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L'inchiesta si allarga

Pedopornografia: dopo l'arresto del pasticciere riminese, nuovi indagati

In foto: un agente della Postale
un agente della Postale
di Redazione   
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ven 28 dic 2018 18:37 ~ ultimo agg. 29 dic 14:06
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Dopo l’arresto del 59enne pasticciere riminese, nel cui computer sono state trovate migliaia di immagini di bambini sottoposti a ogni tipo di abuso, spuntano altri cinque indagati per detenzione di materiale pedopornografico. L’indagine denominata “Blackwirst”, condotta dalla polizia postale del Veneto e coordinata dalla Procura della Repubblica di Venezia, ha interessato oltre a Rimini le città di Venezia, Varese, Ancona e Salerno. La collaborazione internazionale tra le forze di polizia ha permesso di portare alla luce una serie di utenti che si scambiavano e condividevano on line file pedopornografici con immagini e video di minori abusati. Le perquisizioni, avvenute sia in abitazione che sul posto di lavoro, hanno riguardato i device di altri cinque uomini, ora tutti indagati.

La settimana scorsa ad essere scoperto (e arrestato) dalla Postale era stato proprio un pasticciere riminese. Il 59enne, coinvolto nel 2003 in un’altra inchiesta sempre sulla pedopornografia, custodiva nel suo pc una galleria degli orrori da far accapponare la pelle.