Trasgressore seriale ma "consapevole". Parla l'ingegnere plurisanzionato
Nella domenica di Pasqua un nostro videomaker che seguiva le forze dell’ordine per documentare i controlli in Riviera nell’emergenza coronavirus, si è trovato in spiaggia, all’altezza di piazzale Azzarita, mentre i carabinieri elevavano l’ennesima sanzione, la nona in dodici giorni, all’ingegnere 62enne alla ribalta delle cronache, ormai non più solo locali, per la sua insofferenza alle restrizioni.
Come ha provato a rispondere alla doverosa domanda “ma se tutti facessero come lei?” che ogni volta gli è stata rivolta dalle forze dell’ordine, il professionista ha accettato di provare a spiegare anche a noi le motivazioni che lo hanno portato a infrangere a ripetizione i provvedimenti.
Non vuole passare per un provocatore: i suoi colloqui con agenti e militari non sono mai turbolenti o sopra le righe. Né per un fomentatore di dissenso, tanto da dirsi preoccupato che qualcuno possa seguire il suo esempio. E’ un trasgressore consapevole, se così si può definire la paradossale posizione dell’ingegnere. E’ la fatica a restare a casa – spiega – che lo spinge fuori. A costo di collezionare verbali coi quali dovrà comunque decidere di fare i conti.