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obbligo di braccialetto

"Denunciami pure, tanto le donne muoiono comunque", fidanzato violento allontanato

In foto: il comando di Rimini in arancione
il comando di Rimini in arancione
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 14 mar 2024 17:24 ~ ultimo agg. 15 mar 11:30
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“Mi puoi anche denunciare, tanto le donne muoiono comunque… Hai visto come funziona, no? Sai quante donne vanno a fare denuncia per stalking, perché il fidanzato le minaccia di morte e la polizia non fa niente… E ricordati, se ti devo fare del male manderò qualcuno, mica sono scemo”. E invece le forze dell’ordine, nello specifico i carabinieri di Riccione, coordinati dal pubblico ministero Davide Ercolani, hanno subito preso provvedimenti nei confronti di un 20enne residente a Rimini, che maltrattava pesantemente la fidanzata. Ieri (mercoledì) i militari dell’Arma hanno eseguito nei confronti dell’indagato la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai suoi prossimi congiunti, a firma della gip di Rimini Raffaella Ceccarelli.

La giovane, che con il 20enne ha avuto di recente un figlio, era sottoposta da almeno due anni a continue violenze fisiche, verbali e psicologiche. Per paura di ritorsioni ha sempre preferito non denunciare quello che ormai è il suo ex fidanzato. Lui, nel corso degli anni, le ha impedito di avere una propria vita sociale, di passare del tempo con la madre e le amiche, di uscire senza di lui. Durante i suoi scatti d’ira, perdeva il controllo lanciando piatti e bicchieri, sfondando porte e danneggiando mobili. Il 20enne non si sarebbe fatto scrupoli ad aggredirla neppure quando era incinta, al settimo mese di gravidanza l’avrebbe colpita con un violento calcio sulla pancia. Le minacce di morte poi erano all’ordine del giorno: “Getto l’acido addosso a te, a tua madre e a tua sorella… ti accoltello”. Per incuterle timore girava video in sua presenza mentre impugnava un machete. La giovane, come se non bastasse, era accusata di essere una cattiva madre e, una volta nato il figlio, le era stato impedito di mettergli anche il suo cognome.

Quando si è decisa a recarsi in caserma, ha mostrato le foto dei lividi e delle escoriazioni che sarebbero stati provocati dalle percosse dell’ex fidanzato e, soprattutto, consegnato gli audio in cui lui la scoraggiava a denunciarlo: “Tanto le donne muoiono comunque…”. Ora l’ex fidanzato dovrà starle alla larga e non potrà neppure contattarla. L’applicazione del braccialetto elettronico servirà a monitorare ogni suo spostamento e a controllare che ottemperi la misura cautelare.