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Fabrizio De Meis: 'Giù le mani dalla Rimini Calcio'

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lun 12 mag 2014 11:25 ~ ultimo agg. 00:00
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“E’ una conferenza stampa di fine stagione ed è amara, visto la retrocessione” attacca così il presidente del Rimini, Fabrizio De Meis.

“Il senso principale di questa conferenza stampa è il concetto di trasparenza e coerenza, che mi hanno sempre accompagnato – continua il numero uno di Piazzale del Popolo -. Chiarirò tutto quanto tranne quello che è in corso di accertamento. Tutto questo continuando a vincere due battaglie: quella in ambito sportivo e quella in ambito economico.
C’è un concetto: giù le mani dalla Rimini Calcio, giù le mani dalla Rimini Calcio. Combatteremo contro chiunque e con ogni mezzo legale contro chiunque voglia danneggiare la Rimini Calcio”.

De Meis fa un richiamo alle assunzioni delle responsabilità per la retrocessione nel Campionato Nazionale Dilettanti: “il Rimini è retrocesso in serie D nel peggiore dei modi, senza neanche passare dai play off. Io mi sento responsabile come tutti. Condanno chi voglia scaricare sugli altri le responsabilità di questa retrocessione. L’ultima partita è stata uno squarcio nel cuore, l’ultima prova che ha sancito che la nostra è stata una retrocessione meritata”.

Sui tifosi, presenti anche durante l’incontro odierno e che hanno esposto uno striscione con scritto: “Il futuro si costruisce nel presente. Avanti presidente”: “la Curva Est ed i tifosi mi hanno voluto riconoscere la loro solidarietà ed il loro affetto. Ieri durante i play off degli Allievi c’è stata una grande testimonianza di attaccamento ai colori biancorossi”.

E’ poi il momento di prendere le distanze da una gestione societaria che De Meis trova distante dal suo modo di agire: “a stagione finita non posso che prendere una distanza netta, discostandomi dal modo di operare che ho trovato e dovuto accettare. Mi riferisco al numero dei calciatori tesserati di quest’anno: 47, di cui 43 con contratti da professionisti. Praticamente, la Rimini Calcio ha pagato due squadre. Qualcuno di questi giocatori ha fatto zero presenze, altri un minimo di presenze. E tutti sono stati pagati per l’intero contratto. E’ difficile capire le dinamiche che hanno portato direttore sportivo e società a questa scelta”.

Con una stoccata all’ex direttore sportivo, Mauro Traini: “in merito al ds, forse collegato a questa politica, vanno riportate le dichiarazioni che ha rilasciato all’emittente Icaro Sport alcuni mesi fa, in merito a giocatori presi sotto contratto dietro compenso. Parole che ci hanno lasciato esterrefatti.
Dopo la partita con il Verona e a seguito della contestazione dei tifosi il direttore ha rassegnato le sue dimissioni. Dopo di ciò, oltre a non smentire, non ha più svolto la sua attività. E’ stato convocato in sede per firmare le sue dimissioni, ma non siamo riusciti a contattarlo telefonicamente e a fargli firmare le dimissioni. E siamo costretti a pagarlo. Non abbiamo parole per commentare quanto accaduto”.

Si passa poi alla richiesta ai giocatori di risolvere anticipatamente il loro contratto in caso di mancato raggiungimento dei play out.
“Come noto, abbiamo chiesto alla squadra la risoluzione anticipata in caso di mancati spareggi. Due le strade percorse: ai giocatori che già sapevano che fino alla fine dell’anno non sarebbero stati utilizzati abbiamo chiesto la risoluzione del contratto, a chi giocava la risoluzione solo in caso di mancata qualificazione ai play off, era una sorta di premio per dare un’ulteriore motivazione alla squadra. Chi dice di essere stato costretto ad aderire non dice la verità. Aderire o no a questa iniziativa è stata una facoltà dei singoli giocatori. Chi non ha aderito dovrà allenarsi fino agli ultimi giorni”.

Nelle scorse settimane la Rimini Calcio ha sporto denuncia alla Guardia di Finanza per situazioni contabili poco chiare legate alla passata gestione.
“Sulla questione legale – è sempre De Meis a parlare -, con l’inatteso emergere di crediti relativi al 2013, scritture contabili totalmente sconosciute alla società, sono stato costretto a sporgere denuncia alla Procura di Rimini, curata dall’avvocato Alessandro Catrani, che poi entrerà nel merito”.

Si profila un accordo importante con i vecchi soci per liberare l’attuale proprietà di una parte del debito.
“Ci sarà un accordo con i vecchi soci per i quali loro pagheranno tutti i debiti con la Banca di Rimini. Alla luce di questo importantissimo accordo potremmo mettere in pratica un piano triennale con l’obiettivo di riportare subito il Rimini nel calcio professionistico e in due anni arrivare a competere, per il ritorno nel calcio che conta”.

