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L'allarme del sindacato

Esplode la cassa integrazione in provincia. Cgil: una crisi "silenziosa"

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 8 mag 2024 15:20 ~ ultimo agg. 9 mag 12:43
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Nel primo trimestre del 2024 in provincia di Rimini sono state autorizzate quasi 3 milioni di ore di cassa integrazione (2.935.639) con una crescita del 293% rispetto allo stesso periodo 2023. Oltre 2 milioni di ore nel solo mese di marzo. Si tratta dell’aumento più consistente in una Emilia Romagna dove la situazione non è comunque rosea: si registra infatti quasi un raddoppio del ricorso agli ammortizzatori sociali, con le ore autorizzate passate dalle 8.801.540 del gennaio-marzo 2023 alle 14.285.630 di quest’anno. Anche rispetto all’andamento dell’artigianato riminese i numeri non sono confortanti: nei primi tre mesi 2024 sono stati collocati mensilmente in sospensione (dati EBER) in media 168 lavoratori, con una tendenza in aumento a marzo dove si sono toccato le 248 unità in 37 imprese. “Il settore dell’industria si conferma quello che sta trainando a livello regionale l’aumento di Cassa Integrazione – è il commento della Camera Territoriale del Lavoro della Cgil di Rimini, mentre continua a contenersi l’impiego di ammortizzatori sociali nel terziario e nell’edilizia. Questa che appare tendenzialmente come una riduzione strutturale del lavoro nei settori industriali dell’economia provinciale, sorprende che non destino allarme nel mondo delle imprese. Al contrario, come già segnalato da CGIL Rimini, questi numeri comportano forte preoccupazione in un territorio caratterizzato da precarietà, bassi salari e una forte componente economica derivante dal turismo. Quando vedranno avvio gli ambiti di confronto previsti dal Patto per il Lavoro ed il Clima della Provincia di Rimini, al fine di definire una strategia volta ad arginare eventuali peggioramenti degli questi indicatori economico/sociali? Quando sentiremo la voce del mondo delle imprese rispetto a questo imponente utilizzo di ammortizzatori sociali? Servono iniziative volte a stimolare gli investimenti nel settore manifatturiero della provincia di Rimini. Sul piano salariale, invece, non è più rinviabile un rinnovo dei Contratti collettivi nazionali del Turismo; elemento cruciale per l’economia riminese in termini macro economici” conclude il sindacato.