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Proprietari: sfiducia nel sistema

Emergenza casa: troppi affitti brevi e 3mila persone nelle liste d'attesa Erp

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 9 mag 2024 10:34 ~ ultimo agg. 16:40
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Si è parlato di “emergenza casa” nell’ultima puntata stagionale di Fuori dall’Aula su Icaro TV. In studio la vicepresidente di Acer Rimini Claudia Corsini, la presidente dell’Unione Piccoli Proprietari Immobiliari (Uppi) Paola Zoli ed Eugenio Pari della Cgil con delega alle politiche abitative.

Fuori dall’Aula. Case e affitti, è emergenza?

L’affitto medio in Italia ha registrato un aumento del 2,3% nel mese di aprile. Un dato che si inserisce in un contesto di crescita costante, con un notevole aumento del 13,1% rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge dalle analisi condotte dall’Ufficio Studi di Idealista. La Regione Emilia Romagna va però in controtendenza con un calo dello 0,9% e la provincia di Rimini segna addirittura la diminuzione più consistente, -11,2%. Ma le buone notizie finiscono qua. Nonostante il calo infatti, i prezzi riminesi si mantengono ben al di sopra della media nazionale: ci vogliono infatti 23 euro al metro quadro per affittare casa rispetto ai 13,5 italiani. Lucca, Belluno e Ravenna sono le uniche province più costose di Rimini per gli affittuari. Una situazione decisamente complicata per chi cerca casa. Il comune di Rimini, attraverso l’assessore alle politiche abitative Kristian Gianfreda, punta il dito sulla “difficoltà di conciliare la marea degli affitti brevi a scopo turistico con la ‘fame’ di alloggi da parte di famiglie, single, soggetti fragili.” Un problema non solo riminese ma che nel territorio si è tradotto in un numero record di contributi sociali all’affitto per le famiglie in difficoltà: dal 2023 ad oggi 340 interventi per circa 350 mila euro. L’amministrazione riminese ha anche lanciato nell’autunno dello scorso anno il suo Piano Casa Integrato che prevede, tra le altre cose, anche incentivi e agevolazioni per i gestori/proprietari immobiliari che immetteranno nuovi alloggi sul mercato con l’obiettivo di fare incontrare domanda e offerta. Un’iniziativa per cercare di dare ossigeno alla cosiddetta “fascia media” della popolazione. Per chi invece ha redditi più bassi la prospettiva resta quella degli alloggi popolari. O meglio, il sogno. In tutta la provincia sono oltre 3.300 i cittadini iscritti nelle liste per l’edilizia residenziale pubblica e circa 600 in quelle per l’Ers, edilizia residenziale sociale a canone calmierato. L’offerta di alloggi Erp si ferma però a circa 2.200. Numeri che si traducono in una vera e propria emergenza casa. Ed è difficile immaginare che la soluzione possa arrivare dagli enti locali se non ci saranno misure strutturali prese a livello centrale con nuove risorse messe in campo. “Se i circa 200 miliardi di euro del bonus 110 – chiosa l’assessore Gianfreda – fossero stati usati per un radicale programma di edilizia popolare su tutto il territorio italiano non sarebbe stato più utile?”.

Tra i temi emersi in trasmissione: la difficoltà a far incontrare domanda e offerta anche nei casi di emergenza abitativa in cui Acer fornisce garanzie sull’affitto, la “sfiducia” dei proprietari immobiliari in un sistema che fornisce poche garanzie con i tempi per gli sfratti che si sono allungati a circa un anno, l’aumento esponenziale degli affitti brevi che tolgono migliaia di appartamenti dal mercato, la necessità di maggiori controlli da parte degli enti preposti, in provincia si sconta un numero basso di alloggi Erp e non ne vengono costruiti da una decina di anni (i prossimi 36 saranno realizzati nella zona di via Bassi).