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Politica Regione

Indagini antiterrorismo. Lega Nord: "Regione non chiuda occhi"

In foto: Alan Fabbri (Lega Nord)
Alan Fabbri (Lega Nord)
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 1 giu 2017 17:39 ~ ultimo agg. 17:42
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Le indagini della Dda di Bologna hanno posto l’attenzione su persone di fede islamica che recluterebbero nuovi “adepti” e cospicui traffici di denaro diretti all’estero, per i quali le intercettazioni delle forze dell’ordine e hanno portato ad indagare su alcuni stranieri ed imprenditori coinvolti nel traffico. Si ipotizza il reato di cui all’art. 270bis del c.p. (“Associazione con finalità terroristiche”).

«Un’escalation preoccupante – dicono i consiglieri regionali della Lega Nord, Alan Fabbri e Massimiliano Pompignoli.

La Lega Nord fa sapere che non sono bastate le “frettolose e banali” giustificazioni dei vari responsabili dei centri islamici della Romagna tra cui anche quelle del responsabile del centro islamico riminese, Brahim Maarad (vedi notizia).

“Pur certi della sua buona fede stupisce che un responsabile di un centro islamico non sappia quello che accada al suo interno e che rimanga “choccato” di fronte ad un fenomeno di diffusione di proselitismo fondamentalista che gli dovrebbe essere ben noto e sul dovrebbe prestare ben altra attenzione, proprio per il fatto che dice di essere nemico di qualsiasi estremismo”.

I due consiglieri sottolineano il rischio che i centri islamici (176 in Regione) possano essere veicolo di diffusione del fondamentalismo. “È evidente che la Giunta regionale non possa più chiudere gli occhi e che per quanto di competenza approfondisca il monitoraggio già realizzato facendo uno screening di chi siano i responsabili, chi e come si finanziano e mettendo anche in guardia le amministrazioni locali dal concedere permessi per nuove aperture di centri islamici”.

“Indipendentemente da cosa succede all’interno di questi centri islamici o moschee, il senso di tutto il ragionamento – avvertono Fabbri e Pompignoli – è che una rete molto fitta di rapporti, che riconduce a cittadini stranieri e alle indagini di presunti reclutamenti da parte dell’Isis in riviera costituiscono messaggi preoccupanti. Auspichiamo che le indagini proseguano in maniera analitica, in quanto, a nostro avviso, si è raggiunta solo la punta di un iceberg”.

Sul tema, annunciano Fabbri e Pompignoli verrà depositata una specifica interrogazione anche per conoscere quali azioni la Regione intenda mettere in atto per evitare il diffondersi di centri islamici ove si reclutino possibili fondamentalisti.