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Misura che fa discutere

Studenti e green pass sul bus: da scuola e famiglie richieste di esenzione

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 4 dic 2021 13:35 ~ ultimo agg. 13:45
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L’introduzione del super green pass per il trasporto pubblico fa discutere, soprattutto per quanto riguarda il trasporto scolastico. Il Coordinamento dei Presidenti di Consiglio di Istituto della Regione Emilia-Romagna ha scritto in merito una lettera al premier Draghi e ai ministri a scuola e salute, Bianchi e Speranza.

“Gli studenti dai dodici anni, pur essendo soggetti della campagna vaccinale, non rientrano nella categoria degli obbligati al vaccino, questo perché i provvedimenti del governo hanno scelto di garantire il diritto allo studio di ogni singola/o studentessa/e nel territorio nazionale, indipendentemente dalle valutazioni sanitarie delle famiglie”.

Un provvedimento che “obbligherebbe al possesso della certificazione verde Covid-19 tutti gli studenti che quotidianamente utilizzano i mezzi pubblici per recarsi a scuola, andrebbe ad incidere sul diritto allo studio costituzionalmente garantito, perché impedirebbe di fatto a molti ragazzi di recarsi a scuola senza rischiare la sanzione prevista”.
Perciò “Appaiono legittime le preoccupazioni e i rilievi dei genitori in merito all’applicabilità del provvedimento in oggetto agli studenti di ogni ordine e grado scolastico. Pertanto con la presente si invita il Governo ad una riflessione sul tema e ad una determinazione di esenzione per i soggetti indicati, o alla introduzione di altre strategie, come ad esempio l’obbligo di indossare una mascherina tipo FFP2 per gli studenti e le studentesse nell’utilizzo del trasporto pubblico”.

Anche la Rete Nazionale Scuola in presenza, che comprende anche un gruppo a Rimini, ha indirizzato una lettera alle istituzioni affinché sia adottata l’esenzione dal green pass sui mezzi di trasporto di breve percorrenza per gli studenti che si recano a scuola. Nella missiva si richiamano i Ministri della Salute, dell’Istruzione, dei Trasporti, la Conferenza Stato-Regioni ed anche gli organismi europei sullo stato della scuola italiana ritenuta ancora “vittima di tanti ostacoli e difficoltà. Si sta continuando a mettere dei paletti a un sistema che sta ancora scontando il drammatico fenomeno dell’abbandono, del calo degli apprendimenti e del forte disagio giovanile, in attesa di una “normalità” che tarda ad arrivare. Gli abbonamenti al servizio trasporti sono già stati pagati per l’intero anno e ora cambiando le condizioni di accesso, arriva un altro onere per chi ha scelto legittimamente di non vaccinare i più piccoli di casa: spendere per ogni figlio circa 100 euro al mese, tariffa che potrà anche aumentare da gennaio, oppure assentarsi quotidianamente dal lavoro rischiando di perdere il posto visto che non sono previsti permessi straordinari per l’accompagnamento dei figli a scuola”.

Nella lettera inoltre “si lamenta il fatto che i minori stanno diventando i facili bersagli delle limitazioni, senza considerare la notevole sproporzione tra il peso delle limitazioni della loro libertà per lo svolgimento di attività salutari come lo sport, le attività culturali e di relazione e il loro ridotto rischio di aggravamento in caso di contagio, rispetto le fasce di età più anziane che invece, in possesso di green pass, hanno più libertà di movimento pur essendo esposti a rischi esponenzialmente più alti. Tutto questo assieme al recente avanti e indietro sui protocolli di tracciamento, fa percepire loro l’esistenza di un continuo e crescente pericolo incombente, li fa sentire come la principale causa delle malattie altrui, obbligandoli sempre più a rifuggire la realtà dalla quale tendono sempre più a estranearsi. Ci chiediamo come possa esserci una visione tanto limitata, nonostante l’aggravamento delle loro condizioni psicofisiche che dovrebbero essere ben note ai servizi pubblici sanitari anche nella nostra regione”.