi diventato un vero e proprio genere teatrale (circo-teatro o nouveau cirque) che negli ultimi anni ha visto nascere numerose compagnie di circo contemporaneo soprattutto in Canada (Cirque Eloize) e Francia (Cirque Baroque).