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Croatti: caos è colpa del governo

Concessioni. Governo convoca tavolo ma dopo il voto per le Europee

In foto: @newsrimini
@newsrimini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 6 mag 2024 14:18 ~ ultimo agg. 14:20
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Dopo l’ultima sentenza del Consiglio di Stato con cui i giudici ribadiscono nuovamente la scadenza delle concessioni demaniali al 31 dicembre 2023 e sollecitano l’avvio delle evidenze pubbliche, anche il Governo sembra correre ai ripari. Ma non subito. Palazzo Chigi, a quanto si apprende dal sito mondobalneare.it, ha infatti convocato una riunione del tavolo tecnico consultivo sulle concessioni demaniali marittime per il prossimo 12 giugno. Quindi subito dopo il voto per le elezioni europee che è in programma l’8 e 9 giugno. Inoltre l’invito sarebbe stato rivolto alla Conferenza delle Regioni, all’Agenzia del demanio e ai ministeri competenti ma non alle associazioni dei balneari che avevano invece partecipato ai precedenti incontri del tavolo riunitosi per la prima volta nel giugno 2023. Finora la tesi del Governo, a seguito della mappatura in cui risulta che solo il 33% delle coste sarebbe in concessione, è che non essendo un bene scarso gli arenili non sono soggetti alla Bolkestein. Tesi non condivisa dall’UE e dai Giudici del Consiglio di Stato.

Le politiche del governo Meloni e dei partiti di destra – commenta il senatore del M5S Marco Croattiche volevano proteggere il comparto balneare a colpi di slogan hanno portato risultati devastanti e hanno gettato la comunità dei gestori balneari sull’orlo della disperazione, in balia di un’incertezza normativa che di fatto li ha relegati nell’illegalità. È la realtà cruda e spietata che emerge dopo l’ennesima sentenza del Consiglio di Stato. Il governo Meloni e le forze di destra sono i responsabili principali di questo caos orchestrato e alimentato unicamente dalla ricerca di consensi in vista delle elezioni europee. Sono inefficaci e pericolosi, hanno giocato con il fuoco mettendo a repentaglio l’intero settore turistico balneare italiano e rappresentano una minaccia per il tessuto economico e sociale del Paese. Dispiace che troppi balneari si siano fidati di loro e abbiano preferito attaccare le posizioni del M5S che in questi anni ha sempre denunciato i rischi enormi di una battaglia contro la Bolkestein e nel 2022 aveva realizzato una riforma delle concessioni demaniali marittime che, con gare trasparenti, avrebbe garantito al comparto un futuro di certezze, diritti e investimenti. Una riforma buttata a mare proprio dagli irresponsabili che ci governano.