Nuova SS16 a rischio stop. Il Ministero boccia la proroga alla VIA
Un brusco stop alla realizzazione della nuova Statale 16. Il Ministero dell’Ambiente ha infatti bocciato la richiesta di proroga della Valutazione di Impatto Ambientale. Il tema è stato questa mattina al centro di un incontro in provincia con amministratori e tecnici dei Comuni della costa e la Regione Emilia-Romagna. “E’ il disconoscimento – si legge in una nota – del lavoro svolto dall’intero territorio e portato avanti in oltre venti anni“. Nel corso della riunione è stato ripercorso l’iter che aveva portato il Ministero, nel 2013, ad esprimere parere favorevole alla VIA. Per l’approvazione del progetto (redatto da ANAS, titolare dell’infrastruttura) erano stati necessari più di 3 anni e nel 2018, allo scadere dei termini di durata della VIA era stata inoltrata la richiesta di proroga oggi negata.
“Si tratta di un colpo durissimo alla programmazione e alla pianificazione del territorio” si legge in una nota della Provincia nella quale si ricorda che la nuova Statale 16 è una infrastruttura strategica per il territorio e il suo sviluppo economico. ANAS stava lavorando al progetto definitivo per arrivare al finanziamento di un primo lotto da mettere a gara, con risorse previste di 170 milioni di euro a fronte di un costo complessivo di 700 milioni di euro. Il rischio è che si debba ripartire daccapo riaprendo la conferenza dei servizi per un nuovo parere di valutazione ambientale, con un imprevedibile allungamento dei tempi. “E’ urgentissimo – spiega l’Ente – non bloccare l’opera ma proseguire nella progettazione e nella realizzazione il prima possibile”. La nuova Adriatica è, tra l’altro, prevista a tutti i livelli di pianificazione territoriale e già nel corso dell’ampliamento della A14 erano state realizzate alcune infrastrutture a servizio. La provincia definisce dubbie anche le motivazioni del diniego da parte del Ministero “perché in gran parte riferite a rilievi sulla qualità dell’aria (sia l’Italia che la Regione Emilia-Romagna si trovano in procedura d’infrazione) che paradossalmente subirebbe un serio peggioramento proprio per effetto della mancata realizzazione della variante”. Comuni, provincia e Regione hanno deciso di chiedere un incontro urgente al Ministero lanciando, al contempo, un appello ai parlamentari del territorio.