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questione concessioni balneari

Il CoNaMaL si riprende la spiaggia. Ombrelloni e asciugamani stesi a Ostia

In foto: dal video CoNaMaL
dal video CoNaMaL
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 19 mag 2024 22:02 ~ ultimo agg. 20 mag 19:08
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Il Coordinamento Nazionale Mare Libero è fisicamente sceso in spiaggia sul litorale romano per rivendicare il libero utilizzo dell’arenile dopo gli ultimi pronunciamenti sul decadimento delle concessioni demaniali. A raccontare su Facebook quanto accaduto ieri è il riminese Roberto Biagini, avvocato, ex assessore comunale al demanio e oggi presidente del CoNaMaL.

“Ci siamo ritrovati alle 14.30 al pontile di Ostia, Piazzale dei Ravennati. Siamo scesi in spiaggia, abbiamo steso gli asciugamani e piantato ombrelloni all’ interno del perimetro di una concessione demaniale scaduta, salvaguardando quindi la zona di libero transito che ad Ostia è di 5 metri dal medio-mare”.

A questo punto, prosegue Biagini, “I concessionari “scaduti” hanno immediatamente chiamato le “autorità” e dopo circa 45 m sono scesi in spiaggia due funzionari della Questura in servizio c/o il “Piazzale dei Ravennati” che hanno chiesto a un nostro associato di Ostia che li conosceva cosa stesse succedendo. Egli ha spiegato il senso dell’ iniziativa e cioè dimostrare che con le concessioni scadute gli enti locali si sono ri-appropriati della gestione degli arenili e nessuno può impedire agli “utenti del mare” di stendere un asciugamano sul bene di tutti “spiaggia” e di andare a fare un bagno liberamente e gratuitamente.
Nonostante le proteste degli ex concessionari i due funzionari hanno rappresentato loro che non potevano esercitare nessun tipo di azioni per mandare via persone dalla spiaggia che non pretendono altro che prendere il sole e fare un bagno”.

Biagini si è presentato come presidente del Coordinamento Nazionale Mare Libero, “spiegando che il senso dell’ iniziativa non consisteva nè in una forma di protesta, nè in una manifestazione, nè in una distribuzione di volantini, sapendo perfettamente che in questi casi sarebbe stata necessaria una comunicazione alla Questura, ma esclusivamente nel libero esercizio di un diritto: quello di stare al mare per prendere il sole (ieri poco) e per fare un bagno.
Molto cordialmente e in modo professionalmente ineccepibile i due funzionari mi hanno consigliato che in ogni caso, visto il numero di persone presenti all’ iniziativa (siamo arrivato in un momento anche ad essere anche 35-40) è sempre bene comunicare alla Questura il senso dell’ iniziativa. Mi hanno chiesto la carta d’identità che hanno fotografato con il cellulare e se ne sono andati”, prosegue Biagini.
“Abbiamo continuato la nostra giornata al mare e verso le 17.30 siamo usciti dalla spiaggia senza che nessuno ci abbia più detto o contestato nulla, alla faccia delle lettere di intimidazione e minacce di risarcimento danni da parte di coloro che hanno sempre ritenuto e ritengono ancora la spiaggia “cosa loro” e dei loro “mandanti politici”, naturalmente nella maggioranza dei casi in palese conflitto di interessi in quanto concessionari, direttamente o indirettamente, pure loro”.
Biagini ribadisce così che “le concessioni sono scadute, le spiagge sono beni pubblici liberamente e gratuitamente fruibili da tutti”. “Nessuno vi può mandare via dall’arenile. Tanto meno il concessionario “scaduto”. E se così fosse, l’invito è a chiamare le forze dell’ordine. L’iniziativa di ieri è stata seguita da alcune testate nazionali.