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Provincia Scuola

Riforma della scuola, la nuova offerta all'insegna della gradualità

In foto: E' partito anche nella nostra provincia il percorso di riordino di licei e istituti tecnici e professionali, dopo l'approvazione il 4 febbraio, da parte del Consiglio dei ministri, dei regolamenti.
E' partito anche nella nostra provincia il percorso di riordino di licei e istituti tecnici e professionali, dopo l'approvazione il 4 febbraio, da parte del Consiglio dei ministri, dei regolamenti.
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lun 1 mar 2010 14:53 ~ ultimo agg. 00:00
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Una riorganizzazione con cui devono fare i conti anche i genitori che entro il 26 marzo dovranno decidere in quale scuola iscrivere i propri figli.
È un cambiamento all’insegna della gradualità quello delle scuole della Provincia di Rimini. Un riordino radicale che si articola in due fasi per dare tempo alle scuole di organizzare la nuova offerta formativa. Durante il prossimo anno scolastico si attuerà la trasposizione degli indirizzi dal vecchio ordinamento al nuovo, i cambiamenti grossi si avranno nella seconda fase (2011/2012) quando si renderà operante il piano dell’offerta formativa.

” E’ dal mese di settembre che stiamo lavorando proprio perchè abbiamo voluto cogliere questo passaggio strategico di ridisegno dell’offerta formativa – ha sottolineato assessore alla Scuola e formazione della provincia di Rimini, Meris Soldati – L’abbiamo voluta trasformare in un’opportunità formativa che possa rispondere meglio e di più a quelle che sono le esigenze del nostro sistema produttivo”.

Cosa cambia nel panorama scolastico provinciale. Rimangono gli otto poli (Viserba, Colonella, Marebello, Riccione, Morciano, Rimini centro, Santarcangelo, Novafeltria), gli istituti diventano 16 e rispondono alle diverse offerte professionali e liceali previste dalla riforma. Cosa manca invece, come offerta nel territorio. In primo luogo l’indirizzo agro-alimentare (individuato nel Gobetti di Morciano), il socio sanitario e la moda. Tutti settori che verrano sviluppati a partire dal 2011/2012 in accordo, dove possibile, anche con le province confinanti. Quattro i gruppi di lavoro che hanno contribuito al percorso di approfondimento tra istituzioni scolastiche e parti sociali, con un’attenzione particolare al rapporto tra impresa e scuola.