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Marketing e Psicologia

Il potere dei colori: come influenzano le scelte e gli acquisti


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In foto: Katuscia Giordano (foto Daniele Bacchi)
Katuscia Giordano (foto Daniele Bacchi)
di Redazione   
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ven 15 feb 2019 10:02 ~ ultimo agg. 17 feb 11:28
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La scelta di un colore può cambiare la vita! E determinare il successo o il fallimento di un sito, un prodotto o una campagna comunicativa.

“La percezione dei colori influenza gli acquisti – spiega Katuscia Giordano, titolare di KG Consulting -. Il colore è un elemento fondamentale nel marketing e la psicologia può aiutarci a creare una strategia adeguata ai prodotti o al servizio offerto. A ogni colore corrisponde infatti un’emozione: il rosso entusiasma, il verde calma, il blu ispira fiducia. Con il colore possiamo influenzare lo stato d’animo di una persona, basti pensare alla cromoterapia; il colore consente di distinguerci sotto l’aspetto visuale e aiuta a suscitare emozioni che portino il cliente alla conversione. Per esempio, i pulsanti “acquista” spesso sono arancioni perché è un colore che genera un comportamento impulsivo, supportato a livello visivo proprio dal colore e a livello semantico dal significato della scritta”.

Uomini e donne non percepiscono i colori allo stesso modo.
“Secondo una ricerca condotta su un campione di 232 persone provenienti da 22 Paesi – continua Katuscia Giordanogli uomini preferiscono il blu, il verde ed il nero, mentre le donne danno la precedenza al blu, al viola e al verde. Quindi il colore preferito da entrambi è il blu, mentre i colori meno amati da entrambi i sessi sono arancione, giallo e marrone, descritti dalla maggior parte delle persone intervistate come “scadenti” e “pacchiani”. Questo ci fa capire quanto sia importante nella scelta di un colore tenere a mente il contesto: se il nostro messaggio sia rivolto solo ad un pubblico maschile, solo femminile o ad entrambi”.

Ma i colori hanno significati diversi anche nelle varie parti del mondo.
“Il significato dei colori varia a livello culturale. Perché, per esempio, in Giappone ci sono semafori come i nostri e altri che hanno il blu al posto del verde? L’arredamento stradale giapponese ha risentito della lingua: la stessa parola identifica infatti entrambi i colori. Dobbiamo essere prudenti quando il nostro messaggio è destinato ad un pubblico differente da quello italiano: per noi il bianco è il colore del matrimonio, i cinesi lo usano ai funerali perché è considerato un simbolo di pace e di purezza. Invece in Cina per i matrimoni usano il rosso perché rappresenta felicità e fortuna”.

C’è un vero e proprio codice, che cambia da cultura a cultura.
“Nella società occidentale ai colori principali vengono riconosciute queste peculiarità: il giallo è usato per richiamare l’attenzione nelle vetrine, trasmette ottimismo e qualcosa di giovanile; il rosso aumenta il battito cardiaco, crea urgenza ed è usato per i saldi, è un colore energico; il blu crea la sensazione di fiducia e sicurezza e spesso viene usato per banche e imprese; il verde spesso è associato al denaro ed è un colore facile da elaborare per l’occhio, crea relax perché non appesantisce la vista; l’arancio spinge ad un’azione (iscriviti, compra, vendi) ed è un colore aggressivo; il viola è usato per il marketing di prodotti per donne e ragazze ed è considerato un colore romantico e femminile; il nero è un colore potente ed elegante ed è usato nel marketing per i prodotti di lusso; il porpora è usato per alleviare e calmare ed è spesso usato in prodotti di bellezza e antietà”.

Ma perché vengono usati i colori nel marketing?
“Il motivo principale per cui ci si concentra sui colori è che riescono a richiamare l’attenzione del target a cui è destinata la campagna e riescono senza particolari spiegazioni a parlarci con un linguaggio culturalmente condiviso, riuscendo a comunicare informazioni. I colori sono in grado di conferire a un brand un’identità che duri nel tempo e a volte il colore stesso rievoca quel determinato marchio”.

Katuscia Giordano ha toccato anche queste tematiche durante il suo incontro con gli studenti dell’Istituto Tecnico Economico Statale “Valturio” di Rimini nell’ambito della Settimana dell’Economia.
“È il secondo anno di fila che partecipo a questa interessante iniziativa del “Valturio”. A fine settimana agli studenti viene chiesto di compilare un questionario di gradimento e la mia lezione del 2018 è risultata particolarmente gradita, pertanto mi è stato chiesto di riproporla quest’anno. Credo sia piaciuta perché si parla di una tematica come il marketing che i ragazzi conoscono, ma che non hanno mai affrontato sotto l’aspetto della psicologia. Dietro il marketing ci sono intere teorie di psicologia. Quello che ho cercato di trasmettere loro è che esiste la possibilità di poter dare un contributo diverso tramite un approccio interdisciplinare. E ho raccontato loro il mio percorso”.

Un percorso fatto di teoria ma anche di pratica.
“Ho ritenuto importante, mentre studiavo psicologia, “sporcarmi le mani” perché un conto è conoscere un conto è comprendere. Ho così aperto il primo e-commerce riminese di consegna della spesa a casa e l’ho usato per mettere in pratica ciò che stavo studiando: neuromarketing e psicologia della comunicazione e dei processi decisionali. Ho dovuto integrare le conoscenze dei miei studi con alcuni elementi di economia. Tra l’altro questa attività proprio in questi giorni sta cambiando nome, diventando “Foodie”, che in italiano significa “buongustaio”. Il vecchio nome, “La spesa a casa tua”, rimarrà invece come slogan”.

Un percorso che ha portato Katuscia Giordano ad aprire una nuova società.
“Tutte queste esperienze mi hanno portato ad aprire “KG Consulting, neuromarketing e business development” (https://www.kgconsulting.it/). Mi occupo di attività di consulenza fornendo ad enti, imprenditori, aziende e liberi professionisti supporto sia per strategie di marketing che per cercare di cogliere alcuni aspetti utili della loro attività. Mi occupo di siti, curando la scelta dei colori, dei font, dei contenuti e di tutto ciò che rende la user experience fruibile al meglio, ma anche di progettazione di locali per trasmettere un’esperienza coerente con il prodotto offerto. Bisogna risultare efficaci verso il pubblico di riferimento. E per questo è fondamentale curare i dettagli. Per raggiungere l’obiettivo si parte dall’ascolto per mettere poi in campo strumenti concreti di neuromarketing e business design che permettano di costruire insieme un processo che porti allo sviluppo di un’idea. Parallelamente mi occupo anche di corsi di formazione per dipendenti e liberi professionisti in cui insegno queste tecniche di marketing”.