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Un gruppo di riminesi al corteo di Libera contro le mafie

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mar 25 mar 2014 15:11 ~ ultimo agg. 00:00
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“Radici di memoria. Frutti di impegno” è il tema che è stato scelto per la XIX edizione della Giornata dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie organizzata da Libera e Avviso pubblico e che si è svolta a Latina lo scorso 22 marzo. La memoria, necessaria per non dimenticare quello è stato e le vittime innocenti delle mafie: 900 nomi letti ad alta voce durante il corteo. E l’impegno perché il sacrificio di tanti non sia vano e per costruire insieme un paese diverso e migliore, a partire naturalmente dalla formazione delle nuove generazioni.
Alla marcia di Libera hanno partecipato oltre 100.000 persone che hanno camminato insieme per 10 chilometri, tra cui anche un gruppo di 60 giovani riminesi: i ragazzi del coordinamento riminese di Libera insieme agli studenti del Liceo Economico e delle Scienze Umane Valgimigli e del Liceo Scientifico Einstein e un gruppo di educatori e ragazzi dei Centri Giovani della Provincia di Rimini: il Centro Giovani RM25 e il Centro Giovani di Cattolica.
Un viaggio impegnativo ma che si è rivelato un’esperienza davvero importante per i giovani che vi hanno partecipato e che hanno potuto incontrare e marciare con altri ragazzi provenienti da ogni parte d’Italia e ascoltare le parole di Don Luigi Ciotti, presidente e fondatore di Libera, e di altri testimoni illustri.

“Una folla che si muoveva unita cantando e agitando decine di bandiere è l’immagine più bella che porto a casa di questa giornata” – è il racconto di Alice Gaudenzi, educatrice dei Centri Giovani. “Un’energia incredibile che ha unito persone che non si conoscevano ma che condividevano gli stessi ideali. E poi le parole di don Luigi Ciotti così forti quando ha energicamente richiamato l’impegno di tutti a “non morire di prudenza”, citando una frase di don Primo Mazzolari”.

“Una grande opportunità anche per i nostri studenti” aggiunge Don Giampaolo Rocchi, docente di religione al Liceo Scientifico A. Einstein di Rimini, “che hanno potuto stringere la mano e scambiare qualche parola con lo stesso Don Ciotti. Un ulteriore tassello di un percorso che nelle scuole stiamo portando avanti da molti mesi sui temi della legalità, della giustizia e della solidarietà sociale“.

Nel suo saluto finale Don Luigi Ciotti ha ricordato proprio quanto l’impegno dei giovani sia fondamentale:
“Siamo tutti fragili e piccoli ma metterci in gioco significa vincere e si eviterà l’errore più grande: vivere senza aver davvero vissuto. Auguri e grazie a tutti: a Latina e alla Regione Lazio che ci ha accolto. Giovani voi siete me-ra-vi-glio-si”. Ha inoltre ribadito le parole di Papa Francesco che il giorno prima aveva incontrato i familiari delle vittime delle mafie e lanciato un forte monito affinché i mafiosi si convertano.

Una giornata contraddistinta da un clima di forte condivisione ed entusiasmo che ha rinnovato il desiderio a proseguire nell’impegno per la legalità anche nel nostro territorio riminese.

Silvia Sanchini