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Attualità Riccione

Musica spenta mezzora prima. Locali contro Amministrazione: pronti a serrata

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 8 lug 2015 15:16 ~ ultimo agg. 15:18
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Dalle associazioni di categoria un netto e deciso no all’intenzione paventata dall’Amministrazione Comunale di un ulteriore anticipo di mezzora dell’orario di stop alla musica nei pubblici esercizi:  dall’una alla mezza e spegnere definitivamente la musica di sottofondo dopo la mezza.

Scrivono in una nota congiunta Confcommercio, Confesercenti, CNA, Confartigianato: “Tanti bar e pub riccionesi venderanno e lasceranno le chiavi dei loro locali al primo buon offerente: l’amministrazione sta davvero imbavagliando tutte le attività di pubblico esercizio, che, da qui a breve, non riusciranno più a lavorare”.

La protesta contro l’ipotesi, appresa questa mattina dall’assessore Tirincanti, è rovente: “Esistono locali problematici circa le emissioni sonore, locali che esagerano, locali che si contano sulle dita di una mano o poco più e che certamente andrebbero puniti anche con chiusure temporanee. Di fronte a questo problema l’Amministrazione comunale cosa fa? A Riccione, nel bel mezzo della stagione estiva, intende ridurre l’orario della musica live o del D.J. dall’una alla mezza e spegnere definitivamente la musica di sottofondo dopo la mezza, che, tradotto, significa creare problemi ad una marea di locali! Pazzesco! Assurdo!”

“Spegnere la musica significa spegnere Riccione e spegnere Riccione significa dare un segnale chiaro alla città, un segnale che non possiamo condividere: respingere il turismo giovanile. In questo modo si colpiscono imprese che danno vitalità ed entusiasmo a questo territorio e che rappresentano, grazie alla loro professionalità e alla qualità del servizio offerto, un positivo elemento di aggregazione sociale. Investimenti, incassi e dipendenti: bar, pub e ristoranti vedranno gradualmente andare tutto all’aria grazie alla politica da dormitorio che questa amministrazione sta portando avanti. Le ricadute economiche saranno gravi e inevitabili per la categoria e saranno sulla coscienza di questi amministratori. I pubblici esercizi sono molto arrabbiati, perché sono stanchi di rappresentare, ogni volta, il bersaglio di scelte scellerate: piuttosto che tagliare la musica, si pensi a tagliare il canone di occupazione del suolo pubblico o la TARI, che gravano e non poco sulle spalle di chi fa impresa!”

E se non ci sarà un incontro per far rientrare la decisione, i locali riccionesi sono pronti a una serrata nel cuore dell’estate,