Interviene l’avvocato Alessandro Catrani: “l’atto è stato presentato due settimana fa alla Guardia di Finanza, che lo ha fatto avere alla procura. I debiti fuori bilancio si aggirano sui 200mila euro”.

Poi torna a parlare Fabrizio De Meis: “se sottoscriveremo questo accordo riusciremo a chiudere la stagione tranquillamente. Dopo tutto quello che abbiamo fatto andare verso il fallimento sarebbe una seconda sconfitta.
Ora ripartiamo. La forte vicinanza della piazza e gli attestati di stima si tramutano in un grande senso di responsabilità.
La Rimini Calcio è da ricostruire. Dobbiamo ricostruire la società, ricostruire la squadra e affrontare la serie D non con la volontà ma con l’obbligo di vincere.
Ogni sconfitta può avere una scusa. Io credo che la retrocessione è responsabilità di tutti. Io so di avercela messa tutta ma non sono qui per mettercela tutta, ma per raggiungere l’obiettivo. E mi dispiace che qualcuno dia le colpe ad altri. Tutti siamo responsabili, dal magazziniere ai soci. Ripartire non sarà facile perché partiamo da zero.
Non sarà confermato quasi nessuno e questo aumenta le difficoltà perché non andiamo in serie D per fare un campionato di vertice ma per vincerlo”.

A chi gli chiede perché le cose dette oggi non siano state fatte emergere prima, De Meis risponde così: “la Rimini Sport Management si è ritrovata proprietaria della Rimini Calcio saldando i debiti, per non far fallire la società. Perché non sono intervenuto prima? Perché c’era una stagione sportiva in corso. Noi abbiamo una condizionale che è quella di chiudere con i vecchi soci.
I soci hanno comunque prestato garanzia personale per i debiti assunti con la Banca. Sono fiducioso per la serietà e l’intelligenza degli interlocutori con cui abbiamo parlato. Il Rimini non verrà fatto fallire”.

L’avvocato Catrani aggiunge: “è emerso un documento inquietante su carta intestata della Rimini Calcio, con timbro del Rimini e firma dell’allora presidente Biagio Amati, singolare perché si tratta di un titolo di ricognizione di debito. Noi dobbiamo capire che quando si parla di una società di questo livello, con una struttura che rappresenta una città, non è che gli atti degli amministratori (ammesso che l’abbia fatto lui) si possano fare in maniera così informale. Deve finire questo modo di operare”.

Il futuro del Rimini inizierà subito: “finita la conferenza stampa, tra un quarto d’ora inizieremo a lavorare sul nuovo Rimini – riprende De Meis -, costruiremo la squadra migliore possibile in base alle nostre possibilità economiche. E’ chiaro che un giocatore come Pirlo non possiamo permettercelo”.

Il presidente del Rimini esclude la possibilità di ripescaggio per la squadra biancorossa: “sul ripescaggio non si sa ancora niente, ma credo sia impensabile per il Rimini. Qualora ci fosse questa possibilità io ci penserei comunque bene, perché noi dobbiamo ristrutturare una società che adesso non esiste.
Oggi per me la Rimini Calcio ha zero tesserati. Il primo ruolo è quello del direttore sportivo. Ritengo sia questa la scelta più difficile. Per quello che riguarda la società, stiamo già lavorando da tempo alla ricerca di figure professionali da inserire”.

E i vecchi soci faranno ancora parte della compagine societaria?
“I vecchi soci vengono da forti perdite e da una situazione frustrante. Abbiamo un piano su cui stiamo lavorando da mesi. Non vedrete entrare un nuovo socio con il 30%, ma con piccole quote. La maggioranza resterà quella attuale”.

Sul mondo politico: “il sindaco, il presidente della provincia e l’assessore allo sport hanno speso belle parole il giorno dopo la retrocessione. L’amministrazione comunale ha dato la massima disponibilità a collaborare con il Rimini”.

Per il settore giovanile sarà un anno di transizione.
“Con la retrocessione, il settore giovanile perderà la possibilità di partecipare ai campionati nazionali. Valuteremo come aiutare questi ragazzi mi auguro nell’unico anno di transizione, come impiegarli. Per la scuola calcio quest’anno avevamo un accordo con l’Accademia Vincenzo Bellavista. Il fatto che Il Rimini non abbia una sua scuola calcio, con 400-500 bambini è però penalizzante. Per il settore giovanile sarà un anno difficile, per potersi rimodulare in un contesto che non è più nazionale ma regionale”.

(nella foto, lo striscione della Curva Est esposto subito prima della conferenza stampa)