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"Una vita da social". A Rimini la campagna sui rischi della rete

In foto: il pullman di "Una vita da social"
il pullman di
di Maurizio Ceccarini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 6 ott 2015 14:26 ~ ultimo agg. 16:56
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Ha fatto tappa oggi a Rimini in piazza Tre Martiri “Una vita da social”, la campagna educativa itinerante sulla sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete realizzata dalla Polizia di Stato e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’ambito del progetto Generazioni Connesse del Safer Internet Center Italia. Il progetto quest’anno è co-finanziato dalla Commissione Europea che lo ha riconosciuto come una delle migliori “best practices“ in Europa.

La pagina Facebook di “Una vita da social”.


La scheda della campagna:

Gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno incontrato complessivamente circa 150.000 studenti nelle piazze e 800.000 nelle scuole, 25.000 genitori, 10.800 insegnanti per un totale di 2.800 Istituti scolastici, 18.000 km percorsi e oltre 130 città raggiunte sul territorio.
Ancora una volta le Istituzioni sono scese in campo insieme ad Associazioni, Aziende e società civile per un solo grande obiettivo: ”fare in modo che i gravissimi episodi di cronaca culminati con il suicidio di alcuni adolescenti ed il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non avvengano più ”.
E così la campagna itinerante che è partita da Napoli per raggiungere Milano passando per le piazze delle principali città italiane, ha fatto tappa anche a Rimini dove gli operatori della Polizia Postale unitamente al personale della Questura di Rimini, utilizzando un truck allestito con un’aula didattica, hanno incontrato studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice ma esplicito adatto a tutte le fasce di età.

Secondo una ricerca di Skuola.net, realizzata per la Polizia di Stato, su un campione di circa 4.000 studenti di scuole medie e superiori, 2 studenti su 3 affermano che le proprie competenze digital provengono in tutto o quasi da esperienze di apprendimento extra scolastico. Solo l’8% degli intervistati attribuisce alla scuola un ruolo fondamentale nell’alfabetizzazione informatica.
Da questi dati si evince l’importanza delle attività di formazione e sensibilizzazione che, nell’anno passato, hanno coinvolto una buona fetta ma non la totalità degli studenti. Sempre secondo la ricerca di Skuola.net, il 58% degli studenti, nell’anno scolastico 2014/2015, non ha ricevuto dalla scuola incontri di formazione sull’uso consapevole della rete. La restante parte invece ha potuto usufruire di queste opportunità formative, anche se 1 si 4 ha deciso di non prendervi parte.
I social network infatti sono ormai diventati uno strumento di comunicazione del tutto integrato nella quotidianità dei teenager.
La stessa Polizia di Stato, quotidianamente, interagisce con i cittadini attraverso le pagine Facebook dell’Agente Lisa e della Polizia di Stato, nonché con il profilo Twitter istituzionale.
Preoccupa in maniera più forte il fenomeno del cyberbullismo: circa 2 ragazzi su 3 ritengono che fenomeni di questo tipo siano in aumento. Infatti la metà di loro ha avuto esperienza diretta o indiretta di fenomeni di questo tipo.
Per questo motivo 4 su 5 accoglierebbero con favore incontri con esperti per formare gli studenti all’uso dei social.  L’intera campagna educativa e le iniziative ad essa connesse sono inoltre condivise sulla pagina Facebook “Una Vita Da Social” che, nel corso dell’ultimo anno, ha raggiunto 700.000 visualizzazioni settimanali sui temi della sicurezza online.