L'ultimo appuntamento, poi gli spari. Dall'analisi dei cellulari la conferma del movente

Probabilmente, quello doveva essere il loro ultimo incontro clandestino e così è stato. Oriana Brunelli, però, non poteva sapere che sarebbe andata incontro alla morte. Sabato aveva salutato il marito dicendo: “Vado al cimitero e poi a fare la spesa”. Invece, a bordo della sua Panda azzurra si è diretta a Bellaria, nel parcheggio pubblico davanti all’istituto Giordano. Un luogo lontano da occhi indiscreti dove incontrare Vittorio Capuccini, l’uomo più grande di lei di 12 anni, che per lungo tempo era stato il suo amante.

Solo loro sanno cosa si sono detti l’altro pomeriggio. Gli investigatori dell’Arma ipotizzano che Oriana avesse deciso di vederlo un’ultima volta, forse per ribadirgli di smettere di cercarla, di rassegnarsi. Una decisione che Vittorio, ex vigile in pensione, non avrebbe digerito. Così, con estrema freddezza, ha impugnato il revolver, regolarmente detenuto, e l’ha uccisa. Poi, è salito a bordo della sua Twingo e si è sparato. Non ci sono testimoni dell’omicidio-suicidio, né telecamere che possano aver immortalato la scena.

Sarà l’autopsia – i cui risultati potrebbero arrivare in tarda serata o nella mattinata di domani, effettuata oggi dall’anatomopatologo Filippo Pirani, a stabilire quanti colpi siano stati esplosi contro la 70enne. Un dettaglio che non cambia la ricostruzione della vicenda, affidata all’esperto magistrato riminese Paolo Gengarelli, che ha coordinato le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo. Dall’analisi dei cellulari dell’omicida e della vittima, invece, si attende la conferma sul movente passionale. Intanto, la sindaca di San Mauro Pascoli, il paese dei due, pare intenzionata a proclamare una giornata di lutto cittadino solo per commemorare Oriana.